Il grido di dolore e insieme di denuncia lo lancia su Telegram il presidente ucraino Zelensky. «Il bombardamento russo su Kremenchuk, nella regione centro-orientale di Poltava, ha colpito un centro commerciale dove c’erano più di mille civili. Il mall è in fiamme, i soccorritori stanno lottando per spegnere l’incendio, il numero di vittime è impossibile da immaginare». Dal primo provvisorio bilancio di due morti e venti feriti, di cui nove gravi, si passa in poche ore ad almeno 10 vittime e 40 feriti, con le immagini del centro commerciale da oltre 10mila metri quadrati da cui si alzano le fiamme e fuggono le persone, che fa il giro del web.
NEL MIRINO
È la guerra in diretta che potrebbe colpire chiunque, i clienti di un supermercato che fanno shopping, in un edificio che potrebbe essere ovunque ma che si trova in Ucraina, a ridosso della regione contesa del Donbass, nel mirino degli invasori.
I leader del G7 hanno immediatamente preso posizione riguardo all’attacco: «Condanniamo solennemente quanto accaduto e siamo uniti all’Ucraina nel piangere le vittime innocenti di questo attacco brutale» scrivono i leader, e ancora: «Si tratta di un crimine di guerra e il presidente russo Putin e i responsabili saranno tenuti a renderne conto». La Russia, in coincidenza coi vertici in Europa, intensifica gli attacchi missilistici. Dopo la caduta di Severodonetsk, gli sforzi russi si stanno concentrando su Lysychansk, dall’altra parte del fiume Siverskiy Donets, in posizione più difendibile, perché l’acqua la protegge a Est e a Nord, a Ovest le truppe ucraine controllano gli accessi, mentre i russi cercano di sfondare a Sud ma devono guardarsi dalle unità dei difensori sulle colline. Stando al sindaco di Lysychansk, sarebbero state usate cluster bomb, le terribili bombe a frammentazione. Non si ha un bilancio delle vittime. L’ufficio presidenziale ucraino conta 6 civili uccisi e 31 feriti in varie città ucraine nelle ultime 24 ore, pure a Kharkiv e Odessa. Palazzi, ponti e strade sono sotto il fuoco a Lysychansk, che contava 100mila abitanti e ne sono rimasti un decimo. Secondo gli analisti, questo caposaldo del Donbass è un osso duro da conquistare.
DISTRUZIONE
Secondo il governatore del Lugans, Serhij Haidai, i russi «stanno gettando fuoco su Lysychansk, nel tentativo di bloccare gli accessi da Sud, distruggendo tutto quello che i loro cannoni e i loro lancia-razzi multipli possono colpire». Bombe cluster sarebbero già cadute più a Ovest, su Sloviansk. Fonti del governo ucraino confermano missili russi X101, sparati da bombardieri Tupolev Tu-95 e Tu-160 sul Mar Caspio, hanno colpito le infrastrutture di Shevchenskivskyi, distretto di Kiev, sia come esibizione di forza in concomitanza col summit G7 e in vista di quello Nato, sia per distruggere l’azienda militare Artem che produce missili aria-aria e anti-tank.