Ucraina, missili Javelin, sistemi da Gb e Svezia, 200 mila soldati: la feroce resistenza che spiazza Putin

Ucraina, missili Javelin, sistemi da Gb e Svezia, 200 mila soldati: la feroce resistenza che spiazza Putin
Ucraina, missili Javelin, sistemi da Gb e Svezia, 200 mila soldati: la feroce resistenza che spiazza Putin
di Cristiana Mangani
7 Minuti di Lettura
Sabato 26 Febbraio 2022, 11:40 - Ultimo aggiornamento: 1 Marzo, 09:46

L'Ucraina resiste all'assalto russo. L'idea di una guerra lampo sperata da Vladimir Putin si sta scontrando contro la forza e la disperazione di un Paese intero. Nonostante un vantaggio schiacciante in termini di militari e attrezzature, l'avanzata di Mosca viene continuamente frenata dai soldati ucraini altamente motivati. «Valutiamo che ci sia una maggiore resistenza da parte degli ucraini di quanto si aspettassero i russi», dichiara un funzionario americano. La capitale sotto assedio non molla e altre grandi città come Kharkiv e più piccole ma strategiche come Rivne, non sono ancora state conquistate e le difese aeree ucraine sono rimaste in gran parte intatte, nonostante siano prese di mira da incessanti attacchi missilistici

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La forza militare russa

La Russia ha schierato un terzo della sua forza militare che, negli ultimi anni, è stata rafforzata e migliorata.

Sono stati fatti molti investimenti nel settore militare sviluppati soprattutto nelle nuove armi nucleari come i missili ipersonici. Attualmente la Russia è seconda solo agli Stati Uniti e davanti alla Cina come super potenza militare. con una spesa che solo nel 2021 ha ammontato a oltre 62 miliardi di dollari, il doppio, per fare un esempio, di quella dell'Italia. Il presidente, alla vigilia dell'invasione, si è vantato di avere armi «che non hanno eguali al mondo» e a prescindere dalle dichiarazioni, l'ultimo conflitto in cui la Russia ha mostrato i muscoli, quello in Siria, ha dimostrato la capacità militare di Mosca. 

Al 2020 i russi contano circa 900.000 effettivi, che giungono a circa 2.000.000 se inclusivi dei riservisti, mentre l'Ucraina dispone di circa 200.000 soldati attivi. 

Subito dopo la dichiarazione di guerra da parte dello zar russo, il presidente Volodymyr Zelensky ha dichiarato la legge marziale nel paese e chiamato alle armi tutti gli uomini tra i 18 e i 60 anni, armando i civili con oltre 18 mila fucili. Le forze terrestri dell’Ucraina sono state costituite come parte delle forze armate sulla base del decreto del Presidente nel 1996. Il personale arruolato risulta intorno a 200.000 persone.

Secondo i dati più recenti, le forze terrestri ucraine sono costituite da 2.596 carri armati contro i 12.420 della Russia. La forza aerea ucraina è composta da 318 unità, quella russa di 4.173. 
A partire dal 2013, la Marina militare delle forze armate ucraine era di 14.700, composta da 22 navi da guerra e barche, 11 aerei ed elicotteri antiaerei, 40 carri armati, 199 veicoli da combattimento corazzati e 54 sistemi di artiglieria con un calibro di oltre 100 millimetri. Ora il numero della flotta navale dovrebbe aver raggiunto le 38 unità contro le 605 russe.

Il rapporto "The Military balance", pubblicato dall'Istituto Internazionale per gli Studi strategici, evidenzia che nel 2021 l'Ucraina ha destinato alle spese militari 4,7 miliardi di dollari. Le forze di terra russe contano in particolare 280mila effettivi, il doppio di quelli ucraini, mentre nell'aviazione il rapporto è di cinque a uno. Sul fronte ucraino, la Russia schiera attualmente circa 200mila effettivi, mentre è difficile stimare le forze ucraine data la mobilitazione totale in corso. C'è da dire che gli ucraini sono ancora in gran parte equipaggiati con armamenti di epoca sovietica. Proprio per questo motivo Kiev stava valutando un possibile ingresso nella Nato come strumento di ammodernamento delle proprie strutture - in special modo l'aviazione - per la quale era previsto l'acquisto di apparecchi di fabbricazione occidentale a partire dalla metà del prossimo decennio.

In queste ore di guerra estrema le truppe di Kiev rispondono all'avanzata russa usando i missili anti-carro Javelin, che sono tra i più avanzati al mondo. Tanto che i militari li chiamano “Saint Javelin”. Un ufficiale ucraino ha raccontato al giornalista della Cnn Micheal Weiss: «Nel 2014 ci difendevamo con gli Rpg (un tipo di razzo più semplice ed economico) e con quelli era difficile distruggere un T-72 (un carroarmato russo). Adesso non è più un problema». Quest’arma ha acquistato una vasta popolarità in Ucraina quando, nei mesi scorsi, ha iniziato a essere consegnata alle forze armate. Oggi, “Saint Javelin” è un meme diffuso sui tutti i social media ucraini, oltre che una linea di accessori e abbigliamento che devolve i suoi profitti agli orfani di guerra.

La Russia, secondo il Guardian, ha accumulato più di 150mila soldati da combattimento ai confini dell'Ucraina, mentre le truppe separatiste delle sedicenti repubbliche filo-russe di Donetsk e Luhansk possono contare su circa 34mila effettivi.  L'esercito di Kiev è in gran parte concentrato nell'Est del Paese, vicino alla regione occupata del Donbass, e gli analisti occidentali ritengono che un obiettivo chiave delle prime operazioni russe sarà cercare di disperdere le forze combattenti ucraine. Sebbene l'Ucraina abbia cercato di modernizzare le sue forze armate nell'ultimo anno, ricevendo, appunto, i missili anticarro Javelin dagli Stati Uniti, armi anticarro a corto raggio dal Regno Unito e un piccolo numero di droni TB2 dalla Turchia, la maggior parte del suo esercito è equipaggiato con attrezzature i cui progetti risalgono all'era sovietica e sono dunque ben conosciuti dai generali russi. 

C'è, poi, il tema più scottante, quello delle armi nucleari che Putin ha usato come una delle ragioni dell’invasione: «La possibilità che l'Ucraina abbia armi tattiche nucleari costituisce una minaccia strategica per la Russia», ha detto il presidente russo, affermando che Mosca «vuole la smilitarizzazione dell'Ucraina». Alle accuse di Mosca ha risposto il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, che ha sottolineato che il suo paese non ha piani per ottenere armi nucleari.

La Russia aderisce al Trattato di non Proliferazione Nucleare (Tpn), sancito nel 1970, con il quale i paesi hanno iniziato a coordinare il loro impegno per ridurre i loro arsenali nucleari dopo la Guerra fredda. Nel 2010 poi Usa e Russia hanno firmato un ulteriore accordo, prorogato fino al 2025, sugli armamenti nucleari, il “New Start”, che stabilisce il limite di armi atomiche che possono essere possedute dalle due superpotenze a 1.550. Ma il limite stabilito dall’accordo vale solamente per testate e bombe atomiche. Non sono inclusi i missili a corto e medio raggio e le armi nucleari tattiche. Per questo gli arsenali atomici di Russia e Usa sono molto più grandi.

Secondo l’International Peace research institute (Sipri) di Stoccolma, Stati Uniti e Russia detengono il 90% delle forze nucleari globali. Gli ultimi dati del 2021 evidenziano 5.550 testate nucleari di cui 1.800 già schierate per gli Stati Uniti, cioè già collocate nei missili o localizzate in basi militari con forze operative. Per il Sipri la Russia ha un arsenale atomico di 6.255 armi, di cui 1.625 nelle unità operative, quindi pronte per l'uso. Tra le armi con capacità nucleari della Russia ci sono i due missili da crociera ipersonici "Kinzhal” e “Zirkon”.

Oltre alla Russia e agli Usa hanno arsenali atomici la Gran Bretagna (215), la Francia (300) e la Cina (280) che aderiscono al Tpn. Pakistan (150), India (140) e Corea del Nord (20) invece non aderiscono al patto di non proliferazione.

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