Guerra Ucraina, Polonia offre i Mig-29 agli Stati Uniti, ma Washington rifiuta: «Siamo sorpresi, non è attuabile»

Giallo su un presunto accordo già siglato tra Varsavia e gli Usa (che smentiscono) e rifiutano l'offerta

La Polonia invia i Mig-29 agli Stati Uniti (che li gireranno all'Ucraina): il passo che può avvicinare la Nato alla guerra
La Polonia invia i Mig-29 agli Stati Uniti (che li gireranno all'Ucraina): il passo che può avvicinare la Nato alla guerra
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Martedì 8 Marzo 2022, 20:35 - Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 01:26

I jet militari che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky chiede disperatamente alla Nato, a costo di metterla in potenziale rotta di collisione diretta con Mosca, sembravano pronti al decollo. La Polonia li avrebbe offerti agli Stati Uniti con l'intenzione di inviarli verso una base americana in Germania, ma con più che probabile destinazione finale Kiev. Gli Stati Uniti hanno prima espresso «sorpresa» all'offerta. «A quanto ne so, non ci avevano consultato prima», ha dichiarato la sottosegretaria di Stato Usa, Victoria Nuland «Penso che sia stato un annuncio a sorpresa da parte dei polacchi», ha aggiunto. Per poi respingerla definendola non «attuabile». Lo ha detto il portavoce del Pentagono John Kirby.

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Gli Stati Uniti respingono l'offerta

La prospettiva di jet che partono da una base Usa e Nato in Germania «per volare nello spazio aereo conteso tra Russia e Ucraina solleva serie preoccupazioni per l'intera alleanza Nato», ha spiegato Kirby. «Continueremo a consultarci con la Polonia e gli altri nostri alleati Nato su questa questione e le difficoltà logistiche che pone, ma non crediamo che la proposta polacca sia sostenibile», ha aggiunto.

L'offerta della Polonia

Quella che sembrava essere un'intesa già siglata, salvo poi emergere la sorpresa da Washington, era stata anticipata ieri sera e riguardava tutti i Mig-29 di fabbricazione sovietica rimasti in dotazione all'aeronautica di Varsavia.

Con la speranza che l'artificio della triangolazione esponga meno i polacchi al pericolo di ritrovarsi bersaglio di una qualche rappresaglia ravvicinata della Russia. O almeno offra loro il paravento della superpotenza americana. A mediare versa questa soluzione - sullo sfondo dell'appello dai toni churchilliani per un maggiore aiuto occidentale alla protezione dei cieli ucraini che Zelensky ha rinnovato in uno «storico» video discorso trasmesso in diretta alla Camera dei Comuni di Londra fra gli applausi scroscianti e commossi della «madre di tutti i Parlamenti» - sarebbe stato il premier britannico Boris Johnson.

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