«Questa non è più la Cecenia o Aleppo: è la nuova Auschwitz». È la frase choc del sindaco di Mariupol, che ha diffuso su Telegram la notizia che i russi stanno allestendo dei forni crematori mobili per distruggere i corpi e nascondere le tracce dei loro delitti sui civili durante la guerra in Ucraina prima dell'arrivo in città degli aiuti umanitari e degli osservatori internazionali.
Il Sindaco: «Vogliono nascondere le prove»
«A Mariupol i soldati russi hanno allestito crematori mobili per bruciare i corpi degli abitanti uccisi e coprire le tracce dei crimini contro i civili» ha scritto il sindaco del Comune di Mariupol su Telegram. «I russi hanno trasformato Mariupol in un campo di sterminio» ha proseguito il sindaco, paragonando la situazione della città a quella dei campi nazisti.
Mobile crematoria in #Mariupol
Mayor of Mariupol Vadim Boychenko said today that #Russian mobile crematoria have started operating in the city.
According to him, tens of thousands of people could have died in Mariupol and the cremation, "covering up the traces of crimes". pic.twitter.com/mVj6dC3xK4— NEXTA (@nexta_tv) April 6, 2022
La notizia getta nuova luce sull'entità dei crimini compiuti dai russi nei territori occupati. «Decine di migliaia di civili di Mariupol potrebbero essere stati uccisi dall'esercito russo, motivo per cui Mosca non ha fretta di dare il via libera alla missione della Turchia e ad altre iniziative per salvare ed evacuare completamente Mariupol attraverso i campi di filtraggio» ha scritto il sindaco della città.
Forni crematori mobili, usati anche per nascondere i morti russi
Già settimane fa il The Guardian aveva documentato che le unità russe in Ucraina avevano forni crematori portatili. Il settimanale inglese affermava, sulla base delle dichiarazioni di una fonte, che i russi li utilizzerebbero anche per nascondere i propri morti. Il numero ufficiale di caduti durante quella che il Cremlino definisce "operazione militare speciale in Ucraina" è infatti fermo a 1351, ma in realtà sono molti di più tra i 7mila e i 13mila uomini. Inoltre, diverse agenzie stampa hanno riportato la notizia di cadaveri russi abbandonati nelle strade, mai recuperati. Per questo è stata avanzata l'ipotesi che Mosca non intenda riportare in patria i propri caduti, confermata anche dal fatto che è stato impedito alle famiglie di celebrare i funerali.