Ucraina, promessi sposi separati dalla guerra: Fabio in Italia, Olichka sotto le bombe

Ucraina, promessi sposi separati dalla guerra: Fabio in Italia, Olichka sotto le bombe
Ucraina, promessi sposi separati dalla guerra: Fabio in Italia, Olichka sotto le bombe
di Monica Di Lecce e Vanna Ugolini
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Venerdì 4 Marzo 2022, 08:17 - Ultimo aggiornamento: 16:06

TERNI Sarebbe dovuto partire proprio oggi per l'Ucraina. Un viaggio per coronare il suo progetto di vita: l'11 marzo avrebbe sposato Olichka Ivanova. La guerra è calata come un incubo su questo progetto d'amore. Promessi sposi divisi dalla violenza di un conflitto improvviso. «Avevamo preparato tutto, mancava solo la cerimonia. Ormai contavamo i giorni che ci separavano dal grande passo racconta Fabio Lanfiuti Baldi purtroppo è accaduto ciò che non ci saremmo mai aspettati. Non eravamo pronti a questo, non immaginavamo che la guerra sarebbe scoppiata in maniera così prepotente». La città di Olichka, Poltava, è stata una delle prime a essere bombardata.

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«Lì continua Fabio c'era un aeroporto militare.

E' stato tra i primi obiettivi dell'attacco russo». Lo smarrimento e la paura iniziali hanno lasciato spazio presto alla volontà di fare qualcosa. «Olichka non può abbandonare la sua terra - continua Fabio - si trova a 1100 chilometri dalla frontiera. Sarebbe impossibile farla spostare da Poltava: non ha l'auto, non ci sono bus e treni. Consapevoli entrambi di questa situazione, ci siamo detti sin da subito che avremmo dovuto fare qualcosa per aiutare la sua gente e la sua terra». Poltava dista 150 chilometri da Kharkiv. «Lì l'attacco è stato massiccio racconta ancora Fabio Lanfiuti Baldi non sono stati risparmiati gli ospedali. I soldati russi sono entrati e hanno sparato nei reparti, non hanno risparmiato nemmeno la Pediatria. I feriti e i ricoverati sono stati quindi trasferiti presso gli ospedali di Poltava. Tra di loro ci sono anche bambini e bambini malati oncologici. Il nostro pensiero è andato subito a loro».

Serviva un metodo rapido per fare arrivare gli aiuti direttamente a Olichka e da lei agli ospedali. «Abbiamo pensato di usare la carta prepagata postapay che avevo attivato per lei in vista del matrimonio e del suo imminente trasferimento a Terni aggiunge Fabio - Dopo la cerimonia, Olichka si sarebbe trasferita qui con me». Una carta che è diventato l'unico filo che lega i due promessi sposa e sulla quale ora stanno arrivando decine di donazioni. «E' bastato un post che ho pubblicato sul mio profilo facebook», spiega Fabio. Lui, che a Terni è molto conosciuto per la sua attività di editore, ha ricevuto in breve la solidarietà di tanti ternani. «A chi me lo ha chiesto ho dato in privato l'Iban della carta cosicché in autonomia potesse effettuare una ricarica tramite banca o in tabaccheria. Con la carta ricaricata, Olichka a sua volta ha comprato generi alimentari e medicinali che sono stati consegnati agli ospedali».

Ha pensato anche di distrarre i bambini e così nel carrello della spesa sono finite anche bolle di sapone e colori per disegnare. «In Ucraina non c'è possibilità di prelevare soldi dal bancomat aggiunge Fabio ma con la carta di credito Olichka paga direttamente al supermercato». «Nei supermercati ora alcuni generi alimentari iniziano a scarseggiare prosegue Fabio ma sono in attesa di alcuni rifornimenti proprio in questi giorni». Olichka passa le giornate nei rifugi ma quando cessa l'allarme, insieme ad altre due persone, va a fare rifornimenti per gli ospedali che poi consegna al centro di raccolta che è stato allestito presso la casa comunale. Fabio è gonfio e fiero quando parla di quello che sta facendo Olichka per il suo Paese. «Ieri sera ci siamo fatti una promessa  - rivela - che ci saremmo sposati presto e nel suo Paese. Io spero che la guerra cessi ora perché partirei subito e l'andrei a sposare».

 

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