Ucraina, l'Unicef: «Un milione di bambini tra i profughi, mai nella storia una crisi così»

Ucraina, l'Unicef: «Un milione di bambini tra i profughi, mai nella storia una crisi così»
Ucraina, l'Unicef: «Un milione di bambini tra i profughi, mai nella storia una crisi così»
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Martedì 8 Marzo 2022, 14:18

Una crisi di rifugiati mai vista. È quella di cui sono vittime i bambini ucraini, che dall'inizio della guerra sono stati costretti a scappare, a volte con i genitori a volte anche senza, per sfuggire alle bombe. E l'ultima analisi l'ha fatta l'Unicef, con dei dati che fanno rabbrividire: «Un milione di bambini sono scappati dall'Ucraina, in meno di due settimane», ha scritto su Twitter James Elder, portavoce di Unicef. «Una buia prima volta nella storia». Elder, in un'intervista alla Cnn, ha sottolineato che si tratta di una cosa senza precedenti: «Non avevamo mai affrontato una crisi di rifugiati di questa velocità e di questa portata». Stamattina l'Unhcr ha fatto sapere che sono oltre due milioni i rifugiati dal conflitto.

Gli aiuti in Italia

Migliaia di persone stanno fuggendo dall'Ucraina e arrivando in Italia attraverso la frontiera nord, al Valico Fernetti, nei pressi di Trieste e il 40% sono bambini.

Lo fanno sapere Save The Children e Unicef che in quattro giorni sono entrati in contatto con circa 1600 persone. Gli operatori, in coordinamento con le altre organizzazioni presenti, distribuiscono beni di prima necessità come kit invernali e kit per l'igiene (pannolini, salviette detergenti, assorbenti igienici), sensibilizzano sulla prevenzione sanitaria, fornendo anche mascherine FFP2 e gel igienizzante, oltre a cibo e acqua. La presenza di mediatori culturali consente inoltre di dare sostegno e affrontare le situazioni più difficili. Gli operatori presenti al valico hanno riferito che, negli ultimi quattro giorni, hanno assistito all'ingresso di vari autobus, van e automobili, e che il numero di persone con cui sono entrati in contatto quotidianamente nelle ore diurne varia tra le 300 e le 600, a cui si sommano quelli che transitano durante la notte. La grande maggioranza sono donne, bambini e anziani e i numeri aumentano di giorno in giorno. I bambini in particolare rappresentano almeno il 40% del totale. Giovedì scorso, in un solo autobus, a fronte di 60 persone a bordo, 42 erano minori. Una bambina arrivata domenica 6 marzo aveva appena un mese di vita.

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Il problema pandemia: 11 milioni di ragazzi mai più a scuola

Ucraina, ma non solo. Perché oltre all'emergenza che coinvolge chi si è ritrovato a stretto contatto con la guerra, ci sono altri milioni di ragazzi che a causa della pandemia non torneranno più a scuola. «Nella Giornata Internazionale della Donna impegniamoci per una ripresa dal Covid-19 incentrata sulle ragazze che aiuti a creare un mondo post-pandemico più giusto ed equo per loro, e un futuro più luminoso, pacifico e prospero per tutti noi». Lo ha detto il direttore generale dell'Unicef Catherine Russell, secondo la quale «a livello globale, oltre 11 milioni di ragazze potrebbero non tornare mai più a scuola dopo la pandemia». Per l'esponente dell' Unicef, «non possiamo permettere che una generazione di ragazze paghi il prezzo di questa pandemia per il resto della vita. Mentre lavoriamo per un'era post-pandemia, le ragazze devono essere al centro della risposta e del piano di ripresa alla pandemia a livello globale, nazionale e locale. Questo significa tenere le scuole aperte e consentire alle ragazze di ricominciare a studiare e investire in risorse che aiutino coloro che sono rimaste indietro a recuperare; significa reinvestire nella salute e nell'istruzione delle ragazze, compresi la loro salute e i loro diritti sessuali e riproduttivi, e migliorare l'accesso delle ragazze a servizi di igiene e salute mestruale di qualità; significa proteggere le ragazze da ogni forma di violenza, comprese pratiche dannose come matrimoni precoci e mutilazioni genitali femminili». Secondo i dati forniti dall' Unicef altre 10 milioni di ragazze sono a rischio di matrimoni precoci nei prossimi 10 anni.

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