Una storia intrecciata tra riti e magie «dove nessuno riesce a trovare più la serenità», dicono gli agenti intervenuti dopo l’omicidio.
La mamma di Confidence ha raccontato ai media locali che Ladayo viveva con suo zio ad Akure mentre i suoi genitori erano a 200 miglia di distanza, a Lagos. «Abbiamo chiesto loro di portare le cose per celebrare il rito, ma non si sono fatti vedere, mentre il cadavere di nostra figlia giace nell’obitorio da otto mesi». E continua a ripetere: «Non potrà mai riposare in pace se lui non la sposa». La famiglia ora attende l’udienza in tribunale prevista per il 15 gennaio «ci aspettiamo una condanna esemplare». La polizia ha detto che al momento dell’arresto Ladayo aveva provato a giustificarsi: «Ho pugnalato la mia ragazza perché lei mi accusava di fare il doppio gioco, e mi ha maledetto. Ero fuori controllo e l’ho accoltellata al petto: il diavolo mi aveva fatto un incantesimo».