La vicinanza ai monumenti di Marrakech, ma anche a Ouarzazate e al deserto, permette di inserire questi percorsi sportivi in un viaggio di grande fascino. La vicinanza all’Europa, e la possibilità di utilizzare anche dei voli low-cost verso gli aeroporti di Casablanca, di Marrakech e di Fès fa delle montagne dell’Atlante una meta particolarmente apprezzata. Il trekking e lo scialpinismo, da anni, danno lavoro a centinaia di persone a Imlil e negli altri centri ai piedi dell’Atlante. Grazie agli escursionisti e agli scialpinisti lavorano guide, alberghi, ristoranti e rifugi, mulattieri che si occupano del trasporto degli sci e degli zaini fino ai rifugi. Agenzie specializzate in turismo avventuroso e trekking esistono in molte città del Marocco.
Gli itinerari a piedi o sugli sci sul Toubkal e nelle altre valli dell’Atlante, in questi giorni, di festa, compaiono nei programmi di numerose agenzie specializzate e guide alpine italiane. “Siamo stati i primi a piangere le vittime, uccise da criminali disumani” spiega Mohammed Maachou, titolare dell’agenzia Toubkal Trekking. “L’Atlante è ancora una meta sicura per gli appassionati di montagna. In questi giorni la polizia ha aumentato i posti di controllo lungo i sentieri”. Negli ultimi anni, anche grazie a progetti di cooperazione internazionale, l’afflusso di camminatori europei ha interessato anche i massicci del Jebel Sirwa e del Jebel Sahrho, tra l’Alto Atlante e il deserto del Sahara.
La catena del Medio Atlante, nei pressi di Azrou e di Ifrane, ha forme più arrotondate e culmina intorno ai 3000 metri di quota.
Turisti ed escursionisti marocchini ed europei lo apprezzano a causa delle sue foreste di cedri, e alle scimmie che si lasciano fotografare facilmente. Altri attacchi contro turisti e camminatori rischiano di trasformare le montagne del Marocco in un deserto.