Terza guerra mondiale, quali rischi e cosa può scatenarla: la minaccia nucleare di Putin e il ruolo dell'Occidente

Terza guerra mondiale, quali rischi e cosa può scatenarla: la minaccia nucleare di Putin e i timori di Zelensky
Terza guerra mondiale, quali rischi e cosa può scatenarla: la minaccia nucleare di Putin e i timori di Zelensky
di Cristiana Mangani
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Martedì 8 Marzo 2022, 16:59 - Ultimo aggiornamento: 22:01

Il rischio di una Terza guerra mondiale: se ne parla ormai da settimane. E se il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov e lo stesso presidente Vladimir Putin spingono sulla minaccia nucleare è soprattutto per diffondere un preciso prodotto, quella della paura. Può molto - secondo gli analisti - agitare lo spauracchio di una guerra nucleare e totale, può soprattutto sui negoziati e sulle pressioni che l'Occidente sta esercitando su ogni fronte per tentare di evitare il Terzo conflitto mondiale.

«L'Onu vieta ai dipendenti di usare le parole "guerra" e "invasione" e di mettere la bandiera dell'Ucraina sui social»

Terza guerra mondiale: quali rischi e cosa può scatenarla?

Ieri sera, a lanciare il monito in una intervista alla Bbc, è stato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky: «Questa guerra non finirà così.

Scatenerà la guerra mondiale», ha dichiarato riferendosi allo zar russo. Zelensky ha ribadito quello che dice da giorni, e cioè che Putin è un criminale di guerra: «Tutti coloro che sono venuti sulla nostra terra, tutti coloro che hanno dato gli ordini, sono tutti criminali di guerra.  Credetemi - ha aggiunto -, ho parlato con molti leader occidentali, questa guerra non finirà qui, farà scoppiare la Terza guerra mondiale. E solo lui potrebbe porre fine alla perdita di vite civili in Ucraina, se solo lo volesse. Penso che sia in grado di fermare la guerra che ha iniziato». Il presidente ucraino si dice ora disponibile a discutere con la Russia anche su CrimeaDonbass e sull'entrata nella Nato dell'Ucraina. «Possiamo trovare un compromesso - ha dichiarato . La cosa importante è che Putin cominci a dialogare».

Usa pronti a mandare aerei caccia in Ucraina

Altrimenti la situazione potrebbe precipitare. L'America scalpita per inviare altre armi all'Ucraina, per far partire da Polonia e Romania, gli aerei di rinforzo, ma questo vorrebbe dire - secondo Putin - una dichiarazione di guerra. L'unica soluzione reale, al momento, viene considerata dagli esperti, il cessate il fuoco. «La meta raggiungibile con più facilità», spiegano. La parola d'ordine, però, è realismo, quantomeno per evitare di farsi trovare impreparati o scettici, come è avvenuto nel caso dell'invasione in Ucraina.

In questo scenario, la disponibilità al dialogo dimostrata da Zelensky in queste ultime ore potrebbe rappresentare un buon segnale e fermare, almeno al momento, l'escalation militare. Ma la volontà del presidente russo sembra ogni giorno più chiara, soprattutto quando fa dire ai suoi che la Bielorussia ha bisogno di un porto e del mare. Questo lascia chiaramente intravedere dove le sue mire espansionistiche intendono puntare: verso il Baltico, verso i paesi ex sovietici. Stamattina il vice presidente della commissione europea Valdis Dombrovskis ha evidenziato che la Russia potrebbe non limitarsi in questa guerra alla conquista dell’Ucraina, e si è detto preoccupato per un possibile coinvolgimento dei paesi baltici ed ex sovietici Lituania, Estonia e Lettonia. 

Oltreoceano invece il segretario di Stato Antony Blinken ha rilanciato l’ipotesi di un invio all’Ucraina degli aerei caccia Mig-29 da parte di Polonia e Romania, una eventualità che non piace affatto all’Unione europea visto che potrebbe provocare una pericolosa escalation bellica con l’allargamento del conflitto anche al resto del continente.

 

Guerra, cosa può succedere ora?

E allora quanto è fondato il rischio dell'esplosione di un conflitto mondiale? Finché l'Occidente rimarrà neutrale, Putin avrà difficoltà a trovare una scusa per attaccare. Sa anche, però, che avrebbe la peggio e che il popolo potrebbe abbandonarlo, sebbene ora la maggioranza è con lui. Eventuali incidenti, comunque, possono essere frutto di manipolazione politica. Qualora si volesse cercare lo scontro, qualsiasi potenziale punto di attrito sarebbe utilizzabile come pretesto. Se la Russia avesse voluto invadere la Nato, avrebbe già avuto il pretesto delle armi inviate dagli occidentali in Ucraina. Tempo fa, per citare un altro esempio, durante il conflitto in Siria, la Turchia ha abbattuto un aereo russo. Ma Putin non ha fatto salire l'asticella dello scontro. La vera pericolosità è nel momento di estrema tensione e volatilità. La Russia si gioca molto di più di quello che sta rischiando e che potrebbe rischiare l'Occidente.

Da quando le truppe di Mosca hanno invaso l’Ucraina il presidente Zelensky ha più volte chiesto l’aiuto militare da parte della Nato. Ma ha ottenuto unicamente - almeno finora - armi di artiglieria e missili, e qualche fornitura militare. Anche la possibilità di una no-fly zone in Ucraina è stata bocciata dall’Occidente, con il motivo di fondo che è sempre lo stesso: un intervento diretto o maggiormente incisivo da parte della Nato, andrebbe a provocare una reazione russa che potrebbe generare la Terza guerra mondiale.

La questione dei caccia Mig-29 è emblematica a riguardo. Questi aerei di fabbricazione sovietica sono in dotazione a Polonia e Romania e sono gli unici che i piloti ucraini sarebbero in grado di utilizzare. Il segretario di Stato americano Blinken ha fatto sapere di valutare la possibilità di una cessione di questi aerei all’Ucraina, con gli Stati Uniti pronti poi a “risarcire” Varsavia e Bucarest con dei moderni F-16. Ma anche da Polonia e Romania le resistenze sono forti. E l'Europa intera continua a dire no. La speranza è che la parte contraria a Putin in Russia approfitti delle gravi perdite sul campo, soprattutto in temini di vite umane, e cominci a scalfire la sua autorità.

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