Soldati russi si rifiutano di combattere. Le intercettazioni: «Noi pronti a uccidere il generale Solodchuk»

La conversazione tra un soldato di Mosca e la sua compagna racconta lo stato d'animo degli uomini al fronte

Soldati russi si rifiutano di combattere e sono «pronti a uccidere il loro generale Solodchuk»: le intercettazioni
Soldati russi si rifiutano di combattere e sono «pronti a uccidere il loro generale Solodchuk»: le intercettazioni
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Martedì 31 Maggio 2022, 09:42 - Ultimo aggiornamento: 1 Giugno, 08:09

I soldati russi sono pronti a uccidere anche i loro generali che li stanno costringendo ad andare al fronte per passare all'offensiva. Succede nella regione di Donetsk, dove dei soldati hanno quasi sparato al generale Valery Solodchuk e alle sue guardie del corpo, che erano arrivate per sedare l'ammutinamento e costringere a combattere chi si rifiutava. Dalle intercettazioni di uno di loro con la propria compagna, sembra che quest'ultimo faccia parte di un'unità di artiglieria visto che vengono menzionate diverse armi. Nella scena raccontata dal soldati, il battaglione si rifiuta di combattere. Così il generale è costretto a redarguirli ma il suo tentativo sfocia nella rabbia dell'intera brigata («circa 200 soldati dei 600 iniziali, gli altri sono morti o feriti», racconta). Il battaglione e il generale - con le sue guardie del corpo - arrivano a puntarsi le armi addosso - poi Solodchuk lascia l'area dopo che un soldato aveva rifiutato il ricatto e aveva minacciato di far saltare tutti in aria con una granata. 

Le intercettazioni

(R) = Soldato russo (W) = Donna

(R): Ieri sera è arrivato il comandante.

(W): Il comandante della compagnia è arrivato?

(R): Gli è stata fatta una domanda da qualcuno il cui contratto è in scadenza.

E lui mi ha chiesto: «Quanto manca alla scadenza del tuo contratto?». Ho detto: «20 giorni». Lui: «Beh, hai venti giorni per morire qui».

(W): È fuori di testa?

(R): Sì. E poi tutti hanno cominciato a rifiutarsi di andare al fronte. Questa è una stron**** adesso. Del nostro battaglione, di 600 persone, ne sono rimaste solo 215 persone rimaste. Tutti gli altri sono stati uccisi o feriti.

(W): Che figlio di p... È pazzo?

(R): Sì, nella nostra batteria quasi tutti hanno rifiutato. Ha iniziato ad agitare con la sua pistola, sparando, ha detto: «Ti ammazzo se non ci vai!». E poi questo ragazzo dice: «Dai, uccidimi». Poi ha tirato fuori la granata e ha detto: «Dai, sparami, dai! Così esplodiamo insieme qui». Anche le sue guardie del corpo puntavano le pistole contro di noi, e anche noi abbiamo puntato le pistole contro di loro. In breve, ci siamo quasi sparati. Poi è salito in macchina e se ne è andato.

(W): Basta! Vai a casa ora!

(R): Lo penso anch'io. Dopo le sue parole non voglio assolutamente restare qui! Mi ha detto «hai venti giorni...»

(W): Qual è il suo cognome?

(R): Solodchuk. Col. Generale.

 

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