La “teoria del pazzo”, gli 007 Usa: «Putin abile stratega, starebbe usando la strategia di Nixon»

Secondo gli analisti il presidente russo con il suo comportamento irrazionale vuole confondere l'Occidente

La “teoria del pazzo”, gli 007 Usa: «Putin abile stratega, starebbe usando la strategia di Nixon»
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Martedì 1 Marzo 2022, 13:04 - Ultimo aggiornamento: 3 Marzo, 22:43

Malato o pazzo? C'è chi sostiene che Vladimir Putin abbia perso il contatto con la realtà e le cause più probabili sarebbero due: effetti collaterali da Long Covid o incredibile messa in scena. Una messa in scena, un'abile strategia, insomma, nota come "teoria del pazzo" e attribuita in origine al presidente americano Nixon. E proprio su questa ipotesi stanno ragionando le principali agenzie di intelligence degli Stati Uniti dal momento che Vladimir Putin ha scelto la linea dura anche oltre ogni ragionevolezza. Prima le minacce continue all'Occidente (definito  «una fabbrica di menzogne» e «impero delle bugie», poi la messa in stato di allerta della forza di dissuasione russa che include anche le armi nucleari, ma anche le dichiarazioni sull'Ucraina «paese da denazificare» e addirittura il rimprovero ufficiale a Sergey Naryshkin, direttore dell'intelligence estera di Mosca, che aveva sostenuto la strada del dialogo. Per la Nato, così come per gli Stati Uniti e per l'Europa, Vladimir Putin avrebbe perso la lucidità che lo ha sempre contraddistinto.

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La teoria del pazzo (o del folle) è una condotta di politica estera che punta a spaventare i propri nemici convincendoli che li si potrebbe attaccare con reazioni enormemente sproporzionate, cioè da pazzi. È stata attribuita a Richard Nixon, che ne fece un elemento fondamentale della propria interpretazione della politica estera americana, negli anni dal 1969 al 1974, in cui fu presidente degli Stati Uniti d'America.

Fu lo stesso Nixon a spiegare la propria gestione della guerra del Vietnam, apparentemente irrazionale, dicendo che voleva far credere che, essendo ossessionato dal comunismo, avrebbe potuto attaccare dovunque e con qualunque forza, anche contro gli stessi interessi degli Usa, e che perciò sarebbe stato meglio assecondarlo per evitare rischi.

Un altro ingrediente necessario alla teoria del pazzo è la disponibilità di armamenti pericolosi e inarrestabili, come le armi atomiche, che conservano perciò sostanzialmente la stessa funzione che avevano ai tempi della guerra fredda: nessuna altra arma infatti può sprigionare una simile potenza in tempi rapidi. Ma ciò che è più importante è dimostrare con atti di forza che non è poi tanto remota le possibilità che le si usi. Solo così si può dare credibilità alle proprie minacce e pressioni internazionali sugli altri Stati del mondo. 

L'intelligence Usa teme che il comportamento a tratti incomprensibile di Vladimir Putin possa dunque essere un bluff per confondere e sconcertare l'Occidente. «Non sarebbe la prima volta che, nelle relazioni internazionali, qualcuno cerchi di apparire intenzionalmente irrazionale, in modo da costringere l'avversario alla cautela. Se questo è ciò che sta facendo Putin, allora è spaventosamente bravo a farlo», spiega Michael A. Horowitz, analista della sicurezza presso il Beck Institute. Una cosa è certa: che siano intenzionali o no, le mosse di Vladimir Putin hanno già spiazzato l'Occidente. La maggior parte degli analisti occidentali riteneva infatti che il presidente russo stesse bluffando con la minaccia dell'invasione dell'Ucraina. Una tesi drammaticamente sbagliata.

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