Putin, i sorrisi con Shoigu per mascherare le “sabbie mobili” in Ucraina: le truppe dello Zar non sfondano

Navi da combattimento russe e cinesi si sono esercitate nel Mar del Giappone

Putin, i sorrisi con Shoigu per mascherare le sabbie mobili in Ucraina: le truppe dello Zar non sfondano
Putin, i sorrisi con Shoigu per mascherare le “sabbie mobili” in Ucraina: le truppe dello Zar non sfondano
di Gianluca Cordella
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Mercoledì 7 Settembre 2022, 10:25 - Ultimo aggiornamento: 11 Gennaio, 17:59

La più classica forma del “buon viso a cattivo gioco”. Declinato in versione Vladimir Putin. Sta facendo il giro dei media internazionali una foto che mostra il leader del Cremlino sorridente, in compagnia del ministro della Difesa Sergei Shoigu. Il contesto è l'area di Vladivostok, nella Russia orientale, dove in questi giorni si stanno tenendo le esercitazioni militari “Vostok”, che hanno richiamato a migliaia di chilometri dallo scenario bellico reale, in Ucraina, mezzi e uomini anche dalla Cina e dall'India.

Lo Zar si è recato di persona per assistervi e, nelle foto e nei video diffusi, appare più che mai di buon umore, mentre ride e scherza con Shoigu. Nella clip si vede Putin con un giaccone militare che, attraverso una vetrata, osserva quello che avviene sul campo. Poi prende un binocolo per vedere un particolare più distante ed ascolta i dettagli fornitigli dai suoi esperti della Difesa. Non tutto è stato così serioso, a quanto pare. Nello scatto in questione, in particolare, sembra che Putin stesse reagendo divertito a uno scambio di battute telefoniche tra il vice di Shoigu e il capo di Stato maggiore della Difesa russa Valery Gerasimov.

Ovviamente, i numeri forniti dal servizio di informazione militare Zvezda relativi alle esercitazioni appaiono decisamente pompati. Si parla di 50 mila uomini impegnati, contro i 300 mila che avevano preso parte l'ultima volta all'esercitazione quadriennale, nel 2018. Numeri chiaramente più risicati alla luce dell'impegno militare in Ucraina ma che, comunque, secondo gli analisti, appaiono poco veritieri. Sia sull'impegno di quattro anni fa che su quello del test in corso. E d'altra parte, dall'inizio dell'invasione, più volte sono rimbalzate notizie relative alla campagna di arruolamento del Cremlino, le cui forze sul campo sono state ovviamente impegnate in larga parte sul suolo ucraino. Difficile pensare che in questo contesto ben 50 mila soldati possano essersi dedicati esclusivamente a una esercitazione.

D'altra parte il messaggio che Putin ha voluto far passare con queste immagini va proprio in questa direzione e suona un po' come «nonostante quello che sta succedendo sullo scenario bellico, la Russia va avanti come al solito, senza particolari contraccolpi».

La realtà sul campo

E poco importa se la realtà racconta una situazione a dir poco differente. Quella di una guerra nella quale la Russia è impantanata ormai da quasi sette mesi e nella quale, dopo aver occupato un quinto del Paese, non riesce più a sfondare. Il tutto mentre il contatore delle vittime sul campo e dei mezzi distrutti aumenta di giorno in giorno, in maniera direttamente proporzionale agli aiuti internazionali che arrivano al presidente Zelensky.

I missili intelligenti a lunga gittata forniti da Usa e Gran Bretagna hanno permesso all'Ucraina di frenare l'avanzata, andando a colpire in modo mirato i punti strategici della catena di approviggionamento delle munizioni. Il tutto mentre il numero dei leader miliari caduti sul campo aumenta e il morale dei soldati – spesso poco addestrati – va sempre più giù. Si è parlato di ammutinamenti, di scontri interni con le milizie cecene, persino di militari in causa con il governo per un'operazione che era stata dipinta in modo del tutto differente. Insomma un quadro ben differente dai sorrisi mostrati durante Vostok.

Il test

Che nel frattempo procede come nulla fosse. Lunedì, le navi da combattimento russe e cinesi si sono esercitate nel Mar del Giappone a respingere gli attacchi dal cielo utilizzando sistemi di artiglieria di difesa aerea. E hanno svolto compiti di difesa anche anti-nave e anti-sottomarino. Mosca ha spiegato come ai test stiano partecipando contingenti militari provenienti anche da Algeria, Laos, Mongolia, Nicaragua, Siria e da 6 ex repubbliche sovietiche. Ma, al di là della Cina che mai ha voltato le spalle alla Russia, la posizione da tenere in considerazione è quella dell'India, cui Mosca fornisce la maggior parte dell'hardware militare, che ha risposto in massa alle esigenze del test, non curante della “preoccupazione” manifestata da Washington nei confronti di queste esercitazioni e dei Paesi che vi avrebbero preso parte.

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