Putin costretto a un «rischio politico», la Gran Bretagna sul discorso dello zar: «La sua missione sta fallendo»

Per il Cremlino, l’obiettivo dell’Occidente è quello di «indebolire, dividere e distruggere Mosca». Le proteste in Russia per la mobilitazione parziale e l’appello del team di Navalny

Putin costretto a un «rischio politico», l'analisi della Gran Bretagna: «La sua missione sta fallendo»
Putin costretto a un «rischio politico», l'analisi della Gran Bretagna: «La sua missione sta fallendo»
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Mercoledì 21 Settembre 2022, 12:44 - Ultimo aggiornamento: 19:15

Per il governo britannico, il discorso del presidente russo Vladimir Putin mostra che l'invasione russa dell'Ucraina «sta fallendo». Così il ministro della Difesa Ben Wallace ha commentato la mobilitazione parziale in Russia con il richiamo dei militari della riserva decisa dal Cremlino. «Nessuna quantità di minacce o propaganda può nascondere il fatto che l'Ucraina sta vincendo questa guerra, che la comunità internazionale è unita e che la Russia sta diventando un'emarginata globale», ha aggiunto Wallace.

La mobilitazione parziale

Nel corso del suo discorso in tv, Putin ha dichiarato che “l'operazione militare speciale” in Ucraina è stata inevitabile, aggiungendo che l’Occidente «nella sua aggressiva politica anti-russa, ha superato ogni limite». Per il Cremlino, l’obiettivo dell’Occidente è quello di «indebolire, dividere e distruggere la Russia». Il leader russo, nel corso del suo messaggio alla popolazione, ha inoltre ribadito che per proteggere il Paese e il suo popolo, la Russia «userà tutti i mezzi a disposizione»: un velato riferimento alle armi nucleari. «Non sto bluffando», ha aggiunto Putin.

L’ordine di mobilitazione parziale è arrivato in seguito all’annuncio da parte delle autorità delle repubbliche autoproclamate di Donetsk e Luhansk nel Donbass e dei funzionari russi nella regione di Kherson e in parte della provincia di Zaporizhzhia di aver indetto dei referendum per l’annessione alla Russia.

Le consultazioni popolari si terranno tra il 23 e il 27 settembre e si potrà votare anche a distanza, come comunicato dai media statali russi. Come spiega il Washington Post, si tratta di una mossa che potrebbe preparare il terreno affinché Mosca intensifichi la guerra dopo i successi militari ucraini nell’est del paese.

In cosa consiste la mobilitazione parziale

Come ha spiegato il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu, citato dalla Tass, la mobilitazione parziale prevede il richiamo di 300.000 riservisti, cioè cittadini che hanno già servito nell'esercito e che hanno quindi esperienza nei combattimenti e specializzazioni militari. «Una mobilitazione su vasta scala sarebbe probabilmente impopolare in Russia e potrebbe intaccare ulteriormente la posizione di Putin dopo le recenti battute d'arresto militari in Ucraina», aggiunge il Washington Post evidenziando: «è probabile che anche una mobilitazione parziale aumenti lo sgomento tra i russi per la guerra».

Le proteste in Russia

La misura decisa da Putin ha scatenato infatti diverse proteste a partire da quelle del movimento d’opposizione Vesna che ha convocato una mobilitazione a livello nazionale. «Migliaia di uomini russi, i nostri padri, fratelli e mariti, saranno gettati nel tritacarne della guerra. Per cosa moriranno? Per cosa piangeranno madri e bambini?», ha spiegato il gruppo. Intanto, la Duma, la camera bassa del parlamento russo, ha approvato un disegno di legge che inasprisce le pene per chi si oppone al reclutamento o disobbedisce agli ordini: nel primo caso si può arrivare anche a 15 anni di reclusione. Nel secondo caso si va dai 3 ai 10 anni.

Anche il Team Navalny, il gruppo che riunisce i collaboratori più stretti di Alexei Navalny, l’attivista e blogger principale oppositore di Vladimir Putin, in un video ha invitato i russi a rispondere con «qualsiasi forma di protesta», dalle manifestazioni di piazza al rifiuto di arruolarsi, promettendo assistenza giuridica a tutti coloro che dovessero rifiutare di recarsi al fronte.

 

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E proprio riguardo la mobilitazione parziale, il ministro della Difesa britannico Ben Wallace ha ribadito che «la violazione da parte del presidente Putin delle sue stesse promesse di non mobilitare parte della popolazione e l’annessione illegale di parti dell'Ucraina sono un'ammissione del fallimento della sua invasione. Lui e il suo ministro della Difesa hanno mandato a morire decine di migliaia di loro cittadini, mal equipaggiati e mal guidati».

I referendum per l’annessione alla Russia

Un esito favorevole all’annessione alla Russia delle regioni e dei territori di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia potrebbe portare a un’escalation del conflitto: in quel caso passerebbero sotto il controllo russo anche quei territori e quelle città che fanno parte delle quattro regioni ma attualmente sotto il controllo ucraino. Territori che Mosca potrebbe considerare come indebitamente occupati dal nemico, e da ricongiungere alla «madrepatria», come ha dichiarato l’ex presidente Dmitrij Medvedev e attuale vicepresidente del Consiglio di sicurezza di Mosca. Per sottrarre questi territori agli ucraini, la Russia potrebbe fare anche ricorso al deterrente nucleare, come ha fatto intendere Putin durante il suo discorso.  

Josep Borrell, l’alto rappresentante per gli Affari esteri dell’Unione Europea, ha spiegato che i «referendum illegali» violano «l'indipendenza, sovranità e integrità territoriale dell'Ucraina in flagrante violazione del diritto internazionale» e ha ribadito che verranno previste nuove sanzioni per Mosca. Il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan ha invece aggiunto che «i referendum annunciati dalla Russia sono una farsa e dimostrano debolezza. Gli Stati Uniti non riconosceranno mai il loro risultato e continueranno a fornire all'Ucraina l'assistenza militare necessaria per affrontare l'eventuale negoziato da una posizione di forza».

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