Putin, nervosismo al Cremlino: le difficoltà in guerra e le voci di colpo di stato fanno tremare Mosca

Decine di consiglieri municipali di Mosca e San Pietroburgo chiedono le dimissioni del presidente russo. La stanchezza della popolazione di fronte a una campagna militare che dura da più di sei mesi

Vladimir Putin
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Lunedì 12 Settembre 2022, 18:57 - Ultimo aggiornamento: 14 Settembre, 07:20

«Mosca stupita ammette di aver perso la maggior parte di Kharkiv». È questo il titolo che oggi apre la prima pagina del New York Times e con il quale il quotidiano americano spiega come la disfatta russa in Ucraina degli ultimi giorni stia fortemente mettendo in discussione anche la solidità del potere di Vladimir Putin. Dopo aver riconquistato Izyum, una città strategica per l'esercito russo, le truppe di Kiev hanno riportato sotto il proprio controllo anche Balakliya e diversi insediamenti della regione.

La controffensiva ucraina nel nord-est del Paese

Un passo in avanti fondamentale per l'Ucraina la controffensiva nella parte nord-orientale del Paese: come riporta l'Economist, l'avanzata di Kiev ha letteralmente gettato nel panico l'esercito russo, costretto a fuggire abbandonando anche carri armati, armi e munizioni.

Il Washington Post racconta che i soldati russi sono fuggiti da Zaliznychne, un villaggio non distante da Zaporizhzhia, nei pressi di Kharkiv, utilizzando biciclette rubate e indossando abiti civili pur di non essere individuati dalle truppe ucraine.

Mentre l'avanzata dei soldati ucraini prosegue (le truppe dopo aver conquistato almeno 2000 chilometri quadrati di territorio, si trovano ora a 50 chilometri dal confine con la Russia, al valico di frontiera di Hoptivka), le conquiste territoriali di Kiev spaventano il Cremlino. Anche se la ritirata russa da Kharkiv non può ancora essere considerata una vittoria dell'Ucraina (l'esercito russo controlla ancora circa un quinto del Paese), la disfatta dell'esercito russo - aggiunge il New York Times – si traduce per Vladimir Putin in una vera e propria sfida politica. Nonostante i notiziari della tv di stato russa abbiano definito la ritirata come «un'operazione di riposizionamento delle truppe» continuando a lodarne l'eroismo e la professionalità, i media del Cremlino non sono stati in grado di placare del tutto la rabbia che aleggia tra i sostenitori della guerra, e distogliere l'attenzione dalla situazione difficile in cui si trova ora il presidente russo.

Dopo 200 giorni di guerra, Putin, da un lato si ritrova a dover fronteggiare un nemico sempre più rinvigorito dalla possibilità di sconfiggere l'esercito russo e dall'altro deve fare i conti con il fatto che la popolazione russa non sembra essere preparata a sostenere i sacrifici che un'escalation del conflitto potrebbe richiedere loro. Impossibile negare che l'economia russa, dopo mesi di guerra, non sia in difficoltà. Senza contare le enormi perdite subite dall'esercito e gli ostacoli nel reclutamento di nuovi combattenti. Quella che doveva essere una guerra lampo è ormai una guerra di logoramento che non esclude più la possibilità di una sconfitta.

 

Le critiche di Kadyrov a Putin

Il crollo delle forze russe ha avuto l'effetto di una vera e propria onda d'urto a Mosca, ribadisce il Washington Post. Il leader ceceno Ramzan Kadyrov, soldato fedelissimo di Vladimir Putin, ha criticato il ministero della Difesa russo per la ritirata delle truppe dalla regione di Kharkiv sostenendo: «sono stati commessi degli errori. E penso che se ne trarranno delle conclusioni. E se oggi o domani non ci saranno cambiamenti nella strategia nel condurre l'operazione militare speciale, dovrò andare al ministero della Difesa e alla dirigenza del Paese per spiegare loro la situazione. È una situazione infernale". 

E mentre Kadyrov fa sapere che schiererà nuovamente sul campo di battaglia ucraino le sue unità speciali, Mosca ha lanciato missili che hanno distrutto infrastrutture civili strategiche causando blackout e interruzioni delle forniture di acqua in diverse regioni dell'Ucraina, in particolar modo nella parte orientale del Paese e ha licenziato Roman Berdnikov, il comandante del Distretto militare occidentale della Russia, come riporta il Kyiv Independent.

La petizione per chiedere le dimissioni di Putin

Intanto decine di consiglieri municipali di Mosca e San Pietroburgo hanno firmato una petizione con la quale chiedono le dimissioni del presidente russo sostenendo che le sue azioni «ledono il futuro della Russia e dei suoi cittadini». Lo riporta Novaya Gazeta Europa citando l'account Twitter di una consigliera. L'iniziativa, come riferisce inoltre il Moscow Times, arriva in seguito alle elezioni locali in Russia, largamente vinte dal partito Russia Unita di Putin nonostante le accuse di brogli da parte dell'opposizione. Sette membri del consiglio distrettuale «Smolninskoye» di San Pietroburgo hanno chiesto inoltre ai deputati della Duma nazionale, la camera bassa del parlamento russo, di indagare Putin per «alto tradimento» a causa dell'invasione dell'Ucraina e sono stati accusati per questo di «discredito dell'esercito». In Russia le autorità stanno inasprendo la censura e la repressione del dissenso: una nuova legge prevede fino a quindici anni di reclusione per la diffusione di informazioni riguardanti l'esercito che dovessero essere ritenute false dalle autorità, vietando di fatto la possibilità di criticare la guerra in Ucraina. Prese di posizione che, spiega Le Monde: «pur senza possibilità di successo, riflettono la stanchezza della popolazione di fronte a una campagna militare che dura da più di sei mesi».

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