Principe Harry sulle orme di Lady Diana nella battaglia contro l'Aids: «Ecco cosa direbbe oggi mia madre»

Il duca di Sussex ha scritto una lunga lettera indirizzata all'Oms e all'Unaids

Principe Harry sulle orme di Lady Diana nella battaglia contro l'Aids: «Mia madre vi sarebbe sarebbe grata»
Principe Harry sulle orme di Lady Diana nella battaglia contro l'Aids: «Mia madre vi sarebbe sarebbe grata»
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Mercoledì 1 Dicembre 2021, 17:35 - Ultimo aggiornamento: 2 Dicembre, 12:27

Il principe Harry ripercorre le orme di Lady Diana. Come sua madre, il duca di Sussex si batte in prima linea per la sensibilizzazione su un tema delicato come l'Aids. Harry ha scritto una lunga lettera indirizzata a Tedros Adhanom, direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), e Winnie Byanyima, direttore esecutivo dell'Unaids, il programma congiunto delle Nazioni Unite sull'Hiv/Aids. La lettera rende omaggio alla comunità scientifica che da decenni lavora per migliorare le cure per l'Hiv. Il duca del Sussex, inoltre, ha riconosciuto l'importanza della Giornata mondiale contro l'Aids, a 40 anni esatti dalla prima segnalazione di casi positivi al virus Hiv.

Aids, la lettera del principe Harry

Harry scrive: «In questa Giornata mondiale contro l'Aids riconosciamo i 40 anni che hanno plasmato la vita di molti. Onoriamo coloro le cui vite sono state interrotte e riaffermiamo il nostro impegno nei confronti di una comunità scientifica che ha lavorato instancabilmente contro questa malattia». Il principe cita poi Lady Diana: «Mia madre sarebbe profondamente grata per tutto ciò che rappresentate e che avete realizzato.

Condividiamo tutti questa gratitudine, quindi grazie».

Sulle orme di Lady Diana

Come anticipato, Diana si è battuta in prima linea negli anni '80 e '90 nel tentativo di rompere lo stigma vissuto dalle persone malate di Aids. Nel 1987, la Principessa del Galles inviò un forte segnale al mondo stringendo la mano di un uomo positivo all'Hiv senza indossare un guanto. Quel giorno, Diana stava inaugurando la prima unità specializzata in Hiv/Aids del Regno Unito presso il Middlesex Hospital di Londra. Al culmine della pandemia di Aids, Diana dichiarava serenamente: «L'Hiv non rende le persone pericolose da conoscere. Puoi stringere loro la mano e abbracciarli. Il cielo sa che ne hanno bisogno».

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