È stato ben più di un ultimatum, come i gilet gialli avevano annunciato per celebrare i 4 mesi dell'inizio del movimento: il 18esimo atto della protesta è subito degenerato in guerriglia sugli Champs-Elysees. Gravissimi i danni, distrutto il cuore del lusso da Fouquet's a Bulgari. Pesanti le ricadute politiche, con la foto di Macron sorridente sulle piste da sci mentre i casseur imperversano indisturbati e quindi costretto a interrompere le vacanze con Brigitte per tornare all'Eliseo. «Bisogna prendere delle decisioni chiare affinché tutto questo non si ripeta», dice in serata durante la riunione della cellula di crisi al ministero dell'Interno. «Quel che è avvenuto sugli Champs Elysees - aggiunge - non si chiama manifestazione. Tutti coloro che erano là sono complici di quanto è accaduto».
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Quelle honte pour notre si beau pays🇫🇷 Arretez de nous bander et laisser les autres travailler au lieu de saccager ce qu’il y est leur gagne pain!!!!!!!!!!! @BFMTV @CNEWS #GiletJaunes #Paris #bfm #BFM #ActeXVIII #Acte18 pic.twitter.com/sZSU8p7O9C
— Tomas Philippon (@PhilipponTomas) 16 marzo 2019
I gilet gialli, in settimana, tramite i loro leader - da Eric Drouet a Maxime Nicolle - avevano annunciato la mobilitazione «definitiva», quella che puntava all'Eliseo: «Tutti a Parigi», era la parola d'ordine. I manifestanti erano poco più del minimo - raggiunto la settimana scorsa - in tutto 32.000. Ma la percentuale di casseur «ultraviolenti, professionisti del teppismo», come li ha definiti il ministro dell'Interno Christophe Castaner, oggi in balia degli eventi, era altissima: 1.500, secondo la prefettura. Hanno avuto campo libero per ore, arrivando a devastare il celebre ristorante Fouquet's stamattina, e tornare poi ad incendiarlo nel pomeriggio. Mentre dense colonne di fumo nero si levavano dal ristorante in cui Sarkozy festeggiò la sua elezione suscitando polemiche, il premier Edouard Philippe scendeva in piazza a poche centinaia di metri per confortare poliziotti e gendarmi stremati.
Gilet Gialli: distrutto il famoso ristorante Le Fouquet's, saccheggiata la gioielleria Bulgari
Una scena inedita, che racconta tutta l'impotenza del governo e dello Stato.
E poi da Disney Store, Zara, persino la boutique del Paris Saint-Germain, decine di piccoli rivenditori di telefoni cellulari (i preferiti dai saccheggiatori), di ristoranti, di semplici caffè. La scena che si presentava al visitatore di quello che resta della «più bella avenue del mondo» - come amano chiamarla i francesi - è impressionante. Il bilancio poteva diventare drammatico anche sul piano umano, quando una delle tante agenzie di banca date alle fiamme ha incendiato un intero palazzo, che ha dovuto essere evacuato. «Sono solo assassini», ha tuonato Castaner, mentre i pompieri portavano in salvo una mamma che stringeva al petto il bimbo piccolo con il quale era rimasta bloccata dalle fiamme al secondo piano dell'edificio. «Rivoluzione!», gridavano gruppi di manifestanti scatenati di fronte agli Champs-Elysees in fiamme, alzando trionfanti le braccia al cielo. Le forze dell'ordine non sono apparse mai così in difficoltà, un video che mostra tre auto della polizia inseguite da teppisti con i bastoni e costrette a fare marcia indietro spiega la giornata di oggi meglio di tutti i bilanci. Adesso la parola passa a Macron, di ritorno dalla minivacanza in montagna. Il presidente si è recato direttamente alla cellula di crisi del ministero dell'Interno, la fine della rivolta dei gilet gialli non è mai stata così lontana.