Mariupol, il generale eroe si offre ai russi: «Prendete me e liberate i bambini»

Si chiama Vyacheslav Abroskin ed è già nel mirino dei russi dal 2014

Ucraina, il generale eroe si offre ai russi «Prendete me e liberate i bambini di Mariupol»
Ucraina, il generale eroe si offre ai russi «Prendete me e liberate i bambini di Mariupol»
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Venerdì 25 Marzo 2022, 12:51 - Ultimo aggiornamento: 20:44

Una vita per salvarne tante, un gesto eroico per i bambini di Mariupol, la città al sud dell'Ucraina stremata dall'assedio russo che dura ormai da settimane. È la scelta di Vyacheslav Abroskin, generale ucraino e vicecapo della polizia nazionale che si è offerto ai russi come ostaggio in cambio di un corridoio umanitario di evacuazione per i bambini che si trovano all'interno della città. L'annuncio della notizia è stato fatto direttamente dal suo profilo personale su Facebook. Non è ancora chiaro, però, quale sia stato l'esito della sua proposta anche se in un successivo aggiornamento Abroskin scrive che «Molte persone mi scrivono. Ora ci sono agenti pronti a salvare i bambini insieme ad una squadra per poi arrenderci e consegnarci alle autorità della Russia».  

 

 

Chi è il generale Abroskin, da tempo nel mirino dei russi 

Abroskin si dichiara vicino al battaglione Azov, e dice di essere noto ai Russi per aver organizzato le proteste antirusse nel Donestk tra il 2014 e il 2018. «Sono incluso nella vostra lista delle sanzioni. Sono nella vostra ricerca.

Avete organizzato un tentativo di eliminarmi. Decine dei vostri soldati sono stati uccisi e migliaia dei vostri collaboratori sono stati arrestati in mia presenza. Sono il generale più vicino al famoso reggimento Azov» scrive nel suo post su Facebook.

La proposta: «Prendete me e liberate i bambini di Mariupol» 

«Ancor prima che la guerra iniziasse, promisi agli abitanti della città che in caso di guerra, insieme ad Azov, avrei difeso Mariupol» scrive Abroskin nel post aggiungendo che poi però si è recato a Odessa, pensando che questa sarebbe stato il primo obiettivo dei russi. «ma mi sbagliavo» continua il generale, che denuncia la situazione di emergenza a Mariupol e rivolge il suo appello alle autorità russe. La sua richiesta è entrare con una squadra di uomini per tre giorni in città, guidare l'evacuazione dei bambini e poi consegnarsi ai russi. «Questa è la mia iniziativa personale.La mia vita appartiene solo a me e la offro in cambio della vita dei bambini che restano ancora a Mariupol».

 

Mariupol: nella città martire continua l'assedio

Si stima che circa 100mila persone siano ancora intrappolate a Mariupol, città sotto assedio nel sud-est dell'Ucraina. Il presidente Volodymyr Zelensky ha parlato di disastro umanitario con civili in «Stato drammatico, senza cibo, acqua, medicine e sotto bombardamenti costanti». E il 24 marzo la vicepremier Iryna Vereshchuk ha accusato i russi di aver sequestrato un convoglio umanitario che partiva dalla cittàcon 11 autobus pieni di civili. 

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