L'Isola dei Serpenti, i 13 marinai eroi: un “vaffa” ai russi prima di essere uccisi

L’episodio, ben visibile in un video, ha fatto immediatamente il giro del mondo

Ucraina, le ultime parole dei 13 soldati rimasti sull'Isola dei Serpenti: «Russi, andate a farvi...»
Ucraina, le ultime parole dei 13 soldati rimasti sull'Isola dei Serpenti: «Russi, andate a farvi...»
di Simona Verrazzo
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Venerdì 25 Febbraio 2022, 18:19 - Ultimo aggiornamento: 25 Marzo, 14:03

Non arrendersi e insultare il nemico prima di morire per difendere la patria. È quanto è successo ieri nel Mar Nero, dove 13 soldati ucraini sono stati uccisi per non essersi voluti piegare ai militari russi che puntavano a occupare l’Isola dei serpenti, a largo delle acque tra Ucraina e Romania. Il botta e risposta dei messaggi audio è stato diffuso sui social network ed è diventato virale.

L’ULTIMATUM

«Questa è una nave da guerra militare russa.

Deponete le armi e arrendetevi per evitare spargimenti di sangue e perdite inutili. Altrimenti sarete bombardati. Ricevuto?», così l’ultimatum lanciato dai russi, ripetuto per due volte nel corso di una giornata ad alt tensione. E la risposta dei marinai ucraini è stata inaspettata: «Nave da guerra russa, vai a farti f...». Poco dopo, però, l’avamposto con il piccolo gruppo di uomini di Kiev è stato bombardato dal cielo e dal mare. Conquistata l’isola e annientata l’ultima resistenza del piccolo avamposto marittimo. L’episodio, ben visibile in un video, ha fatto immediatamente il giro del mondo, ripreso con i sottotitoli in tutte le lingue, a testimonianza della volontà degli ucraini di non piegarsi all’invasione russa, nonostante l’inferiorità numerica e di armi. 

GRATITUDINE NAZIONALE

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, conferirà alle 13 guardie di frontiera il titolo di “Eroi dell’Ucraina”. «Sulla nostra isola di Zmiinyi, difendendola fino all’ultimo – è il messaggio del capo dello Stato – tutte le guardie di frontiera sono morte eroicamente. Ma non si sono arrese. A loro sarà conferito il titolo postumo di Eroi dell’Ucraina». E ancora, rivolto alle vittime: «Possa la memoria di coloro che hanno dato la vita per l’Ucraina vivere per sempre». Con questo attacco le forze russe hanno dunque preso il controllo e occupato l’isola di Zmiinyi (tradotto significa: l’isola dei Serpenti), minuscolo lembo di terra lungo neanche 500 metri, ma strategico per la sua posizione a circa 45 chilometri a largo delle coste del Mar Nero, tra Ucraina e Romania.

L’obiettivo è bloccare i rifornimenti verso la parte ovest e meridionale del paese, non lontano dal confine rumeno, in un corridoio di territorio che va dal porto di Odessa fin proprio all’isola dei Serpenti. Per conquistarla, Mosca ha utilizzato l’incrociatore lanciamissili Moskva, nave ammiraglia della flotta russa nel Mar Nero. Abitata dalle guardie di frontiera, il guardiano del faro e alcuni scienziati (già fatti evacuare), l’isola dei Serpenti ha un grande valore simbolico, così come la sua conquista, non soltanto per far capitolare la regione sud-occidentale dell’Ucraina, ma anche perché l’esercito russo, adesso, è di fronte alla Romania, paese membro della Nato. Negli anni Ottanta, a seguito della scoperta di giacimenti di petrolio e gas, Bucarest e Kiev si sono fronteggiate in un duro contenzioso per il suo controllo.

IL SOLDATO-EROE

Il sacrificio estremo dei guardacoste dell’Isola dei serpenti non è l’unico gesto eroico di questi giorni. Per rallentare l’avanzata dei carri armati russi, e dare modo al suo battaglione di riorganizzarsi, il soldato ucraino Vitaly Shakun Volodymyrovich ha deciso di farsi saltare in aria insieme a un ponte, non avendo il tempo necessario per farlo esplodere in sicurezza. Sul lago Henichesk, l’avanzata sul ponte avrebbe dato l’opportunità ai russi di ricongiungersi alla marina in Crimea. E gli ucraini hanno così deciso che l’unico modo per fermarli era far saltare in aria il ponte.
 

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