Il virus a New York: la Cattedrale diventa ospedale

Il virus a New York: la Cattedrale diventa ospedale
di Anna Guaita
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Mercoledì 8 Aprile 2020, 00:49 - Ultimo aggiornamento: 19:35
​NEW YORK – La più grande cattedrale anglicana del mondo si trasforma in ospedale da campo. La St. John the Divine apre la navata centrale a 400 letti dedicati ai malati di covid-19. La chiesa episcopale si è offerta di correre in soccorso del vicino ospedale Mount Sinai: «Le Chiese sono sempre state un rifugio – ha commentato il decano della cattedrale, il reverendo Clifton Daniel -. In questo momento di bisogno ci facciamo avanti per aiutare la nostra amata comunità, e i dottori, le infermiere e i volontari che stanno rischiando la loro salute al servizio della gente di New York».
 
Da quando si è registrato il primo contagio negli Stati Uniti, lo scorso 22 gennaio, le autorità di New York si sono messe al lavoro per prepararsi all’impatto dell’epidemia. Il sindaco Bill De Blasio e il governatore Andrew Cuomo hanno letteralmente ispezionato la città e lo Stato alla ricerca di costruzioni che potessero velocemente essere trasformate in ospedali d’emergenza. Ad esempio a New York il Centro Convegni Jacob Javitz è stato ridisegnato in tempi record dal genio dell’esercito in un ospedale di mille letti. Anche nel cuore di Central Park, il polmone verde della città, è sorta una tendopoli, un ospedale da campo gestito da un’associazione cristiana.
 
Eppure i letti non bastano mai. Dei 392.285 casi di contagio negli Usa (nel momento in cui scriviamo), ben 138.863 sono nello Stato di New York, e di questi oltre 95 mila nella città di New York. Ecco dunque l’offerta della Cattedrale, la famosa immensa Chiesa in stile neo-gotico, che molti hanno soprannominato “San Giovani, l’incompiuta”, poichè da quando ne fu cominciata la costruzione nel 1892 ancora non è stata del tutto finita. La parte principale della Chiesa è comunque perfettamente agibile da decenni, con la sua navata e le sue volte grandiose.

 
Manhattan sembra stia scoppiando per la pressione dei malati e dei morti. Nei giorni scorsi si è anche diffusa la notizia che le autorità starebbero meditando di creare delle sepolture temporanee a Central Park. Si scaverebbero delle trincee nelle quali sistemare file di 10 bare, da esumare quando la situazione sarà tornata normale per permettere allora ai parenti di tenere un regolare funerale. Davanti alla reazione di orrore dei cittadini, comunque, il sindaco De Blasio ha fatto dire che semmai per le sepolture temporanee si potrebbe far ricorso all’isoletta di Hart, nella baia di Eastchester, a nord-est di Manhattan.
 
 
 
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