Donbass, i russi sfondano: l'arma della cittadinanza per spingere l'annessione

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Guerra in Ucraina, la diretta. La Russia intensifica gli attacchi nel Donbass. Kiev: il conflitto è nella fase più violenta
Guerra in Ucraina, la diretta. La Russia intensifica gli attacchi nel Donbass. Kiev: il conflitto è nella fase più violenta
di Mauro Evangelisti
18 Minuti di Lettura
Mercoledì 25 Maggio 2022, 06:31 - Ultimo aggiornamento: 26 Maggio, 08:39

L'Ucraina insiste: non cederemo pezzi di territorio e il rilascio di passaporti russi a Mariupol è una palese violazione del diritto internazionale. Putin, però, accelera il processo di russificazione e sta concedendo la cittadinanza alla popolazione dei territori conquistati.

Kiev non arretra, afferma che ormai i russi hanno utilizzato il 60 per cento delle armi che hanno a disposizione e, con una serie di dichiarazioni, mostra di non volere il compromesso perché questo - è la tesi dell'Ucraina - significherebbe concedere a Putin la possibilità di aggredire altri Paesi. Con una esagerazione il governatore del Lugansk, Serhii Haidai, arriva a dire: «Se le truppe russe non saranno fermate in Ucraina andranno avanti nei Paesi Baltici, in Germania, in Spagna, in Italia, fin quando le loro mire non saranno arginate». Si arena intanto il processo di adesione alla Nato di Svezia e Finlandia le cui delegazioni ieri erano ad Ankara, per colloqui diplomatici, dopo che la Turchia si è detta contraria. Il portavoce della presidenza turca, Ibrahim Kalin, al termine del confronto ha spiegato: «Il processo di adesione non può progredire se le nostre preoccupazioni in materia di sicurezza non vengono affrontate con misure concrete in un determinato lasso di tempo». Erdogan chiede a Svezia e Finlandia di cessare il sostegno a gruppi che la Turchia considera terroristici.

AVANZATA
Mosca sta concentrando gli sforzi sul Donbass, dove sta guadagnando terreno e si prepara ad accerchiare una città di medie dimensioni come Severodonetsk (120mila abitanti) che per la sua posizione chiave - sulle sponde del fiume Severskij Donec, al centro del triangolo i cui vertici sono Lugansk a Est, Donetsk a Sud e Kharkiv a Nord - ha ricevuto la drammatica definizione di possibile «nuova Mariupol».

I russi hanno aumentato gli attacchi aerei. E stanno guadagnando posizione via terra. Proprio ieri pomeriggio le autoproclamate Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, che stanno combattendo al fianco dell'esercito di Putin (segnalata anche la presenza dei ceceni), hanno annunciato di avere sfondato la difesa ucraina sullo Svetlodar Bulg, nella regione di Lugansk. «Ciò ha portato alla quasi completa impossibilità di rifornire le truppe ucraine a Severodonetsk e Lysichansk». Gli ucraini hanno risposto negando la capitolazione in quell'area: il capo dell'amministrazione militare regionale di Lugansk, Sergiy Gaidai, ha smentito che l'esercito russo avrebbe isolato la regione dal resto dell'Ucraina e bloccato l'autostrada Lysychansk-Bakhmut. Ma appare evidente che l'esercito ucraino fatichi a resistere in questa fascia di territorio. Lo stesso Gaidai ha ricordato: «Le truppe russe si sono già avvicinate molto a Severodonetsk, quindi possono sparare anche con i mortai. La città viene continuamente bombardata, 24 ore su 24. Ci sono pesanti combattimenti alla periferia della città, mentre bombe e missili vengono sganciati dai bombardieri, la situazione è molto difficile».

Il Cremlino ha poi ampliato l'opera di russificazione, distribuendo passaporti nelle città aggredite e conquistate, come appunto Mariupol. Putin ha firmato un decreto che semplifica le procedure per rilasciare la cittadinanza russa a chi abita nelle regioni ucraine di Kherson e Zaporizhzhia. Intanto, due mercenari del gruppo Wagner dalla Bielorussia sono finiti sotto accusa per aver ucciso civili vicino a Kiev: dovranno rispondere di crimini di guerra. Una indagine indipendente di Frontline (Associated Press e Pbs) ha verificato che 56 scuole ucraine sono state danneggiate o distrutte dalla Russia dall'inizio del conflitto. Dure accuse dell'arcivescovo di Kiev, Sviatoslav Shevchuk, contro il clero russo: «Ci sono situazioni rilevanti in cui un prete dirige bombe e proiettili russi contro i suoi stessi parrocchiani. L'abbiamo visto nella regione di Lugansk e in quella di Donetsk».

TENSIONE
Se Kiev ieri ha ripetuto che non è disponibile a rinunciare pezzi di territorio per ottenere una tregua, anche da Mosca, almeno nelle dichiarazioni ufficiali, prospettano una guerra ancora lunga. La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha parlato della proposta di piano di pace con disprezzo: «Pura fantasia, se sperano che la Federazione russa accetti un piano occidentale, non hanno capito molto». E Putin, quasi a confermare che per lui il conto di morti e distruzione non è ancora sufficiente, ieri ha deciso di dare il via libera alla chiamata alle armi dei più anziani. Più nel dettaglio: il Parlamento russo ha approvato una legge che prevede di abolire il limite di 40 anni per chi si arruolerà nelle Forze armate, ora manca solo la firma del presidente.
 

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Guerra in Ucraina, la diretta

Ore 20.18 - La decisione di Mosca di concedere passaporti russi a cittadini delle zone occupate del sud dell'Ucraina è un tentativo di «assoggettare» gli ucraini. Lo ha detto il portavoce del dipartimento di stato americano, Ned Price, in un briefing con la stampa.

Ore 18:58 -  - La Turchia non ha trovato un accordo con Svezia e Finlandia per potere sostenere la loro candidatura nella Nato. Lo ha fatto sapere il portavoce del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, Ibrahim Kalin, in una conferenza stampa trasmessa dalla Tv di Stato Trt a conclusione dei colloqui tra funzionari turchi e delegazioni di Svezia e Finlandia ad Ankara. Kalin ha aggiunto che il dialogo con i Paesi scandinavi continuerà e che la Turchia chiede loro di fermare il sostegno a gruppi considerati da Ankara terroristici per sostenere la candidatura nell'Alleanza Atlantica.

Ore 18:28  - Mikhail Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha affermato che accettare di cedere i territori e di siglare un nuovo accordo di Minsk è impossibile, in quanto si ritorcerebbe contro l'Ucraina poiché la Russia userebbe la pausa nei combattimenti per prepararsi a ulteriori offensive. «Porterà a una guerra più grande e sanguinosa», ha detto. Lo scrive Kyiv Independent.

Ore 18.00 - Se l'Ucraina dovesse perdere la guerra contro la Russia, il prossimo obiettivo ad essere attaccato da Mosca sarebbe Bratislava. A dirsene certo è stato il premier slovacco, Eduard Heger, sottolineando la necessità che l'Ucraina esca vincitrice dal conflitto. «L'Occidente deve assicurare tutto l'aiuto possibile», ha affermato ancora intervenendo al foro di Davos, secondo quanto riporta la 'Pravdà. «L'Ucraina deve vincere, quindi forniremo tutta l'assistenza militare e umanitaria necessaria. Gli ucraini stanno proteggendo e perdendo la vita per i nostri valori», ha affermato. Ha anche ricordato che la Slovacchia ha ricevuto aiuti in passato da altri paesi, facendo notare come, per questo motivo, «ora è importante aiutare l'Ucraina e altri Stati ad entrare nell'Unione Europea». (segue) (Adnkronos) - «L'Ucraina vuole raggiungere questo obiettivo, ma ha bisogno del nostro sostegno. Vogliamo aiutarli, quindi non trasciniamoci per decenni», ha esortato, prima di ricordare che la Repubblica Ceca, la Polonia e l'Ungheria si sono unite al blocco con «il grande aiuto del Commissione europea.» D'altra parte, ha criticato gli Stati membri dell'Ue per «essere troppo dipendenti dall'energia russa» e ha invitato i leader europei a «smetterla di arrivare a compromettere i propri principi». «In effetti, abbiamo scambiato le nostre politiche per gas e petrolio a buon mercato per troppo tempo. I compromessi con Putin hanno provocato la guerra in Ucraina, una guerra aggressiva che sta causando morti», ha detto.

Ore 17.55 - «Oltre la metà» del territorio di Lyman, località strategica dell'Ucraina orientale nei pressi di Severodonetsk, è ora sotto il controllo dell'autoproclamata repubblica separatista filorussa di Donetsk. Lo afferma il suo leader Denis Pushilin, citato dalla Tass, aggiungendo che mancano «pochi giorni alla presa del controllo totale» dell'area.

Ore 16.40 - Ai cittadini di Mariupol è stata offerta la possibilità di ottenere il passaporto russo con una procedura accelerata, che non prevede più la registrazione intermedia presso le autorità dell'autoproclamata Repubblica separatista filorussa di Donetsk. Lo ha riferito Petro Andriushchenko, consigliere del sindaco legittimo della città portuale ucraina, ora controllata dalle forze di Mosca, citato dall'Ukrainska Pravda. Oggi è stato pubblicato un decreto del presidente Vladimir Putin che semplifica l'acquisizione della cittadinanza russa anche per i residenti delle regioni di Kherson e Zaporizhzhia, nel sud-est ucraino.

Ore 16.12 - Il presidente russo Vladimir Putin è arrivato all'ospedale militare centrale Mandrika di Mosca per visitare per la prima volta alcuni dei soldati feriti nella guerra in Ucraina. Lo riferisce l'agenzia Ria Novosti. Putin, che indossa un camice bianco, è accompagnato dal ministro della Difesa Serghei Shoigu.

Ore 15.30 - «Da Roma non ci hanno inviato nulla, ma da quello che leggiamo sui media le proposte italiane sono talmente distaccate dalla realtà che in linea di principio è difficile che possano essere prese sul serio». Lo ha detto oggi la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, citata dalla Tass, in merito al piano italiano per la pace in Ucraina. Il piano, ha aggiunto la Zakharova, citata da Interfax, «può servire come esempio per quello che si può chiamare una "teoria da ufficio"». «Ci sono delle idee, ma nella pratica non sono state verificate in alcun modo, non c'è nemmeno una connessione con la situazione in loco».

Ore 15.15 - «Abbiamo un bisogno disperato delle armi, ma anche di assistenza macro finanziaria e poi dobbiamo riconsiderare la politica delle sanzioni». Lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba intervenendo al Forum economico di Davos in Svizzera. «Bisogna uccidere la politica dell'export della Russia, basta comprare dalla Russia», ha poi aggiunto.

Ore 15.05 - «Se l’Ucraina dovesse cadere, la Slovacchia sarebbe la prossima»: lo ha dichiarato il premier slovacco, Eduard Heger, nel corso del World Economic Forum in corso a Davos. «Abbiamo rinunciato per troppo tempo ai nostri valori in cambio di gas e petrolio a basso prezzo: scendere a compromessi con Putin ha causato la guerra in Ucraina, una guerra di aggressione in cui la gente muore».

Ore 14.50 - «La Russia sta ricattando il mondo chiedendo di revocare le sanzioni in cambio dello sblocco delle esportazioni alimentari dell'Ucraina. Qualsiasi politico o funzionario straniero che possa pensare di accettare questo gioco dovrebbe prima visitare le tombe dei bambini ucraini uccisi e parlare con i loro genitori». Lo scrive su Twitter il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba. 

Ore 14.25 - La Russia intende continuare a pagare il suo debito estero in rubli se gli Usa le impediranno di farlo in dollari. Lo ha detto il ministero delle Finanze di Mosca, citato dall'agenzia Tass. Il Tesoro americano ha detto che non rinnoverà la licenza in scadenza oggi concessa alla Russia per pagare in dollari le cedole ai creditori americani, spingendo così di fatto il Paese al default, nonostante sia in possesso delle riserve per onorare il suo debito. I pagamenti, ha sottolineato il ministero, saranno effettuati in rubli «con la possibilità di successiva conversione nella valuta originale» prevista dai bond emessi.

Ore 14.20 - La Russia intende continuare a pagare il suo debito estero in rubli se gli Usa le impediranno di farlo in dollari. Lo ha detto il ministero delle Finanze di Mosca, citato dall'agenzia Tass. Il Tesoro americano ha detto che non rinnoverà la licenza in scadenza oggi concessa alla Russia per pagare in dollari le cedole ai creditori americani, spingendo così di fatto il Paese al default, nonostante sia in possesso delle riserve per onorare il suo debito. I pagamenti, ha sottolineato il ministero, saranno effettuati in rubli «con la possibilità di successiva conversione nella valuta originale» prevista dai bond emessi.

Ore 14.15 - Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto che semplifica il procedimento per ottenere la cittadinanza russa per chi risiede nelle regioni ucraine di Kherson e Zaporizhia, occupate dalle truppe russe che hanno invaso l'Ucraina: lo riferisce l'agenzia Ria Novosti. Il nuovo decreto - sottolinea il giornale - modifica il testo del documento con il quale nell'aprile del 2019 le autorità russe hanno semplificato l'iter per l'ottenimento della cittadinanza russa per chi abita nelle zone del sud-est dell'Ucraina di fatto controllate dai separatisti filorussi delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk.

Ore 14.05 - Inizierà a lavorare dal primo giugno la task force della Commissione europea per garantire l'approvvigionamento energetico dell'Ue attraverso l'acquisto comune volontario di gas, Gnl e idrogeno. Il gruppo, sotto la supervisione della commissaria all'Energia Kadri Simson, lavorerà per aggregare i Paesi interessati agli acquisti in comune, il coordinamento della capacità e i negoziati con i fornitori. Per assolvere a questi compiti la task force sarà divisa in tre unità.

Ore 14.00 - Il Parlamento della Russia - le cui truppe hanno invaso l'Ucraina - ha approvato un progetto di legge che prevede di abolire il limite di 40 anni per chi desidera arruolarsi nelle forze armate: lo riporta il Moscow Times. Il documento deve essere firmato dal presidente russo Vladimir Putin per diventare legge.

Ore 13.45 - Il Parlamento della Russia - le cui truppe hanno invaso l'Ucraina - ha approvato un progetto di legge che prevede di abolire il limite di 40 anni per chi desidera arruolarsi nelle forze armate: lo riporta il Moscow Times. Il documento deve essere firmato dal presidente russo Vladimir Putin per diventare legge.

Ore 13.39 - I colloqui sullo scambio di prigionieri tra Mosca e Kiev saranno possibili solo dopo il processo ai militari ucraini arresi. Lo ha affermato il vice ministro degli Esteri russo Andrei Rudenko. «Valuteremo questa possibilità dopo che coloro che si sono arresi saranno adeguatamente condannati, sarà emessa una sentenza, quindi potrebbero esserci altri passaggi. Prima di allora, tutti i discorsi sullo scambio sono prematuri», ha detto Rudenko.

Ore 13.06 - «Il dialogo con Turchia è in corso, vogliamo rafforzare le relazioni bilaterali con Ankara e la partnership contro il terrorismo». Lo ha detto la primo ministro svedese Magdalena Andersson, in conferenza stampa con Charles Michel.

Ore 12.57 - Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, non ha voluto commentare oggi il piano di pace per l'Ucraina presentato dall'Italia, ma ha comunque affermato che la posizione del vice presidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitri Medvedev, sul documento è «molto importante». Lo riporta l'agenzia Interfax. Peskov non ha voluto rilasciare ulteriori commenti fino a quando il testo ufficiale del piano verrà inviato attraverso i canali diplomatici.

Ore 12.53 - «La Fim, Irta e Dorna Sports sono obbligate ad annunciare modifiche al calendario del Campionato del Mondo MotoGp 2022. I lavori di omologazione al KymiRing, insieme ai rischi causati dalla situazione geopolitica in atto nella regione, hanno purtroppo costretto alla cancellazione del Gran Premio di Finlandia nel 2022». Lo scrive l'organizzazione del Motomondiale sul proprio sito. «Le circostanze attuali hanno creato ritardi e messo a rischio i lavori in corso sul nuovo circuito . Tutte le parti hanno quindi concordato che il debutto della pista debba essere posticipato al 2023, mentre la MotoGp non vede l'ora di tornare in Finlandia per la prima volta dopo quattro decenni». Il calendario finale del Motomondiale 2022 sarà quindi di 20 gare.

Ore 12.00 - I russi «sono diventati cauti, ma il loro raggruppamento navale oggi purtroppo ha il pieno controllo del Mar d'Azov, questo è chiaro, insieme allo Stretto di Kerch, e ora stanno bloccando i nostri porti sul Mar Nero». Lo ha scritto su Telegram il servizio stampa della Direzione principale dell'intelligence del Ministero della Difesa ucraino citando un rappresentante della Direzione principale, Vadym Skibitskyi, riportato da Ukrinform. Secondo Vadym Skibitskyi, l'obiettivo della Russia è quello di infliggere perdite economiche all'Ucraina per impedire il funzionamento dei porti come zone economiche. «I russi vogliono impedire la circolazione delle merci sia sul territorio ucraino che dal territorio dei nostri porti e sono pronti a utilizzare grandi navi da sbarco e altre navi in caso di operazioni in mare. Ma le nostre azioni li hanno costretti a limitare le attività della Flotta russa del Mar Nero in questa fase», ha dichiarato Skibitskyi.

Ore 10.50 - Le forze russe hanno colpito la stazione della località ucraina di Pokrovskoye (est) in una operazione volta ad eliminare le truppe ucraine che vengono trasferite per rafforzare il Donbass: lo hanno reso noto il vertici militari di Kiev, secondo quanto riporta la Tass.

Ore 10.30 - Dall'inizio dell'invasione russa, il 24 febbraio, il Segretariato del Commissario per i diritti umani del Parlamento ucraino ha ricevuto richieste da parte dei parenti di cercare 1.918 bambini scomparsi: «la maggior parte di loro sono bambini delle regioni di Donetsk, compresa Mariupol, Kiev e Kharkiv », scrive il servizio stampa dell'Ufficio del difensore civico su Telegram, citato da Ukrinform, in occasione della Giornata internazionale dei bambini scomparsi. «Costanti bombardamenti, evacuazioni forzate, deportazioni, movimenti caotici, fughe, rapimenti tra i fattori che hanno provocato questo fenomeno», si legge nel comunicato.

Ore 9.35 - Fonti ucraine affermano che sei civili sono rimasti uccisi e otto feriti negli attacchi dell'esercito russo ai rifugi allestiti nella città orientale di Severodonetsk. «I russi hanno deliberatamente colpito i civili che si nascondevano dai bombardamenti», ha scritto su Facebook l'amministrazione militare regionale di Lugansk, citata da Ukrinform. A una donna ferita è stata amputata una gamba. «I russi sanno che nell'Azot di Severodonetsk sono allestiti rifugi antiaerei e lì stanno dirigendo i proiettili, quindi state attenti: tra voi potrebbero esserci dei traditori», ha avvertito il capo dell'amministrazione militare Sergy Gaidai.

Ore 9.13 - Le unità delle autoproclamate Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, con il supporto dell'esercito russo, hanno sfondato la difesa delle forze armate ucraine sullo Svetlodar Bulg, nella regione di Lugansk (est). Lo annuncia su Telegram l'ambasciatore dell'autoproclamata Repubblica di Lugansk in Russia, Rodion Miroshnik, citato da Ria Novosti. E ha aggiunto che «parte dell'autostrada strategica Lysichansk-Artemovsk è sotto il pieno controllo del fuoco delle forze alleate. Ciò ha portato alla quasi completa impossibilità di rifornire le truppe ucraine a Severodonetsk e Lysichansk. Avanziamo verso Maloryazantsevo, Volcheyarovka».

Ore 8.55 - La Nike ha deciso di non rinnovare l'accordo di franchising con Inventive Retail Group (Irg), una società che gestisce 37 negozi al dettaglio a marchio Nike in Russia. Secondo il presidente di Irg, Tikhon Smykov, Nike non sarà quindi in grado di effettuare consegne in Russia «nel prossimo futuro». Lo riferisce l'agenzia Ukrinform. «Con l'esaurimento delle scorte, Irg sarà costretta a chiudere tutti i suoi negozi con il marchio», ha detto Smykov. Il responsabile delle pubbliche relazioni della società ha confermato che le consegne di prodotti Nike sono state sospese e che i prodotti scarseggiano.

Ore 8.35 - La capacità del Paese di resistere alla Russia è stata una sorpresa e una fonte di ispirazione per il resto del mondo. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un discorso video per ricordare che sono passati tre mesi dall'inizio della guerra. «Dobbiamo sempre ricordare che siamo sopravvissuti a questi tre mesi grazie all'impresa di decine di migliaia di persone che hanno difeso lo Stato. E a costo di decine di migliaia di vite di uomini e donne ucraini uccisi dagli occupanti. Memoria eterna a tutti coloro che hanno dato la vita per l'Ucraina», ha affermato.

Ore 8.30 - «L'esercito russo ha deciso di distruggere completamente Severodonetsk. Stanno semplicemente cancellando Severodonetsk dalla faccia della Terra»: lo ha detto in un video pubblicato su Telegram il capo dell'amministrazione militare regionale di Lugansk (est), Sergiy Gaidai. Lo riporta il Guardian. La città è sotto l'intenso fuoco di Mosca, che mira così di consolidare il controllo sulla provincia e avanzare ulteriormente verso est.  «La situazione è molto difficile e sfortunatamente sta solo peggiorando», ha proseguito Gaidai, descrivendo ciò che ha definito un«»offensiva su vasta scala in tutte le direzioni« con raid aerei e colpi di artiglieria. Gaidai ha aggiunto che i 15.000 abitanti della città non sono riusciti a fuggire perchè i bombardamenti sono troppo intensi.

Ore 8.25 - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, parlando in un video messaggio del peggioramento della situazione nella regione del Donbass, ha chiesto ai governi stranieri di continuare a fornire supporto militare sotto forma di armi ed equipaggiamenti perchè questo è «il miglior investimento per mantenere la stabilità nel mondo». Lo riporta il Guardian.

Ore 7.40 - Numerose esplosioni sono state udite questa mattina a Zaporizhzhia, nel sud dell'Ucraina. Secondo quanto riporta il Kyiv Independent, le sirene anti-aeree hanno suonato intorno alle 3:20 ora locale (le 4:20 in Italia) e le esplosioni sono state segnalate dopo le 5:00 ora locale.

Ore 05:46 - Il messaggio a Biden di Russia e Cina: bombardieri in volo sul Mar del Giappone

Se voleva essere un «messaggio» al presidente americano Joe Biden, in visita in Asia Orientale, è stato senz’altro ricevuto. I bombardieri con capacità nucleare di Russia e Cina che hanno sorvolato per 13 ore , in formazione, il Mar del Giappone e il Mar cinese orientale hanno suscitato dure reazioni da parte di Tokyo e anche degli Usa. L’esercitazione è avvenuta, a sorpresa, mentre Biden incontrava i leader del blocco dei Quad — Oltre agli Usa il Giappone, l’India e l’Australia — a Tokyo per discutere di sicurezza regionale. 

 

Ore 05:45 - La corruzione endemica: il demone che condiziona la guerra dei russi

È un demone che viene da lontano la korruptzia: «I malvagi che hanno spogliato il popolo si sono riuniti, hanno assoldato i militari e i giudici per proteggere la loro orgia, e banchettano», annota Tolstoj nei suoi Diari, il 5 ottobre 1878. Come una tabe che percorre la storia russa, quel demone si specchia grottesco nella narrazione di Gogol e dentro i «peccatucci» di Anton Antonovic, nel suo L’ispettore generale. E, resistendo a cambi d’epoca e di regime, dalla burocrazia zarista alla nomenclatura comunista, approda ai campi di battaglia dell’invasione putiniana in Ucraina, fiaccando l’animo dei soldati non meno delle loro armi e delle loro vettovaglie guastate da ruberie e appalti truccati in patria. È la corruzione, forse, la chiave nel grande enigma di questa stagione bellica voluta da Putin. 

Ore 05:44 - Cinque civili ucraini uccisi nell’Oblast di Luhansk

Cinque civili ucraini sarebbero stati uccisi il 24 maggio dai militari russi a Sievierodonetsk, nell’Oblast di Luhansk. Lo scrive il Kiev Indipendent citando fonti dell’amministrazione locale.

Ore 05:43 - Zelensky: la Russia sta impiegando nel Donbass tutte le forze rimaste

«Occorrono molto tempo e una forza straordinaria per contrastare il vantaggio della Russia in termini di armi e attrezzature». Nel suo discorso quotidiano, scrive il Kiev Indipendent, il presidente Ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che la Russia ha impiegato «tutte le forze che le sono rimaste» per attaccare il Donbass. Zelensky ha anche detto che le conversazioni intercettate delle truppe russe chiariscono che «sono ben consapevoli che questa guerra non ha senso e che strategicamente il loro esercito non ha alcuna possibilità».

Ore 05:37 - L'Ucraina punta sulla Lituania per far ripartire l'export del grano

L’emergenza sulle forniture di grano sta scalzando la «guerra per il gas» nel conflitto tra Russia e Ucraina. Le riserve di cereali che Mosca tiene bloccate nei porti del mar Nero diventano ogni giorno di più un obiettivo della «guerra collaterale» che i due Stati stanno combattendo. L’Onu ha rinnovato il suo allarme: se l’export non sarà rimesso in moto, centinaia di milioni di persone rischiano la fame perché dipendono da quegli aiuti. Due sono gli avvenimenti delle ultime 24 ore devono essere registrati sulla «battaglia del grano».

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