Novaja Gazeta, ultima voce indipendente russa (il fondatore è un Nobel): ecco perché Putin ha deciso di chiuderla

Il fondatore è Dmitry Muratov, premio Nobel per la pace 2021 e scriveva qui anche Anna Politkovskaja assassinata a Mosca

Novaja Gazeta chiude, il giornale indipendente russo sanzionato dal governo
Novaja Gazeta chiude, il giornale indipendente russo sanzionato dal governo
di Stefania Piras
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Lunedì 28 Marzo 2022, 19:54 - Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 16:10

Grazie a Novaja Gazeta si erano potute conoscere finora le difficili condizioni in cui vivono i russi in Russia. Come vengono celebrati i funerali dei soldati che muoiono al fronte in Ucraina e tornano in patria dentro una bara. Novaja Gazeta, il più importante quotidiano indipendente russo, quello dove scriveva  Anna Politkovskaja, la giornalista assassinata a Mosca nel 2006 che aveva denunciato la violazione dei diritti umani nelle guerre cecene, oggi ha sospeso le pubblicazioni. 

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Sul sito del quotidiano, i redattori di Novaja Gazeta, di cui è caporedattore il Premio Nobel per la Pace 2021 Dmitry Muratov, hanno reso noto di avere ricevuto il secondo avvertimento da Roskomnadzor, l'agenzia statale per il controllo sui media, per il contenuto critico dei loro articoli. Il primo avvertimento era arrivato lo scorso 22 marzo. Lo stesso Muratov ha annunciato che la redazione non si ferma e lavorerà a nuovi progetti: «Per tutta la durata della sospensione la nostra squadra penserà a nuovi progetti, prodotti e cosa può fare», ha affermato.  In precedenza,  Novaja Gazetà ha annunciato.

Il 28 marzo il Roskomnadzor ha emesso un secondo avvertimento scritto al comitato editoriale e fondatore di Novaya Gazeta che ha preso la decisione di interrompere  le pubblicazioni  

«Sospendiamo la pubblicazione del giornale sul sito Web - scrivono i giornalisti di Novaja Gazeta - nelle reti e sulla carta fino alla fine "dell'operazione speciale sul territorio dell'Ucraina"». Vale a dire l'invasione russa dell'Ucraina, che i redattori citano con la definizione ufficiale imposta dalle autorità di Mosca. 

Il quotidiano aveva scelto di pubblicare, il giorno dopo l'invasione, un'edizione in ucraino e russo per dare ampia diffusione alle notizie che riguardano l'invasione ucraina e per esprimere solidarietà con il Paese invaso. Ora, invece, le pubblicazioni vengono sospese dopo la censura imposta dal regime di Putin. «Un paese senza media (l'ultimo libero, Novaya Gazeta è stato chiuso), senza dibattito, senza competizione politica, senza un vero parlamento. Questa è l'attuale Federazione Russa. È per questo che i russi non vedono, non sentono o si rendono conto di niente. Non importa che cosa tu gli dica». A scriverlo su Telegram è il negoziatore ucraino Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, dopo la notizia che le autorità russe hanno chiuso il giornale indipendente Novaya Gazeta, diretto dal premio Nobel per la pace Dmitry Muratov.

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Novaya Gazeta è nato nel 1993, dopo la caduta dell’Unione Sovietica e col sostegno dell’ex presidente dell’URSS Mikhail Gorbaciov.

 

Ma cos'è questo Comitato russo di sorveglianza che ha deciso di colpire il quotidiano? Cos'è il Roskomnadzor? È stato istituito nel 2009, la firma sul suo statuto è quella di Vladimir Putin. È il "servizio federale di supervisione delle comunicazioni, delle tecnologie dell'informazione e dei mass media". È l'agenzia che pretende di controllare l'informazione, soprattutto digitale, e che difende i minori dalla pornografia. Che poteri ha? In sostanza: controllo e supervisione; monitora internet e controlla anche i dati personali che devono rimanere all'interno dei server russi.  Assegna le frequenze radio e rilascia licenze di attività. Ma se si scorre il regolamento che istituisce il Roskomnadzor si capisce quanto pervasivo sia il potere statale nella vita dei russi che si informano e che fanno informazione. Anche quando una sfera di attività non dovesse sembrare "coperta" da questa zelante polizia politica, basta leggere l'ultimo comma del regolamento che recita: «Può svolgere altre funzioni nell'ambito dell'attività assegnata, se tali funzioni sono richieste dalle leggi federali, dagli atti normativi del Presidente della Federazione Russa o del Governo della Federazione Russa». 

Il comitato può intervenire rapidamente: se per ben due volte in un anno un media è stato richiamato può immediatamente bloccare o chiudere il sito. Proprio quello che è accaduto a Novaja Gazeta. 

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Le testate già chiuse

Nelle ultime settimane hanno già sospeso le trasmissioni la radio Echo di Mosca e la televisione Dozhd. Il conduttore di Ekho Moskiy aveva trovato solo quattro giorni fa una testa di maiale, con uno slogan antisemita, davanti alla porta del suo appartamento. «Non voglio che la Russia diventi come la Germania nazista», ha detto il giornalista, Aleksei Venediktov. 

Un'eccezione è rappresentata da Meduza, sito di notizie ufficialmente messo al bando ma ancora visibile grazie a connessioni con Vpn. Meduza è uno dei siti che ha pubblicato la prima intervista data dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky ad alcune testate russe. Il sito è stato designato ormai da quasi un anno come "agente straniero". In Russia sono previste sanzioni per le organizzazioni non governative che ricevono fondi stranieri. Questo rappresenta un grave problema per l'informazione e gli introiti pubblicitari che vengono visti non come investimenti ma come pericolose contaminazioni. Gli stranieri non possono aprire canali televisivi e non possono possedere più del 20% del capitale. Gli aggregatori online che hanno più di un milione di utenti giornalieri devono rispondere dei contenuti che pubblicano tranne se sono riproduzioni di media russi. Tutte le informazioni devono essere archiviate per sei mesi ed essere accessibili al Roskomnadzor la cui longa manus oggi ha fermato le rotative di Novaja Gazeta.

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