«Stiamo lottando per una Nazione istruita. Se non continuassi a fare lezione, sarebbe davvero un peccato. Non si comprenderebbe perché ho deciso di combattere» dice il professor Fedor Shandor. La Dad, didattica a distanza, non è più una novità. Ma quando un professore tiene la lezione seduto in trincea, con la tuta mimetica e un mitra sulle ginocchia, allora la storia prende un altro significato, tanto da viaggiare sui social come esempio di dedizione sia all'insegnamento sia alla difesa del proprio Paese.
Lui si chiama Fedor Shandor, insegna materie legate al turismo alla Uzhhord National University, nell'Ovest dell'Ucraina, in Transcarpazia, una regione che si trova proprio al confine con Slovacchia e Ungheria. Siamo in una zona relativamente tranquilla, non ancora toccata dai bombardamenti, ma il professor Fedor Shandor, subito dopo l'invasione dei russi cominciata il 24 febbraio, ha deciso di arruolarsi come volontario. Oggi si trova in trincea nell'area di Izyum, dunque nell'estremo opposto dell'Ucraina, ma non ha cancellato gli appuntamenti con i suoi studenti, a cui continua a garantire il programma di insegnamento grazie a uno smartphone.
PRIMA LINEA
Avvertenza: sui social, spesso le storie prendono traiettorie strane e non sempre affidabili, ma in questo caso la vicenda del professor Shandor è stata raccontata proprio sul sito dell'Università.
This is a professor of Uzhgorod National University Fedor Shandor. He lectures to his students. pic.twitter.com/j3ms8WDbdz
— Stanislav Aseyev (@AseyevStanislav) May 5, 2022
Tra combattimenti e lezioni da preparare, Shandor assicura di avere perfezionato un'organizzazione ben oliata. «Il servizio di combattimento o addestramento dura un giorno con quattro ore di riposo che seguono quattro di azione. Quando ho lezione cerco di ottenere i turni di notte». E il rumore degli spari non disturba? «Se le esplosioni sono lontane, non danno fastidio. Quando c'è stato un bombardamento, mi sono messo al riparo e ho continuato la lezione».