Diplomatici russi, da Walter Biot alla lista degli 87 nomi: chi sono gli agenti segreti nelle ambasciate

Si stima che in Italia operino quasi centro informatori del Cremlino

Diplomatici russi, da Walter Biot alla lista degli 87 nomi: chi sono gli agenti segreti nelle ambasciate
di Cristiana Mangani
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Mercoledì 6 Aprile 2022, 06:50 - Ultimo aggiornamento: 06:52

«Persone non gradite»: l'Italia decide di espellere trenta diplomatici russi in servizio presso l'Ambasciata di Roma, perché rappresentano una minaccia per la sicurezza nazionale. La decisione è stata notificata ieri mattina dal segretario generale della Farnesina, Ettore Sequi, all'ambasciatore della Federazione Russa in Italia, Sergej Razov. E a riferirlo è stato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, durante la sua missione a Berlino. «Questa misura, assunta in accordo con altri partner europei e atlantici - ha spiegato -, si è resa necessaria per ragioni legate alla nostra sicurezza nazionale e nel contesto della situazione attuale di crisi conseguente all'ingiustificata aggressione all'Ucraina da parte della Federazione Russa».
Che tradotto vuol dire: i trenta diplomatici espulsi dal nostro paese, altro non sono che 007 russi e, in questo momento storico, la loro presenza non può che rappresentare un rischio. Visto che, sotto l'immunità diplomatica hanno operato con diversi obiettivi: seminare il caos alimentando la disinformazione o reclutare agenti.

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I PRECEDENTI
Negli ultimi anni, infatti, di esempi di attività di reclutamento e spionaggio in Italia, ce ne sono stati diversi, e i nostri servizi segreti ne hanno sempre monitorato i movimenti. Basti pensare al caso dell'ufficiale della Marina italiana Walter Biot, accusato di aver passato documenti segreti a Dmitry Ostroukhov, un funzionario del Gru (il servizio di intelligence militare russo) accreditato come diplomatico a Roma, in cambio di denaro e ora sotto processo. C'è stato, poi, Alexander Korshunov, magnate russo formatosi nell'Svr (i servizi segreti russi per l'estero), accusato di spionaggio industriale ai danni di Avio Aero. Era stato arrestato in Italia nel 2019 su mandato dell'Fbi, ma l'estate successiva l'allora ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha deciso di restituirlo alla Russia.
Infine, il caso di un ufficiale francese, un tenente colonnello, di stanza nella base Nato di Napoli, prelevato nell'estate del 2020 dalla Dgsi, l'intelligence interna francese a cui è affidato il controspionaggio, durante gli ultimi giorni di vacanza, prima di rientrare in Italia, dove teneva i rapporti con l'agente del Gru che l'aveva reclutato.
Si stima che in Italia ci siano circa 87 spie di Mosca, una realtà ben nota alla nostra intelligence. Quindi la scelta dei trenta diplomatici da far rientrare in Russia, entro 72 ore o poco di più, è basata sui rischi che la loro presenza potrebbe rappresentare. Molti di loro, infatti, sono collegati al settore difesa, altri riferiscono alla componente degli addetti ai rapporti commerciali. E c'è pure chi collabora con il primo e il secondo segretario. Su 160-170 rappresentanti diplomatici russi che lavorano in Ambasciata, il numero selezionato è abbastanza elevato ed è un provvedimento di espulsione che non ha grandi precedenti. Si stima, comunque, che circa un terzo delle rappresentanze diplomatiche russe in giro per le sedi del mondo, appartenga ai servizi segreti.
La reazione di Mosca arriverà, quasi certamente, a breve.

L'ambasciatore Razov ha dichiarato che «nessuna prova» a loro carico è stata fornita dalle autorità italiane. E in una nota è stato aggiunto che il capo della diplomazia russa a Roma ha «esplicitamente espresso la protesta contro la decisione immotivata da parte italiana» e «ha dichiarato che questo passo non rimarrà senza risposta da parte russa». «La Russia darà una risposta pertinente», ha puntualizzato il portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova.

 


IN EUROPA
Il provvedimento emesso ieri dalla Farnesina segue quello già preso da diversi altri paesi europei. La Danimarca ha annunciato l'espulsione di 15 diplomatici russi. Francia e Germania ne hanno mandati via, rispettivamente, 35 e 40, la Spagna 25. E qualche settimana fa anche la Polonia ha messo nel mirino 45 cittadini russi, presenti nel Paese con la copertura diplomatica, ma sospettati di spionaggio. Per le persone indicate nell'elenco predisposto dall'Agenzia di sicurezza interna è stata richiesta l'espulsione urgente.

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