In Israele il vaccino anti Covid non è obbligatorio e non lo sarà neanche in futuro. Lo assicurano le autorità di Tel Aviv che hanno sottolineato anche - per mezzo del ministro della sanità Yuli Edelstein - come «non c'è e non ci sarà in futuro l'obbligo di vaccinazione in Israele. Non ci saranno sanzioni personali per chi non si vaccina», ha assicurato il ministro. Che però ha lanciato un avvertimento alla popolazione a proposito del cosiddetto "Green Pass", ossia il certificato che dimostra l'immunizzazione dei cittadini israeliani che hanno ricevuto la seconda dose del vaccino anti coronavirus. Lo ha detto il ministro della sanità Yuli Edelstein ammonendo tuttavia che rischiano il carcere tutti quelli che tenteranno di falsificare il Green Pass, la certificazione che testimonia la doppia immunizzazione e che permette di allentare alcune restrizioni ai possessori. Proprio oggi un team di cyber esperti hanno avvisato le autorità del Paese della facilità con cui è possibile manomettere i dati.
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Il "Green Pass"
Il Green Pass israeliano, resto del mondo, ha assunto diverse denominazioni ma è sostanzialmente la stessa cosa: un attestato che garantisce che il cittadino ha ricevuto la doppia copertura immunitaria, fornita dalle due dosi.
#Israel plans to open up some hotels, gyms and other leisure facilities in two weeks to those documented as being immune to #COVID19, Health Minister Yuli Edelstein says, in a possible harbinger of a wider emergence from the pandemic.https://t.co/gjSEVBAR03
— Al Arabiya English (@AlArabiya_Eng) February 10, 2021
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Contagi e vaccini in Israele
Mentre si discute sul certificato di vaccinazione, nel Paese si procede comunque a un graduale allentamento del lockdown: secondo le stime ufficiali, sembra che Israele sia arrivata al 45,3% delle persone vaccinate con almeno una dose, ovvero 4.138.000 cittadini. Un vero record. Ad avere avuto anche la seconda dose sono stati in 2.762.000, cioè il 30,2% della popolazione. Solo ieri i vaccinati sono stati 135mila (61mila prima dose, 74mila seconda) in un dato che rilancia la campagna, un poco in affanno nei giorni passati. Intanto prosegue il calo delle nuove infezioni. I dati del ministero della Sanità parlano di 4.076 casi nelle ultime 24 ore a fronte di 64.000 tamponi circa con una percentuale del 6.6%: la più bassa da gennaio. Scende anche il numero dei malati gravi, che si ferma a 928, anche questo il più basso da oltre un mese.
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