Coronavirus Stati Uniti, c'è l'epidemia? Compriamo armi e pistole: code davanti ai negozi

Coronavirus Stati Uniti, c'è l'epidemia? Compriamo armi e pistole
Coronavirus Stati Uniti, c'è l'epidemia? Compriamo armi e pistole
di Anna Guaita
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Martedì 17 Marzo 2020, 18:09 - Ultimo aggiornamento: 20:53

«C’è il virus, dammi la pistola!». A vedere le file di americani davanti ai negozi di armi, sembra che la gente qui pensi che la miglior difesa contro un’epidemia da conavid-19 sia di armarsi fino ai denti. I controlli di background presso l’Fbi sono aumentati del 38 per cento nel mese di febbraio, e questi sono i controlli che vengono eseguiti per legge per coloro che vanno ad acquistare la merce in un rivenditore ufficiale.




Ma a quanto pare coloro che si rivolgono agli acquisti sul web sono anche di più, se il rivenditore online Ammo.com ha invece registrato un aumento del 68 per cento.

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I clienti spiegano di temere il crollo dell’ordine sociale. Film post-apocalittici come Children of Men, The Road, Eli, oltre alla fortunatissima serie televisiva The Walking Dead, hanno creato la sensazione che davanti a una grave catastrofe, le strutture sociali non reggerebbero. Aggiungete che negli Usa è popolarissima anche la letteratura post-apocalypse, che immagina il crollo della civiltà per epidemie, esplosioni nucleari, invasione di zombie ecc ecc. In tutti questi esempi, in genere si salvano solo i cittadini che abbiano pensato a prepararsi non solo con rifornimenti, ma anche con copiose riserve di armi e munizioni.
 


 
Intervistati mentre stavano in fila per comprare una pistola o un fucile, vari clienti hanno effettivamente citato esempi come quelli qui citati: «Se vedi un film di zombie, mica la polizia corre ad aiutarti se hai bisogno, non ci sarebbe più un senso della legalità, ci sarebbero saccheggi, rapine, aggressioni» ha spiegato al New York Times il 29enne Daniel Hill  che stava comprando una pistola e un fucile semi-automatico a Charlotte, nella Carolina del nord.
 
A questi timori si aggiunge il ricordo, questo reale e profondamente drammatico, del crollo del sistema quando New Orleans venne colpita dall’uragano Katrina, nel 2005. Per giorni e giorni i sopravvissuti vennero abbadonati a se stessi, mentre il governo federale arrivava tardi e mal preparato, nonostante fosse stato preavvertito della forza catastrofica dell’uragano.
 
Purtroppo anche nella presente crisi, il governo federale si è messo in moto in ritardo e lentamente. L’esempio pessimo dato con i tamponi, risultati difettosi e inaffidabili tanto che Washington ha dovuto comprarne quasi due milioni dalla Svizzera, non può certo comunicare grande fiducia nella capacità delle autorità di proteggere bene la popolazione.
 

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