Un missile capace di raggiungere gli Stati Uniti e «scuotere il mondo». La minaccia arriva dalla Corea del Nord: nel solo mese di gennaio, Pyongyang ha condotto sette test missilistici e ha dichiarato di aver testato il 30 gennaio l'Hwasong-12, uno dei missili a raggio intermedio più avanzati realizzati dal 2017. È stato il primo lancio dalla creazione, l'ultimo dell'arsenale nordcoreano era stato Hwasong-15 e ora la nuova arma, ancora più potente, potrebbe raggiungere la terraferma degli Stati Uniti. Nei giorni scorsi, Pyongyang ha diffuso alcune fotografie che, afferma, sono state scattate nello spazio: si tratta del missile più potente lanciato in cinque anni. Le immagini mostrano alcune zone della penisola coreana e aree circostanti. E mentre arrivano le condanne da tutti i paesi, Usa in testa, il timore è che Pyongyang possa presto riprendere i test balistici nucleari o intercontinentali.
Corea del Nord testa il missile più potente dal 2017. Ira Usa: «Basta azioni destabilizzanti»
L'allarme
La Corea del Sud e il Giappone hanno segnalato che il missile, lanciato il 31 gennaio, ha volato a una distanza di circa 800 km raggiungendo un'altitudine di 2.000 chilometri prima di atterrare nelle acque del Giappone. A piena potenza e con una traiettoria standard, il missile può viaggiare fino a 4.000 chilometri. Gli Usa vorrebbero la denuclearizzazione della Nord Corea perché costituisce una minaccia alla pace e alla sicurezza internazionali e al regime globale di non proliferazione.
Il test
Quello lanciato il 31 gennaio è stato il missile a più lunga gittata dal 2017, in quella che appare una
rottura della moratoria successivamente annunciata dallo stesso regime. Immediate sono arrivate le condanne di Stati Uniti, Corea del Sud e Giappone. È stata la settima volta nel mese di gennaio. Salito a un'altezza di 2mila chilometri è poi precipitato in mare a 800 chilometri di distanza. Secondo il ministro della Difesa giapponese, Nobuo Kishi, è chiaro che si tratta del missile a più lunga gittata
dal Hwasong-15 Icbm lanciato da Pyongyang nel novembre 2017.
Nell'aprile 2018, il leader nordcoreano Kim Jong-un aveva dichiarato che non erano più necessari «test nucleari e di missili balistici intermedi e intercontinentali» dato il perseguimento di un accordo con l'allora presidente americano Donald Trump. La ripresa dei lanci viene ora interpretata come un messaggio al successore Joe Biden perchè riprenda a trattare con Pyongyang. Viene anche notato che l'offensiva precede l'apertura dei Giochi olimpici invernali venerdì prossimo a Pechino e le elezioni presidenziali in Corea del Sud a marzo.
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