Xi Jinping è «l'uomo più potente del mondo». Time spiega il sorpasso ai danni di Biden

Per la rivista americana il presidente cinese è al primo posto, ma secondo il sinologo italiano Francesco Sisci la questione è più complicata

Xi Jinping è «l'uomo più potente del mondo». Time spiega il sorpasso ai danni di Biden
Xi Jinping è «l'uomo più potente del mondo». Time spiega il sorpasso ai danni di Biden
di Fausto Caruso
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Martedì 20 Settembre 2022, 11:35 - Ultimo aggiornamento: 11:37

Chi è l’uomo più potente del mondo? Fino a dieci anni fa la risposta ovvia a questa domanda sarebbe stata «Il Presidente degli Stati Uniti», ma secondo la rivista Time oggi bisogna guardare a Oriente. «I tempi sono cambiati», scrive un editoriale apparso pochi giorni fa sul sito della storica rivista americana col titolo «La persona più potente del mondo è il presidente cinese».

Il ruolo di Xi Jinping

L’ascesa della Cina, che nel 2014 ha superato il Pil degli Usa a parità di potere d’acquisto, comincia molto prima dell’avvento al potere di Xi Jinpnpig, leader del partito Comunista cinese dal 2012. Quello che l’attuale presidente è stato in grado di fare, scrive Time, è «fare suo il paese», attraverso un programma di lotta alla corruzione che ha investito un milione e mezzo di funzionari, di cui sette tra ministri e membri del Politburo, l’organo dirigente del partito.

Nato da una famiglia di alti dirigenti cinesi poi caduta in disgrazia, fu esiliato durante la rivoluzione culturale di Mao Zedong, ma ne divenne comunque un fedelissimo sostenitore fino a tornare ai primissimi piani del partito. La sua presa sul partito e sulla nazione è arrivata al punto che nella risoluzione approvata dal congresso del partito nel novembre 2021, Xi viene messo allo stesso livello proprio di Mao e Deng Xiaoping, il presidente che diede la svolta alla politica economica del paese e represse nel sangue le proteste di Piazza Tienammen del 1989. Nel documento Xi Jinping è addirittura citato più volte rispetto ai due illustri predecessori. A differenza loro, più che sulla dottrina comunista, l’attuale leader punta sul nazionalismo e su una politica di potenza che include anche la riconquista di Taiwan, considerata da Pechino una provincia ribelle, e altri territori considerati di interesse strategico nel mar cinese meridionale.

Xi ha posto le condizioni perché il prossimo congresso del Partito Comunista Cinese, che si terrà a ottobre, lo riconfermi per uno storico terzo mandato e probabilmente «fino alla morte», scrive ancora Time.

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L’uomo più potente del mondo?

Ma davvero Xi è diventato la figura più importante della storia della Cina? «Rispetto ai tempi di Mao o Deng Xiaponig è cambiata la Cina ed è cambiato il mondo. A volte i paragoni storici sono utili, ma in questo caso nascondono più che spiegare: Xi governa su una Cina che è molto più diversificata e complicata al suo interno, quindi è difficile rapportarlo ai presidenti precedenti». È l’opinione del sinologo Francesco Sisci, ex direttore dell’Istituto di Cultura Italiana a Pechino, che esprime cautela anche sul giudizio di Time su chi sia l’uomo più potente del mondo. «È una questione che è venuta fuori più volte in passato e secondo me è una somma “chimica”, non matematica, di fattori», spiega il professore commentando il confronto con il presidente americano. «La Cina è una delle maggiori potenze mondiali e Xi ne è l’uomo più potente. L’America resta più potente della Cina, ma Biden non ha lo stesso potere al suo interno» e in questo senso si potrebbe interpretare la definizione del Magazine americano. «Ma per me è inappropriata», aggiunge Sisci, «Da qualche anno assistiamo a una diminuzione dell’influenza globale della Cina, più attenta alle questioni interne, e questo favorisce Biden».

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Lo scenario attuale

L’invasione russa dell’Ucraina ha riacceso il dibattito sul ruolo internazionale della Cina. Secondo Time si evidenzia come «gli equilibri siano mutati», dal momento che Biden e gli altri leader occidentali possono solo provare a parlare con Putin, mentre l’unico che volendo potrebbe fermarlo sarebbe proprio Xi Jinping. Lo stesso leader cinese, poco prima dell’invasione, ha però dichiarato pubblicamente che i due paesi sono legati da «un’amicizia senza limiti», che si traduce anche in concreto sostegno economico tramite il progetto della Nuova Via della Seta, che prevede grandi investimenti anche in Africa, e l’acquisto da parte di Pechino di gas e petrolio russo per arginare le sanzioni occidentali.

Come tutte le definizioni di questa portata, è quindi difficile dire se effettivamente Xi Jinping si possa considerare l’uomo più potente del mondo, ma il solo fatto che venga il dubbio è un forte segnale di come i tempi siano mutati e non si possa più considerare la Cina una potenza “emergente”.  

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