Cina, tre casi (asintomatici) di Covid bastano per mettere in lockdown un'altra città da un milione di abitanti

Continuano le misure di prevenzione in vista delle Olimpiadi invernali. A Yuzhou sospesi i trasporti, abitanti barricati in casa

Cina, tre casi (asintomatici) di Covid-19: in lockdown un'altra città da un milione di abitanti
Cina, tre casi (asintomatici) di Covid-19: in lockdown un'altra città da un milione di abitanti
3 Minuti di Lettura
Martedì 4 Gennaio 2022, 15:49 - Ultimo aggiornamento: 18:22

Un'altra città della Cina finisce vittima del protocollo Covid-zero e annuncia il lockdown. Tre casi asintomatici sono bastati alle autorità per chiudere tutto. Da iera gli abitanti di Yuzhou (circa un milione e duecentomila), nella provincia di Henan, si sono barricati in casa e hanno abbassato le saracinesche delle proprie attività. Un altro provvedimento in vista delle Olimpiadi invernali in programma a Pechino dal 4 al 20 febbraio prossimo. Ancora in lockdown anche la città di Xi'an e i suoi 13 milioni di abitanti, per i quali è stato chiesto un ulteriore inasprimento delle misure di contenimento del virus. 

Cina, un'altra città in lockdown

Con il protocollo Covid-zero bastano pochi contagi per chiudere in casa milioni di abitanti. La Cina, primo paese che ha sofferto gli effetti della pandemia nel 2020 con il focolaio di Wuhan, è l'unica nazione al mondo ad aver previsto misure così rigide contro la diffusione del virus.

A Yuzhou le regole si differenziano per zone della città, ma vanno tutte nella stessa direzione. I residenti devono rimanere delle abitazioni, con sentinelle predisposte per controllare i movimenti. In alcune zone della città si può entrare, ma non uscire. In altre non si può né entrare né uscire.

Sospesi i trasporti pubblici e auto non ammesse sulla strada, con eccezione per i veicoli medici. Chiusi tutti i luoghi di svago e i negozi. Possono operare solo le imprese che “garantiscono beni di primaria utilità”. Sebbene i casi segnalati siano bassi rispetto al resto del mondo (oggi 175 in tutta la Cina), le nuove infezioni da coronavirus nelle ultime settimane hanno raggiunto un livello massimo che non si vedeva nel paese da marzo 2020.

 

Carenza di cibo a Xi'an: si torna al baratto

Le misure drastiche adottate per il contenimento del contagio stanno riportando la città di Xi'an, uno degli epicentri dell'epidemia in Cina, a un ritorno a forme arcaiche di commercio. La regione sta soffrendo una grave carenza di cibo dopo il confinamento forzato che dallo scorso 23 dicembre ha chiuso nelle proprie case ben 13 milioni di cittadini.

I post sui social mostrano la gente del posto che scambia sigarette e gadget tecnologici con cibo. Le autorità di Xi'an hanno fornito cibo gratuito alle famiglie, ma ci sono state numerose lamentele sui social media. Alcuni residenti hanno affermato che le loro scorte si stavano esaurendo.

Video e foto sul sito di social media Weibo mostravano persone che scambiavano sigarette con cavoli, detersivo per piatti con mele e assorbenti per un piccolo mucchio di verdure. «Le persone stanno scambiando cose con altre nello stesso edificio, perché non hanno più abbastanza cibo da mangiare», ha detto a Radio Free Asia un residente soprannominato Wang. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA