Il governo cinese ha imposto il lockdown a 600.000 persone nell'area che circonda la più grande fabbrica al mondo di iPhone nel distretto di Zhengzhou. Negli scorsi giorni la zona era stata soggetta a grandi fughe di massa da parte dei lavoratori terrorizzati dall'eventualità di dover essere sottoposti a nuove e rigide quarantene.
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«Le persone non devono lasciare le loro residenze se non per ricevere test Covid e cure mediche di emergenza», hanno riferito i funzionari della zona economica dell'aeroporto di Zhengzhou, nella Cina centrale, in una lunga nota postata sull'account uffiiciale WeChat.
Alcuni dipendenti hanno inoltre denunciato sui social le precarie condizioni di vita a cui sono sottoposti a causa delle nuove misure anti Covid.
Hundreds of Foxconn employees are believed to have fled the factory in China's central province of Henan. It comes after workers raised concerns about insufficient medical care and under-reported COVID infections put them at high risk.pic.twitter.com/8XBZa4eGc3
— Bang Xiao 萧邦 (@BangXiao_) October 30, 2022
Sempre Foxconn ha fatto sapere di aver avviato, già dalla scorsa settimana, i test quotidiani all'acido nucleico per i dipendenti, tenuti in una «bolla a circuito chiuso». La direzione del colosso industriale ha inoltre offerto incentivi per persaudere i dipendenti a non lasciare il posto di lavoro: «un bonus quadruplicato per i dipendenti che aiuteranno la produzione in una fase di forte richiesta di iPhone in vista delle festività di fine anno».
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