Cina invia alla Serbia missili anti aereo FK-3. «Colpiscono fino a 100km»: le paure della Nato

La Serbia è l'unico paese europeo a ricevere e utilizzare armi cinesi di questo tipo

Cina invia alla Serbia missili anti aereo FK-3. «Colpiscono fino a 100km»: le paure della Nato
Cina invia alla Serbia missili anti aereo FK-3. «Colpiscono fino a 100km»: le paure della Nato
di Alessandro Rosi
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Domenica 8 Maggio 2022, 09:57 - Ultimo aggiornamento: 9 Maggio, 15:27

Si intensificano i movimenti di armi tra le superpotenze con la guerra tra Russia e Ucraina. La Cina ha consegnato i missili anti aerei FK-3 alla Serbia, che li ha mostrati per la prima volta al pubblico. Sono stati trasportati al paese europeo (l'unico ad averli) a fine aprile con l'aereo Y-20 della Forza aerea cinese. La missione è stata descritta dagli esperti militari come la più grande operazione all'estero. Che, però, preoccupa la Nato. Timori che condivide con gran parte dei Paesi europei.

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Cina consegna missili FK-3 alla Serbia, cosa succede

La Serbia, sabato, ha messo l'FK-3, la versione per l'esportazione del sistema missilistico di difesa aerea cinese HQ-22, in mostra pubblica durante le esercitazioni militari presso la base aerea di Batajnica vicino a Belgrado, ha riferito l'Associated Press. Composto non solo da missili e lanciatori, ma anche da radar e veicoli di comando, il sistema di difesa aerea cinese è potente e a buon mercato, come indicato dagli esperti cinesi.

I media orientali hanno anche notato che i paesi occidentali dovrebbero astenersi dal fare dichiarazioni infiammatorie contro il legittimo sviluppo della difesa nazionale della Serbia e la sua cooperazione con la Cina.

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Cresce la presenza della Cina nei Balcani

La notte del 9 aprile il sito web Italmilradar, nato nel 2016 per tracciare i voli militari sull'Italia e sul Mar Mediterraneo, ha registrato un traffico insolito sui cieli europei. In particolare 6 Xi'an Y-20A dell'aeronautica militare di liberazione popolare (reg. 20041, 20042, 20045, 20047, 20049, 20142) sono atterrati alla base aerea di Batajnica, vicino a Belgrado, in Serbia. Negli ultimi anni, gli acquisti da parte della Serbia di forniture militari cinesi sono aumentati. Nel giugno 2020, l'aviazione serba ha ricevuto sei droni da combattimento armati di missili a guida laser, il primo dispiegamento di questo tipo di veicoli aerei cinesi senza pilota in Europa. A cui ora si aggiunge il sistema di difesa missilistica FK-3.

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Serbia: «Un potente deterrente»

Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha detto che i missili cinesi, così come altre consegne recenti di hardware militare, non sono intesi come una minaccia per nessuno e rappresentano solo un «potente deterrente» contro potenziali attaccanti, ha riferito l'Associated Press. Le foto e i video rilasciati dal Ministero della Difesa della Serbia e dai media sabato mostrano che gli FK-3 consegnati alla Serbia includono una serie di lanciamissili mobili su strada, diversi tipi di radar corrispondenti e veicoli di comando.

Le caratteristiche: simile al Patriot degli Usa

Gli FK-3, invece di usare un sistema di lancio verticale, usano rampe di lancio angolate. Ciò permette ai missili di raggiungere obiettivi più distanti. È inoltre l'unico missile di difesa aerea al mondo a utilizzare un sistema di guida a doppia modalità: che combina il sistema di guida composito di homing radar semi-attivo e quello di whole-course. L'FK-3 è molto preciso sia a lunghe che a brevi distanze, ed è difficile da intercettare. Il missile può coprire bersagli tra cui aerei e missili da cinque a 100 chilometri di distanza ad altitudini da 50 metri a 27 chilometri. Un paragone? Il missile cinese è simile al Patriot degli Stati Uniti.

 

Le paure della Nato e dell'Europa

Nato e Unione europea non sono certo contente dell'operazione compiuta dalla Serbia. La consegna dei missili ha sollevato preoccupazioni in Occidente: i timori sono legati al fatto che un accumulo di armi nei Balcani potrebbe minacciare la fragile pace nella regione. Anche perché la Serbia è il primo operatore dei missili cinesi in Europa. Per questo alcuni paesi occidentali hanno iniziato una campagna contro la Serbia. Ci sono poi le paure della Nato: i radar collegati al sistema missilistico anti aereo possano individuare tutte le attività degli aerei dell'Alleanza vicino alla Serbia. E rappresentare quindi un occhio in più della Cina su tutti i movimenti nel vecchio continente.

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Cina e Serbia unite nel ricordo contro l'Alleanza

Il 24 marzo del 1999 la NATO bombardava per 78 giorni la Jugoslavia. Migliaia di vittime. Tra queste anche tre cittadini cinesi. Ieri, in occasione del 23° anniversario dell'attentato dell'Alleanza all'ambasciata cinese nell'ex Jugoslavia, i diplomatici dell'ambasciata cinese in Serbia e funzionari del governo serbo hanno tenuto un evento commemorativo a Belgrado. Tian Yishu , incaricato d'affari presso l'ambasciata cinese in Serbia, ha affermato che il popolo cinese non dimenticherà mai le barbare atrocità commesse. Vulin ha affermato che l'invasione della NATO nel 1999 è stato un crimine contro una nazione sovrana e il suo popolo e ha violato gravemente il diritto internazionale. La Serbia non smetterà mai di chiedere alla NATO di assumersi la responsabilità dei suoi crimini e la Serbia sarà sempre un amico affidabile per la Cina, ha osservato Vulin. La NATO ha ancora un debito di sangue nei confronti del popolo cinese, ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri cinese Hua Chunying in una conferenza stampa il 24 febbraio.

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