Centrale nucleare più grande d'Europa a Zaporizhzhia: la scheda, i 6 reattori (di vecchia generazione) e l'incubo radioattività

Al momento nessuna anomalia o innalzamento della radioattività

Centrale nucleare Zaporizhzhia, la più grande d'Europa: i 6 reattori (di vecchia generazione) e la radioattività
Centrale nucleare Zaporizhzhia, la più grande d'Europa: i 6 reattori (di vecchia generazione) e la radioattività
di Raffaele Alliegro
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Venerdì 4 Marzo 2022, 10:22 - Ultimo aggiornamento: 23:59

La centrale nucleare di Zaporizhzhia, di cui le forze militari russe hanno preso il controllo è il più grande impianto d'Europa, il quinto più grande al mondo. E si trova nella città di Enerhodar, nell'Ucraina sud orientale. La produzione di energia è assicurata da sei reattori del tipo Vver 1000, cioè reattori ad acqua pressurizzata progettati dall'ex Unione sovietica. È un impianto strategico per il Paese, con circa 40 miliardi di kWh produce infatti un quinto dell'elettricità ucraina e circa la metà di quella che deriva dal nucleare.

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Centrale nuclerare di Zaporizhzhia, cosa è

La costruzione della centrale iniziò nel 1980. I suoi sei reattori entrarono in funzione tra il 1984 e il 1995. Ed è soltanto uno dei quattro impianti nucleari attivi che assicurano più della metà della produzione d'energia dell'Ucraina potendo contare complessivamente su quindici reattori. Si tratta di reattori di vecchia generazione, progettati appunto nell'ex Unione sovietica, che hanno bisogno di una manutenzione accurata e continua che non è facile assicurare al meglio in uno scenario di guerra. Per questo alle prime notizie della battaglia attorno alla centrale si è diffusa grande preoccupazione. Ma le attrezzature essenziali della grande centrale nucleare di Zaporizhzhia, colpita da tiri d'artiglieria russa, non sono state compromesse e il personale dell'impianto ha preso tutte le misure necessarie «per la sua messa in sicurezza» ha dichiarato l'Aiea, l'Agenzia Onu per l'energia atomica.

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L'Agenzia, che nel frattempo ha messo in allerta il suo Centro per le emergenze in modalità 24 ore su 24, ha segnalato inoltre che «al momento non si registrano cambiamenti nei livelli di radiazioni nell'impianto». Anche il segretario all'Energia degli Stati Uniti Jennifer Granholm ha detto che «non sono state rilevati alti livelli di radiazioni vicino alla struttura». E l'Isin, l'Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione ha fatto sapere che «tutti i rilevamenti fino a oggi eseguiti non hanno evidenziato alcuna anomalia o innalzamento della radioattività in aria. I dati sono in linea con quanto emerso anche dal monitoraggio, con sistemi di altrettanto elevata sensibilità, condotto dagli altri Paesi europei».

 

Sono stati, continua l'Isin, «trasmessi dai laboratori i risultati di 300 misurazioni effettuate sul particolato atmosferico (che forniscono il controllo della presenza di radioattività nelle polveri sospese). Inoltre sono stati trasmessi 65 rilevamenti sul rateo equivalente di dose ambientale (che forniscono il controllo della radiazione gamma in aria che consente di rilevare eventuali incrementi della radiazione gamma stessa a seguito di rilasci di effluenti radioattivi derivanti da eventi anomali)». L'Ispettorato sta continuando a monitorare l'evolversi degli eventi in Ucraina, con particolare riferimento alla situazione degli impianti nucleari in funzione e dismessi nonché delle altre installazioni nucleari ed è in collegamento costante con le agenzie internazionali per il controllo dell'energia atomica.

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