Biden, i veleni della first lady sulla scelta di Kamala Harris: «Un errore puntare su di lei»

Il libro dei reporter del New York Times: per il presidente «Murdoch è l'uomo più pericoloso del mondo»

Biden, i veleni della first lady sulla scelta di Kamala Harris: «Un errore puntare su di lei»
Biden, i veleni della first lady sulla scelta di Kamala Harris: «Un errore puntare su di lei»
di Anna Guaita
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Lunedì 4 Aprile 2022, 22:17 - Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 17:59

Keisha Lance Bottoms, Val Demings, Karen Bass, Susan Rice. Sono tutti nomi che nel 2020 per varie settimane furono sulla bocca di tutti. Sono leader politiche afro-americane che furono prese in seria considerazione come possibili vice da Joe Biden, e che sarebbero molto piaciute a Jill, la first lady. La scelta cadde invece sul quinto nome, Kamala Harris, ex ministro della Giustizia della California e senatrice democratica, che però non piaceva alla signora Biden: «Ci sono milioni di persone negli Stati Uniti, perché dobbiamo scegliere proprio una che ha criticato Joe?», chiese allora Jill. Anche lei in corsa per la presidenza, Kamala aveva infatti attaccato Joe in modo inatteso, accusandolo di essersi alleato da giovane con alcuni senatori razzisti. Quello sfogo di Jill è riportato oggi in un libro che ricostruisce la campagna, «This Will Not Pass: Trump, Biden and the Battle for America’s Future», scritto da due giornalisti del New York Times, Jonathan Martin e Alexander Burns.

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La popolarità

Le parole della first lady appaiono particolarmente brucianti oggi, quando la popolarità di Kamala è anche più bassa di quella di Biden, che è già bassa (appena al 41,1%). Il comportamento di Kamala fu in realtà impeccabile durante i mesi estivi prima del voto, dopo che fu scelta da Biden, ma allora – notano i suoi detrattori – a gestire il suo tempo e i suoi impegni erano i manager della campagna presidenziale di Biden, cioè uomini e donne di altissimo livello ed esperienza. Una volta entrata alla Casa Bianca come vice, con il suo ufficio, Kamala ha inciampato varie volte, tanto che dalla scorsa estate a oggi ben dieci dei suoi collaboratori più stretti si sono dimessi, l’ultimo dei quali, il vice capo di staff Michael Fuchs, lo ha comunicato ieri. I sostenitori di Kamala rispondono alle critiche ricordando che le sono stati affidati compiti ingrati, come negoziare con i Paesi centramericani per ridurre la pressione dell’immigrazione illegale. Ma la stessa direttrice delle comunicazioni della Casa Bianca, Kate Bedingfield, avrebbe lamentato il fatto che Harris non sia mai stata ben organizzata, né come senatrice né nella sua campagna presidenziale, e che quindi ci sarebbe un trend che proverebbe la sua inefficacia come leader.
Il libro di Burns e Martin uscirà fra un mese, e già vari stralci stanno accendendo il dibattito, per esempio le indiscrezioni sulle opinioni di Biden rispetto a Rupert Murdoch e al suo canale Fox News.

Il presidente avrebbe detto che Murdoch è «l’uomo più pericoloso del mondo», mentre la Fox è «una delle forza più distruttive degli Stati Uniti».

Biden ha dovuto fare i conti con questo canale, molto di destra e molto popolare, che durante la pandemia ha abbracciato varie teorie complottiste, sia contro il vaccino che contro le mascherine, e ha contribuito a dividere il Paese in un momento in cui lui lottava per unirlo contro il virus. La Fox News, che in larga parte ha abbracciato Trump e le sue teorie che le elezioni del 2020 siano state una frode, è anche una delle forze che contribuisce all’impopolarità di Biden e che non perde occasione per criticarlo o prenderlo in giro.

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Oggi Biden riceverà alla Casa Bianca il suo vecchio boss, Barack Obama, in cerca di un assist. Obama è ancora popolare, con un 57 per cento di approvazione, e lo aiuterà con un evento per ricordare il successo dell’Obamacare, e i rinnovati investimenti che Biden vi ha fatto. Ma non si può negare che siano le rivelazioni su Kamala a monopolizzare l’attenzione, poiché molti pensano che Biden non si ripresenterà nel 2024 e che la vicepresidente finora non abbia dato prova di essere all’altezza di fare la presidente, tanto che nello stesso partito democratico ci sarebbero vari personaggi di primo piano pronti a sfidarla.

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