No green pass, scontri in Belgio. Assalto alle auto e incendi, la polizia risponde con lacrimogeni e cannoni ad acqua

No green pass, scontri in Belgio. Assalto alle auto e incendi, la polizia risponde con lacrimogeni e cannoni ad acqua
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Domenica 21 Novembre 2021, 18:22 - Ultimo aggiornamento: 20:20

La protesta dei no vax in Europa si fa sempre più violenta. Dopo un'altra notte di scontri e arresti nei Paesi Bassi, è stato un pomeriggio da guerriglia urbana anche per le strade di Bruxelles, dove 35 mila persone si sono radunate per manifestare contro le nuove restrizioni anti-Covid introdotte dal governo belga. Un corteo iniziato in modo pacifico ma degenerato in duri scontri dopo un lancio di oggetti da parte di un gruppo di manifestanti contro la polizia, che ha risposto usando cannoni ad acqua e gas lacrimogeni per disperderli.

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Misure restrittive per accedere a bar e ristoranti

Le violenze si sono consumate nel cuore della capitale belga, a poca distanza dai palazzi dell'Unione europea e dalle ambasciate di Stati Uniti e Russia.

Sventolando bandiere nazionaliste delle Fiandre e striscioni contro le norme più restrittive per i non vaccinati, diverse persone nascoste da cappucci hanno anche assaltato alcune auto della polizia. Almeno due agenti e un manifestante sono rimasti feriti. Il corteo, denominato 'Insieme per la libertà', è stato organizzato in particolare contro il divieto di accesso a bar e ristoranti imposto a chi ha rifiutato il siero anti-Covid.

 

Il Belgio, che nell'ultima settimana ha registrato il record di casi da un anno, con una media di quasi 10.300 al giorno, e vede un tasso di occupazione ospedaliera ai massimi da maggio, con un quarto dei pazienti in terapia intensiva, ha anche esteso i permessi per lavorare da casa. Nuove regole più rigide simili a quelle adottate o allo studio in gran parte del Vecchio continente, diventato ormai da alcune settimane l'epicentro globale della pandemia secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, che proprio ieri ha paventato il rischio di altri 500 mila morti entro marzo senza misure urgenti per contrastare il virus. Nell'ultima settimana, il 90% dei Paesi con gli aumenti maggiori dei contagi (tra quelli con oltre mille casi al giorno) è in Europa. La crescita dei casi si fa sempre più allarmante anche in Francia, dove il portavoce del governo ha parlato oggi di un aumento «folgorante», con i nuovi malati raddoppiati in una settimana ma effetti contenuti grazie all'alto numero di vaccinati.

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La nuova ondata in Europa

Le nuove ondate hanno spinto ad un inasprimento delle misure, specie nei Paesi con tassi di vaccinazioni più bassi. Come in Austria, dove il numero di persone immunizzate con due dosi è il più basso dell'Europa occidentale e da domani tornerà il lockdown generalizzato, una settimana dopo aver introdotto quello per i soli non vaccinati, mentre dal primo febbraio entrerà in vigore l'obbligo vaccinale. Dopo la grande manifestazione che ieri ha riunito 35mila persone a Vienna, molte provenienti anche da Paesi vicini come Italia e Germania, un nuovo corteo di circa 6mila persone ha sfilato oggi a Linz, dove non si sono registrati incidenti. Scontri alle manifestazioni anti-lockdown si sono ripetuti invece nei Paesi Bassi. Dopo «l'orgia di violenza» di Rotterdam, quella tra sabato e domenica è stata una seconda notte di scontri in diverse città, con un bilancio di decine di arresti e cinque agenti feriti. Le forze di sicurezza olandesi hanno usato cannoni ad acqua, cani poliziotto e agenti a cavallo per bloccare i dimostranti, che hanno appiccato incendi e lanciato pietre: cinque di loro sono rimasti feriti all'Aja, dove si è registrato il maggior numero di fermi. Altri disordini sono avvenuti in due città nella provincia meridionale di Limburg, nella città di Urk e nella provincia settentrionale di Flevoland. Scontri e arresti sono proseguiti la scorsa notte anche in Guadalupa, nelle Antille francesi, dove le autorità hanno riferito altri 38 arresti e il ferimento di due agenti. Violenze e saccheggi che si ripetono da giorni e hanno spinto Parigi a inviare come rinforzo una cinquantina di agenti delle forze speciali.

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