Babysitter 28enne scuote violentemente bimba di 5 mesi: la piccola ora convive con una paralisi cerebrale

Babysitter 28enne scuote violentemente bimba di 5 mesi: la piccola ora convive con una paralisi cerebrale
di Federica Macagnone
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Martedì 13 Agosto 2019, 18:11

Il 28enne Stephen Carl Smith trascorrerà i prossimi 10 anni della sua vita in carcere, ma la piccola Bayleigh-Lee Taylor porterà i segni di quella notte sul proprio corpo per tutta la sua esistenza. La sera del 18 agosto 2016 Sophie Reed e Luke Taylor avevano lasciato la figlia a quell’uomo, di cui erano amici  e che ritenevano affidabile. Volevano ritagliarsi due ore per andare a pesca in notturna, ma quando tornarono a casa capirono dopo poco che qualcosa non andava.

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La piccola, che all’epoca aveva cinque mesi, era su una sedia. Sembrava dormisse quando un urlo ruppe il silenzio della notte. I genitori accorsero da lei e videro che la bimba non rispondeva agli stimoli. Chiamati i soccorsi, Bayleigh-Lee venne prima portata all'ospedale Glangwili di Carmarthen, poi in un'unità speciale dell'ospedale universitario del Galles, a Cardiff.
 
Dagli esami è emerso un quadro devastante: la bimba aveva subìto un trauma cranico non accidentale che aveva provocato lesioni cerebrali catastrofiche. A procurare le lesioni sarebbe stato proprio Stephen Carl Smith che, in un momento di rabbia, aveva scosso la piccola con violenza. Adesso Bayleigh-Lee combatte con l’epilessia, ha convulsioni, problemi di alimentazione e mobilità, un ritardo nello sviluppo e ha quasi totalmente perso la vista. Sua madre ha dovuto lasciare il lavoro per occuparsi della piccola a tempo pieno, visto che la figlia ha bisogno di cure costanti e non potrà mai frequentare la scuola. 
 
Smith ha sempre negato di aver scosso violentemente la bambina, ma è stato dichiarato colpevole di averle inflitto gravi danni fisici. Adesso i giudici della Swansea Crown Court lo hanno condannato a una pena detentiva di 10 anni.
 
Papà Luke, 29 anni, ha detto: «Abbiamo trascorso tre anni senza poter parlare di quello che è successo. Ora abbiamo ottenuto il risultato che speravamo. È necessario parlare di quello che è stato fatto a Bayleigh-Lee. Vogliamo che la gente sia consapevole di cosa può accadere scuotendo un neonato». E mamma Sophie, 27 anni, ha aggiunto: «Lui continua a negare. Non credo che da lui avremo mai delle scuse. Non credo che gli dispiaccia».

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