Hacker russi Killnet contro l'Italia, oltre 50 siti in poche ore e su Telegram scrivono «Fuoco a tutti»

Presi di mira Milano, Bergamo, Genova e Rimini

Attacco hacker russi Killnet contro gli aeroporti italiani: da Linate a Genova, tutti gli scali colpiti
Attacco hacker russi Killnet contro gli aeroporti italiani: da Linate a Genova, tutti gli scali colpiti
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Venerdì 20 Maggio 2022, 19:01 - Ultimo aggiornamento: 20:10

Anche alcuni aeroporti italiani sono finiti vittime dell'attacco informatico lanciato dagli hacker filo-russi Killnet. L'attacco di tipo Ddos è iniziato ieri sera e ha preso di mira diversi siti di istituzioni italiane e anche i siti di alcuni aeroporti, che da questo pomeriggio risultano irragiungibili. 

Gli scali colpiti 

L'attacco hacker ha colpito vari aeroporti tutti nel nord Italia: gli scali milanesi di Malpensa e Linate, quello di Orio al Serio a Bergamo, Genova e Rimini. La Polizia sta fornendo assistenza ai tecnici delle società di gestione per ripristinare le funzionalità e contrastare l'attacco. 

Tra gli aeroporti interessati dall'attacco anche Orio al Serio.

Il portale  milanbergamoairport.it risulta, al momento, inaccessibile: digitando l'indirizzo compare la scritta 'La pagina non funziona. Da Orio fanno sapere che non ci sono conseguenze sull'operatività dello scalo e dei voli e che i tecnici sono al lavoro per ripristinare la funzionalità del sito. 

Da Genova invece l'aeroporto ha comunicato che l'attacco hacker di Killnet non ha creato alcun problema ai voli e ai sistemi operativi interni e dell'aerostazione che sono operativi nello scalo genovese Cristoforo Colombo. Solo la pagina web risulta offline. 

 

L'attacco

Oltre agli aeroporti citati, in poche ore sono stati presi di mira oltre 50 siti italiani tra ministeri, aziende, autorità di garanzia, media, organi giudiziari tra cui il ministero degli Esteri, della Difesa, quello dell'Istruzione, dei Beni Culturali, oltre al portale del Consiglio Superiore della Magistratura. Intanto su Telegram venivano fornite le istruzioni «per liquidare la struttura informativa italiana», con una sorta di grido di battaglia «Fuoco a tutti».

Il tipo di attacco sferrato è un Ddos, acronimo di "interruzioni distribuite del servizio" che si basano sull'invio di continue e numerose false richieste di accesso ai sistemi informatici di un'infrastruttura, con lo scopo di sovraccaricarli e farli collassare anche solo parzialmente. 

«È guerra ibrida, possible escalation»

La «guerra ibrida», come la definisce il Copasir, ora sta colpendo anche l'Italia e «adesso bisogna arrivare preparati ad una possibile escalation» il sottosegretario delegato per la sicurezza nazionale Franco Gabrielli. Intanto, mentre la Polizia postale è impegnata nel supporto alle infrastrutture bersagliate, la Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine affidato ai pm dell'Antiterrorismo ipotizzando il reato di accesso abusivo al sistema informatico. 

L'attacco colpisce per la sua vastità e capillarità. L'impressione però è che il blitz di Killnet di queste ore possa rappresentare solo un'azione dimostrativa che anticipa un'offensiva più pericolosa. Il sottosegretario Franco Gabrielli non esclude che in futuro gli attacchi possano essere «più significativi», perché l'escalation «è nelle cose»,

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