La ragazza con l'orecchino di perla svela un segreto: l'orecchino era di vetro

Nuova interpretazione degli storici dell'arte: si tratterebbe di un'imitazione venduta all'epoca dai soffiatori veneziani

La "Ragazza" di Vermeer svela un segreto: aveva un orecchino di vetro e non di perla
La "Ragazza" di Vermeer svela un segreto: aveva un orecchino di vetro e non di perla
di Laura Larcan
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Lunedì 13 Febbraio 2023, 21:02 - Ultimo aggiornamento: 21:03

Perla o non perla, questo è il dilemma. Il celebre dipinto superstar globale potrebbe quasi cambiare titolo. Almeno stando alla nuova interpretazione. Il gioiello indossato nel 1665 dalla "Ragazza" di Vermeer sarebbe una goccia di vetro e non una vera e propria perla preziosa. Lo sostiene Pieter Roelofs, co-curatore della grande retrospettiva dedicata al pittore olandese al Rijksmuseum di Amsterdam, inaugurata lo scorso 10 febbraio e aperta fino al 4 giugno. Lo storico dell'arte spiega che una perla delle dimensioni dell'orecchino della "Ragazza" dipinta sarebbe stata «astronomicamente costosa» per l'epoca e nessuna ragazza del popolo l'avrebbe potuta indossare. Nel XVII secolo le perle provenivano principalmente dallo stretto tra l'India e l'attuale Sri Lanka.

Arte, la "Ragazza" di Vermeer svela un segreto: aveva un orecchino di vetro e non di perla

I DOCUMENTI

E, documenti alla mano, racconta che nel 1632 un gioielliere olandese pagò 500 sterline per una grande perla acquistata a Londra per una principessa (oggi equivarrebbe a circa 100.000 sterline), per una perla probabilmente molto più piccola di quella del dipinto di Vermeer. Secondo Roelofs: «nell'opera di Vermeer si tratta di imitazioni di perle di vetro, che ai suoi tempi venivano vendute principalmente dai soffiatori di vetro veneziani»Il quadro ("La ragazza con l'orecchino di perla") ha ricevuto il titolo attuale solo in tempi relativamente recenti.  Fu una decisione presa tra il 1995 e il 1996, da parte del curatore del Mauritshuis per l'ultima retrospettiva su Vermeer, tenutasi alla National Gallery of Art di Washington e al Mauritshuis dell'Aia.

Fino ad allora era spesso chiamata «La ragazza con il turbante».

 

LA FAMA TRA BESTSELLER E FILM

Pensare che il dipinto è riapparso per la prima volta sulla scena del collezionismo nel 1881, come opera di un artista anonimo, venduta per due fiorini (meno di una sterlina). Fu lasciato in eredità al museo Mauritshuis dell'Aia nel 1903. Si è a lungo ipotizzato che la modella ritratta possa essere la figlia maggiore di Vermeer, Maria, nata nel 1655 o 1656, ma che all'epoca del quadro aveva solo circa dieci anni. Troppo pochi? Il Mauritshuis dell'Aia, che possiede il dipinto, lo data al 1665 e l'attuale mostra del Rijksmuseum più vagamente al 1664-67. Certo tutt'altra suggestione quella regalata amabilmente dal besteseller di Tracy Chevalier, dal titolo "La ragazza con l'orecchino di perla" (1999), e dal successivo film del 2003 dove la splendida "Ragazza" era una giovane Scarlett Johansson che seduceva e intrigava il divo Colin Firth nei panni di Vermeer. Oggi è senza dubbio l'opera icona della collezione del Mauritshuis. Sebbene l'attuale retrospettiva del Rijksmuseum si protragga fino al 4 giugno, "La ragazza con l'orecchino di perla"» è talmente importante per il Mauritshuis che il suo ritorno avverrà in anticipo, tornando in mostra all'Aia all'inizio di aprile. 

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