Armi negli Usa, perché è (quasi) impossibile cambiare le leggi: i nodi, dalla Costituzione alle lobby

Stati Uniti, dalla Costituzione alla Corte Suprema: perchè è impossibile dire addio alle armi
Stati Uniti, dalla Costituzione alla Corte Suprema: perchè è impossibile dire addio alle armi
di Mario Landi
5 Minuti di Lettura
Mercoledì 25 Maggio 2022, 19:39 - Ultimo aggiornamento: 20:52

Oltre 40mila morti per arma da fuoco nel solo 2021. Centoventi pistole ogni 100 abitanti: il tasso più alto del mondo. Sono i numeri del paradosso degli Stati Uniti, dove acquistare un'arma è più facile che ricevere un antibiotico in farmacia e dove nonostante la popolazione rappresenti solo il 5% di quella mondiale, sono presenti il 40% delle armi in mano ai civili di tutto il mondo. 

L'ennesima strage avvenuta nella scuola elementare di Uvalde in Texas, dove 21 bambini e le loro maestre sono morti sotto i colpi del killer Salvador Ramos, riaccende i riflettori su uno dei grandi problemi irrisolti d'america. 

Un fiume di sangue che sembra impossibile da fermare, perchè troppe sono le cause che si intrecciano e rendono il "diritto alle armi" inespugnabile. Tra i colpevoli che ostacolano il disarmo c'è la stessa costituzione (in particolare il secondo emendamento), una cultura condivisa da molti cittadini e strenuamente difesa dal partito Repubblicano, e poi l'ombra dei dollari, degli affari milionari di una delle lobby più potenti del mondo l'American Rifle Association che unisce produttori e industria di armamenti. 

Joe Biden «Fermiamo la lobby delle armi»

Mentre vengono seppelliti i corpi delle ennesime vittime innocenti di una strage folle, è il presidente degli Stati Uniti Joe Biden a parlare su Twitter: "Come nazione dobbiamo chiederci, quando ci ribelleremo alla lobby delle armi? Quando faremo ciò che deve essere fatto? Sono stanco e disgustato da tutto questo. Dobbiamo agire". Parole che però sembrano destinate a rimanere tali. 

Il secondo emendamento 

Il primo motivo per cui negli Stati Uniti è così difficile mettere fine all'acquisto indiscriminato di armi è scritto nero su bianco nella costituzione americana. Il secondo emendamento recita infatti che: "Una milizia ben organizzata è necessaria alla sicurezza di uno Stato libero e dunque il diritto dei cittadini di detenere e portare armi non può essere violato". Parole scritte nel 1787, quando gli Stati Uniti non avevano ancora un forte esercito regolare e dovevano difendersi dagli attacchi dell'impero britannico e spagnolo. Il possesso di armi da parte dei privati era pressocchè l'unico modo, all'epoca, per garantire la sicurezza della propria famiglia o dei propri beni. Una condizione superata eppure c'è chi continua a difendere strenuamente questo diritto alle armi sancito dalla costituzione. 

Shooting Texas Uvalde, chi sono le vittime: Amerie ha provato a chiamare il 911. Uziyah Garcia aveva solo 8 anni. Le due maestre amate da tutti

La sentenza della corte suprema del 2008

Un diritto riconosciuto anche dalla Corte Suprema degli Stati Uniti che nel 2008 dichiarò incostituzionale una legge della Columbia che limitava il possesso di armi facendo riferimento al secondo emendamento. I giudici affermavano che nonostante la gravità del problema delle stragi, il testo della costituzione è chiaro e non spetta a loro modificarlo. Per limitare il possesso di armi non resta dunque che la via "politica", quella di una riforma in grado di cambiare il testo costituzionale. Ma anche quella sembra lontana.

I tentativi legislativi falliti di Clinton e Obama

Fu proprio l'attuale presidente Joe Biden a proporre, nel 1994 sotto la prima amministrazioen Clinton, una legge che aboliva il commercio di armi d'assalto. Ma nel 2004 la legge fu abolita sotto la presidenza Bush. La posizione "contro le armi" costò cara anche ai democratici, che l'anno dopo nel 1995 persero le elezioni del mid-term anche a causa di questa iniziativa. Un segnale che la popolazione americana era ancora fortemente legata a questo diritto. Bisognerà aspettare il 2012 per una nuova proposta sulla limitazione al commercio di armi, questa volta sotto la presidenza di Obama. Ma la legge non passò. 

La via politica della riforma della costituzione

Anche la via di una riforma della costituzione ad oggi resta difficile. Per modificare il testo del secondo emendamento serve infatti un consenso del 60% delle due camere. Una percentuale impossibile con i soli numeri dei democratici (che al senato possono contare sul 50% dei seggi e il voto della presidente Kamala Harris). Bisognerebbe dunque scendere a compromessi almeno con una parte di senatori repubblicani, ma su questo tema la posizione del partit conservatore è salda. 

La lobby delle armi

Dietro la scia di sangue delle stragi e delle sparatorie quasi quotidiane in america c'è l'ombra lunga di un giro d'affari di  240 miliardi di dollari annui. È il fatturato delle aziende che producono armi, riunite nella National Rifle Association, una delle lobby del settore più importanti. Non a caso tra le prime 100 aziende al mondo che producono armi, 50 sono americane. Tra queste una sola, la Remington, fu protagonista di una decisione storica risarcendo con 73 milioni le 9 famiglie delle vittime della strage di Sandy Hook. 

 

Il 2021 è stato l'anno record della violenza armata

Nel 2021, secondo gli ultimi aggiornamenti di ‘Gun Violence Archive, la non profit che traccia gli episodi di violenza da armi negli Usa, sono stati registrati 691 sparatorie di massa (con almeno 4 morti). Al 31 dicembre la violenza armata ha provocato 44.750 morti: 20.660 omicidi e 24.090 suicidi. Tra le vittime 1.533 erano bambini e adolescenti sotto i 17 anni di età. Anche il numero di feriti ha raggiunto un livello record a 40.359 (4.107 feriti avevano meno di 17 anni).

© RIPRODUZIONE RISERVATA