Dalle tende ai divani, cambiare casa con i tessuti

Dalle tende ai divani, cambiare casa con i tessuti
di Valeria Arnaldi
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Mercoledì 28 Settembre 2022, 13:03 - Ultimo aggiornamento: 6 Ottobre, 11:32

Dal broccato al damasco, dallo chiffon allo shantung, sono i tessuti a dare personalità e anima agli spazi, reinventandoli.

Soluzioni tecnologiche e materiali ecologici o fonoassorbenti per arredare con un tocco di modernità. Ma chi vuole ispirarsi al passato, può giocare con motivi che ricordano le residenze nobiliari. Tende, divani, tovaglie e carte da parati, ecco qualche suggerimento.

LA TENDA

La bellezza va difesa. La casa non è come una maglietta che si cambia ad ogni stagione. Per renderla bella non è necessario spendere molto. Per la camera da letto, ad esempio, bastano attenzione all’armonia dei colori, un letto confortevole ed esteticamente gradevole, e una bella tenda». Così Mario Arcangeli, che nel 1968 ha fondato a Spoleto, in Umbria, Mastro Raphael, racconta importanza e “potere” dei tessuti. A fare la differenza negli ambienti sono proprio le tende. Vari i materiali, dal velluto stampato, che consente il passaggio della luce ma assicura intimità, al lino, nei suoi diversi pesi, o lavorato con la tecnica fil coupé, che permette di creare disegni. Senza dimenticare la garza di lino, simile a un bisso rustico. Molti i trend lanciati nel tempo. Uno per tutti, le tende Poems, con versi, da Orazio a Edmond Rostand, ricamati su tessuti leggeri che si vestono di luce sotto i raggi del sole, quasi a sembrare sospesi nel vento. «Abbiamo anche realizzato creazioni speciali, su richiesta - racconta - una scrittrice ci ha chiesto di usare i suoi versi per una tenda. E una coppia, alla nascita della figlia, ha scritto una frase speciale per una tenda unica». Ci sono anche il grigio piombo, illuminato da lamé argento, e il nero, con inserti in oro, tra le creazioni della linea Contemporary Luxury di Chicca Orlando, azienda nata nel 1950 a Casarano, in provincia di Lecce, che dal barocco leccese prende ispirazione, anche per la filosofia. L’intento dichiarato è portare nelle case «un’arte sospesa tra luce e ombra, nelle pieghe dei velluti, nelle trasparenze del tulle, nella luminosità dei rasi, nella raffinatezza dei ricami». Non solo finestre. Telon di Md House si fa elemento separatore, insonorizzante, per creare un “rifugio”, nel cuore della casa.

PARATI

Questa stanza non ha più pareti», recita la canzone Il cielo in una stanza di Gino Paoli. La magia, che nel brano è frutto dell’amore, oggi si può ricreare con le giuste scelte di arredo. Obiettivo, trasformare le pareti in “orizzonte” aperto. Almeno alle fantasticherie. È un viaggio, nel tempo, con la rivisitazione di antichi motivi, e per l’immaginario, grazie a suggestioni d’artista, quello proposto dalle creazioni di Colony, realtà fondata a Roma nel 1976 da Sandro Roscioli. «Ogni creazione Colony è un piccolo mondo architettonico, legato a doppio filo alle realtà artigianali italiane con cui sviluppiamo tessuti e carte da parati, portando avanti un concetto di sostenibilità che è durevolezza e resistenza nel tempo», spiega Gabriele Roscioli, general manager e direttore creativo del marchio. «I nostri pattern, che rappresentano la volontà di dare una nuova vita alla tradizione attraverso il gusto attuale, sono tutti disegnati dal centro stile interno partendo da acquerelli dipinti a mano che, in seguito, vengono trasformati in tessuti per arredamento e carte da parati». A farsi musa sono le tradizioni francese, veneziana, piemontese e orientale. Il risultato conquista pure all’estero. Un tessuto Colony riveste dodici poltrone della Stanza Ovale alla Casa Bianca.

E non mancano creazioni per film e serie tv. Ci sono anche paesaggi, tra palmeti, montagne, serre tropicali, tra le creazioni più richieste di cartadaparati.it di Eko Design, con sede a Pescara, in Abruzzo. Varia la scelta, anche per modalità di “posa”. Alla carta classica si affiancano quella adesiva, per piastrelle e mobili, quella in fibra di vetro, per ambienti umidi, e quella calpestabile, ideale per i pavimenti. E la ricerca di nuove tecnologie è un pilastro della filosofia di Limonta, storico marchio campano, che spazia tra tessuti per l’arredo e wall, consentendo la più ampia libertà per “immaginare” la propria casa. 

DIVANO

Materiali riciclati e ripensati. Il divano si fa cuore “eco” - e accogliente - della casa, con la nuova collezione di rivestimenti sostenibili di Natuzzi “The Circle of Harmony – Second Life”, dalla vegan “Gaia”, che riproduce la texture della pelle, fino al tessuto “Origami”, fibra di carta unita a ciniglia floccata di nylon, che al tatto è simile al lino. Senza dimenticare la serie “Water”, frutto della combinazione tra lana e Pes riciclato. «Second Life - spiega Pasquale Junior Natuzzi, Chief Creative Officer del brand che ha il cuore in Puglia - è il concept della nuova collezione nata con l’obiettivo dare vita a una progettazione e a una produzione più consapevoli. Il risultato si declina in una serie di prodotti e in una sperimentale linea di rivestimenti eco-fiber studiati per durare una vita, con l’idea pulita di abbattere l’inquinamento, utilizzando materiali che vivono una preziosa seconda vita: riciclati, riutilizzati, ripensati». L’effetto si moltiplica, in abbinamento ai tappeti Papel in fibra di carta. Novità anche da Calia Italia, azienda nata a Matera, che, tra tessuti naturali, microfibra dall’effetto vellutato e sintetici che non si sgualciscono e non richiedono, dunque, stiratura, vanta 494 varianti di colore, e conquista con Fly, divano che, con sistema basculante di spalliere, si fa morbido abbraccio. Per riscrivere l’idea di comfort.

TOVAGLIA

Blocchi di legno, incisi con il motivo desiderato e intinti nel colore, vengono applicati sulla stoffa, creando disegni e fantasie in un processo di stratificazione. É l’antica tecnica block print, per realizzare motivi su tessuto in modo totalmente artigianale, uno dei segreti del fascino delle tovaglie di Lisa Corti, griffe nata a Milano, con boutique anche a Firenze e a Roma. Cuore di proposta e filosofia è il dialogo tra antico e contemporaneo. «L’antico si vede nella tecnica ma anche nei nostri bacini di ispirazione - dice Ida Corti, Ceo del brand - sono laureata in storia dell’arte e quindi dall’arte viene naturalmente gran parte della mia ispirazione. Il tessuto Damask nasce dalla visione di una manica d’abito in un dipinto di Benozzo Gozzoli. E per la prossima collezione, lo spunto è il “Trittico marocchino” di Matisse. Il Contemporaneo, invece, si vede nel gusto per colori e anche accostamenti inusitati tra forme geometriche e motivi floreali». Così ad esempio toni del tipico rosso natalizio si combinano, in modo inatteso, ad arancio e rosa, a costruire una tavola “solare” per le festività. Tra le muse anche le tradizioni dell’Asia Centrale. La scelta dei tessuti spazia dal cotone alla mussola, dalla seta al calicò, che prende il nome dalla città di Calicut, in India. Il resto lo fanno i “mezzeri”, quadrati di stoffa, usati già nel Duecento, che oggi si rivelano ancora più versatili. «Sono teli di cotone stampati a mano, in tante misure - afferma Corti - che si possono usare in vario modo, come tovaglie ma anche come tende». Secondo esigenze e fantasia. Sono in canapa e lino, con disegni che alternano motivi della tradizione a decori “pop”, le tovaglie di Tessitura Toscana Telerie. Il tessuto jacquard di puro cotone rende preziosi i servizi per la tavola con Somma 1867. Tra nuance dai toni accesi e lavorazioni tradizionali, la meraviglia di una tavola che si coordina ad arredi, umore o menu. 

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