Marco Mengoni: chi è la sua manager che compare nelle stories su Instagram all'Eurovision «I Maneskin? Mi hanno spezzato il cuore»

La prima under 40 ad aver vinto tre volte il Festival di Sanremo, uno con i Maneskin e due con Mengoni che dal 9 maggio accompagnerà all’Eurovision

Marco Mengoni: chi è la sua manager che compare nelle stories su Instagram all'Eurovision «I Maneskin? Mi hanno spezzato il cuore»
Marco Mengoni: chi è la sua manager che compare nelle stories su Instagram all'Eurovision «I Maneskin? Mi hanno spezzato il cuore»
di Valentina Venturi
5 Minuti di Lettura
Mercoledì 26 Aprile 2023, 15:26 - Ultimo aggiornamento: 13 Maggio, 23:50

Marta Donà è un’eccellenza italiana.

È la prima donna manager under 40 («li compio quest’anno»), la prima ad aver vinto tre volte il Festival di Sanremo – due volte con Marco Mengoni, una con i Maneskin –, la sua agenzia LaTarma srl è composta da un team al femminile under 40 («conta solo la competenza») e ha già conquistato il BEA, il Best Event Awards nel 2022 e 2023. Donà nasce come ufficio stampa («ero piccola ma motivata») e ora cura i progetti nazionali e internazionali di Mengoni, Francesca Michielin, Alessandro Cattelan e dello scrittore e direttore di Esse Magazine, Antonio Dikele Distefano. Un impegno che l’ha spinta un anno fa ad ampliare la società, strutturandola con una nuova organizzazione con tre divisioni che lavorano in sinergia: Records, Entertainment e Management.

Da cosa nasce il nome LaTarma?

«Grazie o per colpa di Fiorello! Quindici anni fa curavo la promozione per Sony, portavo gli artisti da Fiorello e lui ha iniziato a chiamarmi LaTarma, l’anagramma di la Marta. A quel punto l’ho utilizzato su twitter; quando poi serviva un nome per la società ho pensato fosse quello giusto».

Donna leader under 40 di un team di 14 donne. Una scelta ragionata?

«La domanda “perché siete tutte donne?” mi fa sempre sorridere. La mia non è una condizione, è una visione no gender. È capitato che quando abbiamo fatto i colloqui ad avere la competenza migliore fosse una donna. Non esiste un mandato al femminile né un pregiudizio».

LaTarma è cresciuta insieme a lei.

«Nel 2016 quando ho aperto la società eravamo cinque donne, ora siamo in quattordici, ognuna con tempi ed esigenze diverse e a condividere prima di tutto la vita e poi il lavoro. Aprire la porta dell’ufficio e sentire tante teste che ragionano emana una nuvola di energia pazzesca. Mi ricompensa come niente altro».

Si riconosce nella “donna dei record”?

«No! Non lo dico per modestia, penso sia un lavoro di squadra. Sono convinta di avere un team che ha ottenuto risultati importanti. Anzi prima di tutto ci sono gli artisti: senza di loro non facciamo niente. Mi posso inventare qualsiasi colpo di genio ma non vale niente se a monte non ci sono l’arte e il talento».

Cosa la gratifica?

«Vedere l’artista soddisfatto. Il che non vuol dire per forza il successo: se poi le due cose vengono insieme è meglio per tutti».

Quando è nata la stima di Mengoni, con cui sarà dal 9 al 13 maggio a Liverpool per gareggiare all’Eurovision Song Contest 2023?

«Dopo la laurea triennale in Scienze della Comunicazione all’Università di Verona inizio a lavorare in Mncomn e da lì alla Sony Music Italy, dove ho sostituito la mia mentore Delfina Cribioli responsabile degli uffici stampa, quando è andata in pensione: un orgoglio enorme. È allora che conosco Marco che aveva vinto X Factor nel 2009. Passano due anni e una sera a Roma mi chiede di accompagnarlo a comprare le sigarette e mi propone di fargli da manager. Gli rispondo con sincerità: “Non sono in grado, voglio il meglio per te”. Gli organizzo diversi incontri ma alla fine torna da me. L’incertezza l’ho risolta con l’aiuto di mio padre Piergiorgio».

In che modo?

«Sono andata a trovarlo dove vive sulla Riviera del Brenta per chiedergli consiglio. Mi ha risposto: “Se te la senti, accetta. Se poi ti accorgi di non essere in grado raccoglieremo i cocci insieme”. E mi sono lanciata. All’epoca Marco aveva 21 anni e io 26 e siamo ancora insieme».

Pensa sia corretto fare distinzioni di genere?

«Sono cresciuta in mezzo ai maschi con i miei due fratelli, mio padre mi ha detto di seguire l’istinto e sono stata scelta da Marco, mentre la mia società è composta da donne. È la conferma che esiste solo la competenza».

Il 31 marzo 2020 è nato suo figlio Orlando. È ancora difficile conciliare lavoro e maternità?

«Per ora Orlando è venuto con me ovunque, con la scuola questa libertà cambierà. Intanto prendo tanti aerei: per quanto mi è possibile cerco di tornare a casa anche solo per preparargli la cena, metterlo a letto e ripartire il giorno dopo. E poi ho la fortuna di avere un compagno che quando torno a casa mi normalizza».

È la nipote di Claudia Mori e Adriano Celentano: le hanno dato dei consigli?

«Sono sempre stata supportata dalla mia famiglia e i miei zii mi hanno sostenuto, ma da lontano, senza mai interferire».

Ha seguito i Maneskin prima di X Factor e fino al 2021. Si aspettava l’improvvisa rottura?

«Ho capito che fare la manager di un artista è molto più di un matrimonio o di una relazione: diventa famiglia. Ma se si separano moglie e marito, si possono separare anche gli artisti. La fine non era preventivata altrimenti non avrei scritto che avevo il cuore spezzato (in un post su twitter, ndr.). Ma è una situazione da mettere in preventivo nella vita».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA