I mille volti di Maddalena, a Forli una mostra di duecento opere

I mille volti di Maddalena, a Forli una mostra di duecento opere
di Valeria Arnaldi
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Mercoledì 27 Aprile 2022, 14:48 - Ultimo aggiornamento: 28 Aprile, 08:18

Misteriosa, devota, appassionata. Soprattutto, libera.

E, proprio per questo, trasformata in icona da arte, letteratura e cinema. La figura di Maria di Magdala, nel tempo, è stato interpretata - e trasformata - in vario modo: peccatrice, santa, cortigiana, fino a diventare simbolo della rivoluzione femminile nell’Ottocento e nel Novecento. Alle differenti “letture” del personaggio è dedicata la mostra Maddalena. Il mistero e l’immagine, ideata dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, a cura di Cristina Acidini, Fernando Mazzocca e Paola Refice, che fino al 10 luglio a Forlì, appunto, ai Musei San Domenico, riunisce circa duecento opere dal III secolo a.C. al Novecento, per indagare ruolo e fortuna della figura di Maddalena nei secoli.

RAFFIGURAZIONI

Si spazia tra pittura, scultura, argenti e opere grafiche, dal Cratere apulo con morte di Meleagro, datato tra 360 e 340 a.C., a Noli me Tangere del Veronese, dalla Maddalena di Tiziano a quella di Artemisia Gentileschi, da La deposizione dalla croce di Marc Chagall ad Acceptance di Bill Viola, senza dimenticare capolavori di Antonio Canova e Francesco Hayez e molti ancora.

Nel percorso, per la prima volta, anche un’ala della Pinacoteca Civica, con due arazzi cinquecenteschi di manifattura fiamminga. Non solo: grazie alla tecnologia della realtà aumentata i dipinti prendono vita. «La vicenda della Maddalena è molto complessa - racconta Gianfranco Brunelli, direttore generale della mostra - sappiamo pochissimo su di lei. I documenti più antichi sono i Vangeli e ne parlano in luoghi e modi diversi, comunque nei momenti salienti della vita di Gesù. Nel tempo, a questi racconti si sono sovrapposte varie immagini, storie di altre donne, e Maddalena è stata raffigurata in più modi, fino ad arrivare in epoca moderna a farsi ritratto di autonomia femminile, nonché figura di ribellione all’ingiustizia». Maria Maddalena è diventata così un simbolo di riscatto per le donne. «Il suo ruolo storico è nuovo, positivo e propositivo - spiega Brunelli - nel Novecento, è stata rappresentata non come donna ma come persona e, in quanto tale, non più vincolata a schemi e ruoli sociali. È come se questa “liberazione” fosse stata colta come occasione per un’espressione nuova di umanità». Ed è in tale accezione che Maddalena è entrata pure nel nuovo Millennio. «Oggi sicuramente è ricondotta alla protesta contro le ingiustizie, a dolore e passione. Nel nostro tempo, Maddalena si impone come donna che ha amato. È l’espressione di un eroismo nuovo». Un eroismo in cui la donna sceglie di essere null’altro che sé stessa. Pienamente e liberamente. 

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