Finlandia, qui abita donna felicità

Finlandia, qui abita donna felicità
di Maria Serena Patriarca
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Mercoledì 29 Settembre 2021, 14:44 - Ultimo aggiornamento: 1 Ottobre, 10:30

Nonna Ritva ti accoglie per il tè nel villino che risale al 1936: «A chi dice che questa casa è troppo grande per me e mio marito, rispondo che ci piace così; deve accogliere i figli e i nipoti, ed essere la casa di tutta la famiglia».

Tuija, donna ranger di stirpe lappone, ti sa dire già dal crepuscolo se di notte vedrai o no l’aurora boreale, mentre Jonna, seduta su pelli di renna vicino al falò, ti incanta con le antiche storie del bosco e dei suoi animali. Le mille sfaccettature delle finlandesi riconducono tutte a un comune denominatore: detengono il primato di donne più felici al mondo, almeno secondo il World Happiness Report delle Nazioni Unite che, per il quarto anno consecutivo, nel 2021, ha messo la Finlandia al primo posto nella classifica delle nazioni più felici, laddove l’Italia si colloca solo al 25esimo posto. Per capire su quali carte giocano le finlandesi la propria felicità, l’esperienza migliore è vivere come loro e con loro. L’iniziativa parte dalla città di Oulu (che sarà Capitale Europea della Cultura nel 2026) grazie alla sinergia del pool di donne manager di Saaga Travel, BusinessOulu e VisitOulu. Da qui prende vita il Finnish Happiness Tour (Live Like a Finn), progetto che permette di incontrare le “Happiness Ladies” per scoprire come diverse tipologie di donne concepiscono la felicità, in sintonia con un welfare che permette di conciliare al meglio la carriera professionale con la famiglia e la maternità, un sistema scolastico che lavora sulla parità di genere fin dall’asilo e uno stretto contatto con la natura.

I MODELLI

Come spiegano Mari Rannisto, Niina Harjunpaa, Elina Liimatta, mamme e professioniste fra i 43 e i 45 anni che lavorano nel mondo dell’insegnamento e delle traduzioni dopo anni di studi all’estero in università internazionali, le politiche finlandesi per il sostegno delle famiglie possono essere un ottimo esempio per altri Paesi europei. Qui è normale che i papà usufruiscano di 9 settimane di congedo parentale alla nascita dei figli, e quando i bimbi vanno a scuola lo Stato mette a disposizione speciali school club per intrattenerli il pomeriggio e permettere alle mamme di lavorare tranquillamente. Un’importanza fondamentale ha il sistema scolastico: la Finlandia eccelle nel Pisa (Programma per la valutazione internazionale dello studente) promosso dall’Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) e promuove la parità di genere fin dall’asilo, insegnando ai piccoli l’importanza dell’uguale partecipazione di uomini e donne nei lavori domestici, ma anche negli uffici e in politica. La presenza femminile al Governo (capitanato dalla premier 35enne Sanna Marin) rappresenta il 61 per cento, fra le percentuali più elevate d’Europa.

La stessa Marin ha reso la scuola obbligatoria e gratuita fino ai 18 anni. «Da finlandese di Helsinki, trapiantata in Italia dal 1985, posso dire che le Finlandesi hanno una serenità che alle Italiane non è concessa, perché sentono le Istituzioni vicine in maniera concreta in ogni fase della vita: dallo studio, al lavoro, alla maternità, con servizi di qualità e sostegno da parte dello Stato», spiega Jaana Merasvuo, destination manager e mamma di tre figli, che con il progetto “Sognando il Nord” lavora per realizzare viaggi educational che mettano a contatto le insegnanti italiane con le scuole finlandesi. «Gli uffici di collocamento funzionano davvero, e anche in età adulta esistono reali opportunità per migliorare la propria posizione – aggiunge – Il contesto italiano dà meno certezze, e non aiuta le donne, per esempio, a progettare la maternità in maniera spensierata, specialmente se sostengono intensi ritmi di lavoro».

LA MISSIONE

Anne Moilanen è la responsabile della scuola Hiukkavaara di Oulu, esempio di eccellenza per l’intero Paese. È lei, affiancata da Eija Ruohomaki dei Servizi di Educazione e Cultura della città, a spiegarci come la mission della scuola sia la Positive Pedagogy, con specifiche lezioni di Well Being dove gli insegnanti sono affiancati da psicologi, e bambine e bambini possono esprimere ansie e paure in classe, con la garanzia di ricevere un’attenzione condivisa. Fino a 12 anni si va a scuola senza mascherina, togliendo le scarpe come se si stesse a casa e beneficiando di intervalli di 15 minuti all’aria aperta ogni 45 minuti. Nel programma scolastico materie come Futuro Sostenibile fanno parte del percorso didattico. La felicità delle Finlandesi si basa anche su un sistema di vita molto easy nel quotidiano. Nonna Ritva Ilonen (un passato da brillante architetto) ha trasformato il suo cottage di legno a Oulu in un nido di accoglienza anche per piccoli gruppi di turisti che vogliono sperimentare cosa sia, attraverso storie di vita vissuta, il senso della felicità. Ritva, sfornando i rotoli dolci alla cannella fatti in casa, rivela il suo personale segreto di benessere: «Trovare sempre qualcosa per cui essere fiera, e cercare di godere delle cose semplici, come il relax con un buon libro». Da Oulu spostiamoci in Lapponia, dove la natura regna incontrastata. Il territorio della Finlandia per tre quarti è coperto da foreste e laghi, e il legame con l’ambiente naturale incontaminato è la carta vincente per una vita serena. Ritta Rontu, ingegnere, da 4 anni ha lasciato la città per vivere in un cottage nel parco nazionale di Syote: qui raccoglie funghi nel bosco, coinvolgendo piccoli gruppi di turisti in divertenti cooking class. Jonna Maatta 11 anni fa ha lasciato il lavoro in hotel a Oulu per dedicarsi all’allevamento dei cani huksy. «Noi siamo natura: da qui arrivano conoscenza, pazienza, armonia – confida Jonna – Ogni mattina, anche d’inverno, inizio la giornata con un bagno nel lago». I cani sono molto più di un business per organizzare gite per grandi e piccini: «Osservare gli husky ci fa capire chi siamo veramente, ci dona un senso di pace e allontana lo stress. Una volta, al ritorno da un’uscita con gli husky nella foresta, una signora mi ha rivelato: Jonna, ho capito di aver sbagliato tutto, voglio cambiare la strada della mia vita». 

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