2023, da Ariete a Iapichino ecco le dieci donne protagoniste nel nuovo anno

2023, da Ariete a Iapichino ecco le dieci donne protagoniste nel nuovo anno
di Maria Lombardi
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Mercoledì 21 Dicembre 2022, 13:54 - Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio, 12:08

Il 2023 scommette su di loro. E in un immaginario calendario declinato al femminile, a ciascuna consacra un mese.

Donne pronte a scalare l’anno che verrà, qualunque sia la loro gara, dalla scienza allo sport, dal cinema alla tecnologia, dalle istituzioni al design. Alcune in prima fila lo sono già, e il 2023 non potrà che essere una conferma, altre si misureranno con nuove sfide, altre ancora proveranno a crescere, dalla promessa di vittoria al podio. Sfogliando un po’ a caso i prossimi mesi, eccoci a febbraio, con la prova di Ariete, la cantautrice ventenne di Anzio che mette in musica gli umori della Generazione Z e salirà da big sul palco dell’Ariston. Poco dopo, toccherà a un altro talento Gen Z, l’attrice Aurora Giovinazzo, entrare nell’Olimpo, quello del nuovo film di Ozpetek (in uscita nel 2023) di cui è interprete. Voliamo ad agosto, con Larissa Iapichino, ai Mondiali di Budapest che la campionessa di salto in lungo, figlia di Fjona May e già record mondiale U20, proverà a conquistare. E torniamo a giugno, inseguendo la creatività della designer libanese Lina Ghotmeh che firma il Serpentine Pavillon, in mostra fino ad ottobre a Londra. Ancora un passo indietro, a gennaio, quando l’ingegnere aerospaziale Morena Bernardini, la regina dei missili, salirà ancora più in alto, nel ruolo di segretario generale della Mbda. E non basta un calendario per l’impresa di Mirjana Spoljaric Egger, prima donna a presiedere il Comitato internazionale della Croce Rossa, impegnata a fare fronte alle tante crisi umanitarie. O per quelle dell’economista Gina Raimondo alle prese con una missione che vale 100 miliardi di dollari (riportare negli Usa la produzione dei chip) e dell’oncologa Lucia del Mastro che salva il sogno di maternità delle sue pazienti. Sul 2023 ci sarà anche la loro firma.

MIRJANA SPOLJARIC EGGER (Comitato internazionale Croce Rossa)

È la donna delle emergenze umanitarie, la paladina degli ultimi. Quella che si fa carico dei deboli, i più esposti alle crisi e alle catastrofi. Anche quest’anno saranno tanti i fronti in cui sarà chiamata a intervenire, tra guerre, clima impazzito, fuga dalla fame e dalla sete. Mirjana Spoljaric Egger, dallo scorso ottobre, è la presidente del Comitato internazionale della Croce Rossa, prima donna a ricoprire questo ruolo. «In un momento in cui nuovi conflitti si trascinano e causano tragedie dalle conseguenze incalcolabili, e in cui il cambiamento climatico colpisce più duramente le persone più vulnerabili, il lavoro umanitario del Circ e dei partner del Movimento internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa è più che mai necessario», ha detto al momento della sua elezione. La diplomatica svizzera ha preso il posto di Peter Maurer, che ha ricoperto la carica presidente del Circ per dieci anni. Un ruolo assunto dalla Egger «con orgoglio e dignità», con la promessa di occuparsi di chi rischia di non farcela. «È inaccettabile che le persone fuggano dai conflitti, soffrano la fame o debbano affrontare la violenza». Una vita e una carriera in prima linea. Dopo gli studi in filosofia, economia e diritto internazionale all’università di Basilea e di Ginevra, ha lavorato presso l’ambasciata svizzera al Cairo, è stato inviato ad Amman presso l’ufficio del Commissario generale delle Nazioni Unite. E poi sottosegretaria generale dell’Onu, fino ad arrivare ai vertici della Croce Rossa. Il 2023 è anche nelle sue mani.

GINA RAIMONDO (Ministro del Commercio Usa)

Il ministro del Commercio Gina Raimondo porta sempre al polso un orologio Bulova. Il motivo è duplice: ricordare il padre che lavorò per 28 anni nella fabbrica dei famosi orologi, e tenere a mente la missione di riportare negli Usa i posti di lavoro di alta tecnologia scappati con la globalizzazione. La Bulova licenziò il padre nel 1983, e quello fu uno dei motivi per cui questa italo-americana che aveva alle spalle lauree e dottorati a Harvard, Oxford e Yale, invece di restare nel mondo della finanza si dette alla politica. È stata ministro del Tesoro del suo natio Rhode Island, e poi governatrice. Nel 2020 è stata nella short list delle possibili vicepresidenti di Biden. Ma il presidente, che la conosce e ne ammira le capacità di negoziatrice, l’ha poi voluta nel suo Gabinetto. E le ha affidato uno dei compiti più difficili, oltre a quello di sanare i rapporti commerciali con l’Europa sfilacciati durante Trump: assicurare agli Usa il dominio nel settore della tecnologia avanzata. È lei che ha cominciato ad amministrare i 100 miliardi di dollari stanziati per riportare negli Usa la produzione di chip e per estendere la copertura wi-fi all’intero Paese. Sono due missioni che possono assicurare il futuro dominante degli Usa nel mondo dell’hi-tech e dell’Ai, o fallire e relegarli a potenza di seconda categoria. Inutile sottolineare che da questo futuro dipende anche quello di Gina. Avendo solo 51 anni, e avendo dimostrato sia da governatrice che da ministro del Commercio una innata capacità di lavorare in modo bipartisan, è considerata una candidata presidenziale perfetta nel 2028. Nel frattempo gira voce che Biden la stia tenendo di riserva per la posizione di ministro del Tesoro se Janet Yellen decidesse di dimettersi. (Anna Guaita )

MORENA BERNARDINI ( Segretario generale Mdba)

Dai mastodontici missili lancia satelliti Ariane al colosso europeo della Difesa che ha 17mila dipendenti in mezzo mondo. Vola sempre più alto Morena Bernardini, la regina dei missili europei: l’ingegnere aerospaziale di Roma nel 2023 aggiungerà un’altra voce al suo cv siderale. Maturità allo scientifico Peano e laurea alla Sapienza, 39 anni, due figli di 3 e 7, resterà a Parigi, ma passerà dal ruolo di direttore della Strategia di ArianeGroup a quello di segretario generale di Mbda. Passerà a uno scenario che include ricavi di 4,2 miliardi di euro con commesse di 5,1 miliardi e un portafoglio-ordini di 17,8 miliardi: «Più di quattro anni di fatturato» ha detto nell’aprile scorso il ceo, Eric Beranger, al quale risponderà la manager italiana che continua a piacere ai francesi, ai tedeschi e ora anche agli inglesi in una gamma di settori da cui dipendono parecchi degli scenari geopolitici mondiali. Settori che riguardano anche l’arsenale nucleare della forza di dissuasione della Francia, unica nazione europea ad averne uno dopo l’uscita degli inglesi. Di che si occupa Mbda? Si tratta, vedi il sito web, «dell’unico gruppo europeo in grado di progettare e produrre missili e sistemi missilistici per l’intera gamma delle esigenze delle forze armate di cielo, terra e mare». (Paolo Ricci Bitti)

SABRINA MALPEDE (Ceo di Act Blade)

È stata appena premiata agli European Institute of Innovation and Technology (Eit) Awards del 2022 come una delle migliori fra gli imprenditori e le imprenditrici europee. Merito delle sue pale eoliche, fabbricate dalla Act Blade, che arrivano ad essere anche un terzo più leggere di quelle tradizionali. Lei, Sabrina Malpede, co-fondatrice e ceo di Act Blade, è nata in Campania, a Pomigliano d’Arco ma vive, da tempo ormai, a Glasgow, in Scozia. La sua startup ha già prodotto alcuni prototipi in Gran Bretagna, ce ne sono cinque in funzione proprio a Glasgow, ma sarà l’anno che comincia quello di svolta. Lo farà per altro dall’Italia, spostando le operazioni a Brindisi. Ai trasferimenti Malpede pare essere abituata. Dopo la laurea, nel 1997, in Ingegneria aeronautica all’università Federico II di Napoli, si è trasferita in Scozia dove ha conseguito un PhD, dottorato di ricerca, in Ingegneria aerospaziale all’università di Glasgow, nel 2001. Subito dopo, ha iniziato ad interrogarsi sulla sua futura carriera: accademica o imprenditoriale? Proprio durante gli ultimi mesi del dottorato, ha seguito un corso serale per stimolare e supportare dottorandi in materie scientifiche a dare vita a startup di natura tecnologica. Ha capito, dunque, che per lei era più interessante provare a creare una sua impresa. Abbandonata nel 2003 la carriera accademica, ha acquisito nuove competenze, principalmente di natura economica ed amministrativa, per portare avanti la sua prima startup, Smar Azure, società nata nel 2001 e che opera, ancora oggi, nel campo della progettazione di armi velici.

Nel 2015, poi, insieme a due colleghi, ha dato vita ad Act Blade, la società delle pale eoliche con una tecnologia ispirata alle vele della Coppa America. (Francesco Piccinin )

LINA GHOTMET (Designer libanese)

Sarà la designer libanese Lina Ghotmeh a realizzare il Serpentine Pavilion in mostra da giugno a ottobre 2023 a Kensington Gardens, nel cuore di Londra, tra gli eventi dell’architettura contemporanea più attesi del mondo. Nata nel 1980 a Beirut, anni in cui la Capitale del Paese dei cedri è stata dilaniata dalla guerra civile, Lina Ghotmeh è una delle figure più importanti del panorama architettonico tra Nord Africa e Medio Oriente: non a caso è la seconda designer araba, dopo l’archistar irachena Zaha Hadid, a essere chiamata per il Serpentine Pavilion, giunto all’edizione numero 22 e realizzato dalla Serpentine Gallery. La creativa libanese dice di essersi ispirata da un lato a Mary Poppins, dall’altro a ridurre al minimo l’utilizzo di materiali in carbonio per un’opera più ecosostenibile possibile. À Table, è il titolo. Al momento in cui è stato svelato il progetto c’è chi lo ha definito un baldacchino, mentre lei stessa ha dichiarato che è più simile alle capanne del popolo Dogon in Mali. Chi frequenta Hyde Park, dove sorge ogni anno il Serpentine Pavilion, vi può leggere, mangiare o incontrare persone. Lo studio di Lina Ghotmeh, a Parigi, realizza opere in tutto il mondo. La commessa londinese è la consacrazione al livello internazionale. (Simona Verrazzo)

LUCIA DEL MASTRO (Oncologa Policlinico universitario di Genova) 

Lucia del Mastro, sesta di otto figli, 58 anni, è nata in provincia di Salerno. Dopo gli studi all’Università di Napoli si sposta a Genova e qui inizia la carriera di ricercatrice. «Chi nasce sul mare ne rimane condizionato tutta la vita, è difficile vivere in un posto in cui il mare non c’è». Oggi è professoressa di Oncologia all’Università di Genova e dirige la Clinica oncologica medica del Policlinico universitario genovese S. Martino. Poche settimane fa, dal Presidente Mattarella, ha ricevuto il Premio Venosta Airc per i suoi studi: hanno permesso di individuare una terapia (entrata nelle linee guida internazionali) in grado di non danneggiare la fertilità di una donna nel corso della chemioterapia. Nel suo calendario ci sono vari progetti che si concluderanno nel 2023. Dalla caratterizzazione dei tumori mammari triplo negativi al miglioramento delle terapie nelle giovani donne con carcinoma mammario, ai risultati di uno studio su oltre mille pazienti ad alto rischio di recidiva trattate con chemio e ormonoterapia adiuvanti. Un grande lavoro per le 55mila nuove diagnosi l’anno di carcinomi della mammella femminile. (Carla Massi)

ERIN DOOM (La scrittrice senza volto)

Erin Doom non compare spesso sulle pagine dei giornali. Non perché non sia una scrittrice di successo - “Il fabbricante di lacrime” ha venduto quasi trecentomila copie - ma perché si rivolge a un pubblico di giovanissimi, e il passaparola viaggia attraverso i social. Di lei si sa solo che è italiana, ha meno di trent’anni, è emiliana e ha una formazione giuridica. La passione per la scrittura la coltiva sin da quando era bambina, ed è passata - come molte autrici della sua generazione - attraverso la pubblicazione su Wattpad, il social network dedicato alla lettura. I critici blasonati storceranno il naso, ma il suo modo di raccontare la Generazione Z ne ha fatto un vero e proprio caso editoriale, continuato anche con il secondo libro, “Nel modo in cui cade la neve”. La casa di produzione Colorado ha opzionato i diritti per il primo romanzo, che qualcuno ha definito «la storia d’amore più bella dell’anno», e certamente anche quella rimasta più a lungo in cima alla classifica dei libri più venduti. Doom (che in inglese significa “destino”) non è l’unica scrittrice ad avere scelto l’anonimato, per proteggere la propria privacy. Basti citare i precedenti di successo di Felicia Kingsley e della star globale Elena Ferrante. (Riccardo De Palo)

ARIETE (Cantante e musicista)

Il 2022 è stato l’anno in cui ha messo la testa fuori dalla cameretta della casa ad Anzio e si è presa le prime soddisfazioni, tra Dischi di platino e sold out. Il 2023 sarà quello della consacrazione. Era da tempo che una cantautrice emergente italiana non raccoglieva intorno a sé tanto interesse e aspettative. Ariete, vero nome Arianna Del Giaccio, considerata volto ed emblema della “Generazione Z” del pop italiano, è pronta a dimostrare di essere molto più che una promessa. A ospitare la trasformazione da crisalide a farfalla della 20enne cantautrice laziale sarà il palco dell’Ariston, il più ambito – e temuto – della musica italiana: dal 7 all’11 febbraio Ariete sarà tra i big del Festival con “Mare di guai”. «Sono felicissima di essere in gara a Sanremo per la prima volta, mi rende carica e motivata, non vedo l’ora di cominciare. Ho sempre amato le sfide e questa è di quelle che non si dimenticano», dice. E non è l’unica sfida che l’attende, nel 2023. Nel cassetto c’è un nuovo album, dopo l’esordio con “Specchio”, che ha vinto il Disco d’oro e prosegue la sua corsa su Spotify, superando i 75 milioni di ascolti complessivi. E un tour: dopo i sold out nelle arene all’aperto, ora bisogna puntare ai palasport. La cameretta è un ricordo lontano. (Mattia Marzi)

AURORA GIOVINAZZO (Attrice)

Balla, combatte, recita, vince titoli mondiali (di danze caraibiche: bachata, merengue, salsa cubana e salsa portoricana) e si impone, a soli 20 anni, come una delle giovani attrici più interessanti del cinema italiano. Il 2023 si annuncia l’anno della consacrazione per la romana Aurora Giovinazzo, sorella dell’attrice Domiziana (Elena di “Un medico in famiglia”), talento esploso – letteralmente – nei panni della “donna elettrica” di Freaks Out, opera seconda di Gabriele Mainetti, e poi entrato nelle case degli italiani via piattaforma imponendosi con la stralunata commedia di Amazon “Anni Da Cane”. Sul tappeto rosso della scorsa Mostra del Cinema di Venezia, nella settimana della critica, con il post apocalittico “Nostos” di Mauro Zingarelli, e in sala dal 7 dicembre con il thriller “L’uomo sulla strada” di Gianluca Mangiasciutti, il prossimo anno Giovinazzo sarà la protagonista del film sulla boxe “The Cage - Nella gabbia” di Massimiliano Zanin, in cui interpreta un’ex promessa dell’MMA, costretta da un incidente a lasciare gli incontri ma desiderosa di tornare sul ring. La sua grinta naturale, e il piglio da guerriera, non potevano inoltre sfuggire al grande scopritore di talenti Ferzan Ozpetek, che l’ha voluta nel cast del suo prossimo “Nuovo Olimpo”: ambientato alla fine degli anni Settanta, racconterà la storia di un amore interrotto, quello tra due ragazzi che si innamorano a 25 anni ma poi devono separarsi, per ritrovarsi solo trent’anni dopo. (Ilaria Ravarino)

LARISSA IAPICHINO (Atleta)

Salta che ti passa, Larissa. Tra un 2022 da dimenticare e un 2024 che, se tutto va come deve andare, porterà in dote il primo trampolino per tentare di volare sull’oro olimpico mancato da mamma Fiona May. Ecco: ma se l’ambizione è volare su quel gradino del podio - e non c’è dubbio che sia proprio quella - Larissa Iapichino deve cominciare a farsi temere e rispettare dalle avversarie. Lei, che festeggerà i 21 anni in estate, giovanissimo e cristallino talento del salto in lungo, in missione contro montagne di muscoli elastici che volano su quei metri di sabbia. La cura di papà Gianni Iapichino, dopo l’infortunio che le ha tolto i Giochi di Tokyo, ha dato frutti più che altro dal punto di vista mentale. Versante sul quale Larissa ha ammesso di aver avuto difficoltà quest’anno, superate proprio grazie al padre coach. Ma la misura in gara è mancata. Sia ai Mondiali che agli Europei. Nulla di avvicinabile a quei fantastici 6,91 metri che sono ancora record mondiale Under20. E soprattutto è mancata la continuità inseguita dal genitore allenatore. La prima parte della stagione servirà a recuperare quella. Poi, l’appuntamento da cerchiare in rosso fluo, saranno i Mondiali di Budapest, al via il 19 agosto. Con vista su Parigi. (Gianluca Cordella)

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