Re Carlo incoronazione, Camilla da amante a regina. Quando Filippo disse: «Nessun uomo sano di mente avrebbe preferito lei a Diana»

Odiata da Lady Diana che la chiamava “rottweiler” e contestata dall’opinione pubblica: il 6 maggio riceverà la corona

Camilla, prossima regina
Camilla, prossima regina
di Vittorio Sabadin
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Mercoledì 26 Aprile 2023, 15:34 - Ultimo aggiornamento: 10 Maggio, 09:19

Gli amici di Carlo, quando gli si domanda per quale ragione lui sia così strettamente legato a Camilla, rispondono che il Re è notoriamente nato con il mal di testa e che Camilla è la sua dose quotidiana di Anadin, il medicinale a base di paracetamolo, aspirina e caffeina più usato in Gran Bretagna contro le cefalee.

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Per questo Carlo non ha mai potuto starle lontano troppo a lungo e per questo la chiamava quasi tutti i giorni anche dopo il matrimonio con Diana, una tragica unione che di mal di testa ne ha procurati a bizzeffe a tante persone. Carlo ha pagato duramente questo legame con Camilla, ma la vera vittima è stata lei, la donna che tutti odiavano, l’amante che Diana chiamava il “rottweiler”, il terzo incomodo nel matrimonio troppo affollato, la strega cattiva che William e Harry non volevano come matrigna. La donna, come disse il principe Filippo al figlio, che nessuno al mondo con un po’ di sangue nelle vene avrebbe preferito a Diana. Camilla ha visitato l’inferno, nei giorni in cui la insultavano per strada e le tiravano i panini addosso, come avvenne nel parcheggio di un supermercato di Chippenham. Ha passato anni terribili, sempre inseguita dal risentimento di Diana e poi dal suo fantasma, che ancora si palesa ogni tanto. Se ora è diventata Regina nonostante tutto le fosse contro, lo deve sicuramente a Carlo e alla sua tenacia, ma anche al fatto che è rimasta quello che era, una donna semplice alla quale di essere Regina non importa in fondo più di tanto. È stata Elisabetta, dopo che Carlo aveva detto a lei e a Filippo che Camilla era una parte «non negoziabile» della sua vita, a creare le condizioni per farle risalire la china. L’ha invitata spesso nel Royal box, prima tre file dopo la sua, poi una fila soltanto, poi vicino a lui. Nel 2005 ha dato l’assenso a un matrimonio che se fosse stato celebrato trent’anni prima avrebbe risparmiato tante sofferenze a tante persone. L’anno scorso, pochi mesi prima di morire, Elisabetta ha auspicato che la moglie di Carlo potesse, quando sarebbe venuto il momento, avere il titolo di Regina e non solo quello di Principessa, e sarà così il 6 maggio. Camilla è stata oggetto di commenti malevoli e pregiudizi, ma chi la odiava non si è mai preoccupato di conoscerla davvero. Era l’amante che aveva distrutto il romantico sogno, e la vita stessa, della povera Lady Diana e tanto bastava.

 

Solo oggi i britannici stanno realizzando che non è il personaggio malvagio che credevano. Ha cominciato a curare l’abbigliamento e le pettinature, è sempre in ordine, ha un grande senso dell’umorismo e porta le rughe della sua età con indifferenza. Ride spesso con Carlo, e si sa che ridere insieme è il segreto di ogni matrimonio felice. Non chiede mai niente per sé, non litiga per portare una tiara piuttosto di un’altra, non maltratta il personale, va dove la mandano, fa quello che ci si aspetta da lei. È presidente o patrona di 90 associazioni che assistono donne vittime di violenza sessuale o domestica, che svolgono ricerche sull’osteoporosi, che aiutano i bambini e tante persone in difficoltà. Fa queste cose come andrebbero sempre fatte, senza clamore, senza fotografi intorno, con impegno e dedizione. Ha dato pochissime interviste, nelle quali ha parlato di arredamento e giardini. Non sappiamo che cosa pensi del matrimonio, dell’adulterio, di Diana, di Meghan, di Harry, del divorzio o della Brexit, e non lo sapremo mai.

Farà la Regina come lo fece Elizabeth, la moglie di Giorgio VI e madre di Elisabetta, indispensabile nel supporto al marito ed esemplare nella discrezione.

LA VERGINITÀ

La posizione che ha raggiunto non l’impressiona, dicono i suoi amici. Ora che è al vertice, la pensa come la pensava il principe Filippo, che stremato dai 500 impegni pubblici che aveva ogni anno, diceva a Elisabetta: «Nessuno farebbe il nostro mestiere, se potesse scegliere». Nata il 17 luglio 1947, prima dei tre figli di un ufficiale dell’esercito, Bruce Shand, e di Rosalind, erede del marchese Cubitt, famoso proprietario terriero, Camilla è cresciuta in campagna, tra cani e cavalli. Amava gli stivali infangati, il lavoro nei giardini, le mani sporche di terra. La sua camera da letto era tenuta nel caos. Andava alla caccia alla volpe oggi proibita, fumava le Woodbines senza filtro, prendeva la vita come veniva, sempre ottimista e pronta a vedere il lato buffo delle cose. Spregiudicati biografi hanno annotato la data in cui perse la verginità, 27 marzo 1965, e anche il nome del sospettato, l’allora diciannovenne Kevin Burke. Fu per questo che Camilla non poté sposare Carlo quando si conobbero, nel 1971. Lord Mountbatten, che di Carlo era il mentore, gli ricordava la regola allora in vigore per gli eredi al trono: “Bedded-can’t-be-wedded”. Significava che lui non avrebbe mai potuto sposare chi era stata a letto con qualcun altro. Camilla sposò Andrew Parker-Bowles, Carlo sposò Diana. Parker-Bowles e Diana ebbero nel corso del matrimonio numerose e numerosi amanti. Carlo e Camilla continuarono a sentirsi, a scriversi e, dopo il 1986, a incontrarsi senza mai cercare nessun altro. Si dovrebbe ammettere che la loro è una meravigliosa storia d’amore, iniziata 51 anni fa e culminata sul trono di un regno proprio come avviene nelle fiabe, ma non si può fare. Non ancora.

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