Le manager al servizio dell'arte: «Così diamo valore ai talenti»

Le manager al servizio dell'arte: «Così diamo valore ai talenti»
di Gustavo Marco Cipolla
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Sabato 19 Settembre 2020, 14:27

Un percorso formativo e di accelerazione ideato da una giovane startup al femminile per supportare gli artisti contemporanei e del futuro. Perché chi dipinge e realizza opere d'arte, mecenatismo a parte, non è mosso unicamente dall'estro creativo ma ha bisogno di coltivare il proprio spirito manageriale per autopromuoversi nell'universo delle mostre. L'obiettivo del progetto Taldeg, pensato dalle bolognesi Silvia Rigo e Francesca Fumana- rispettivamente Ceo e Coo dell'impresa - è quello di istruire i talenti di domani che, molto spesso, si trovano di fronte ad uno spaesamento professionale dettato dall'incapacità di monetizzare la creatività di cui sono dotati. Fra vocazione e coraggio, il settore si rivela abbastanza difficoltoso per chi desidera fare profitto: il report stilato dalla Fondazione Di Vittorio disegna uno scenario deprimente, considerando che meno di un artista su due riesce a guadagnare fino a 5mila euro all'anno. Secondo il Mise, nel terzo trimestre del 2019, le imprese innovative in cui i ruoli dirigenziali sono ricoperti- e le quote di possesso detenute - da donne ammontano soltanto al 13,5%. Per l'European startup monitor 2018 della Commissione europea, quelle istituite da figure femminili sfiorano il 18% e in Italia i dati sembrerebbero legati alla laurea nelle discipline Stem (Science, technology, engineering, mathematics), confinando lo Stivale alla 26esima posizione nell'Ue. Al 31 marzo 2020, un altro dato svela che la percentuale è del 13,3%.
L'idea di Taldeg, che vanta una consolidata capillarità sul territorio nazionale grazie ad una community di circa 100 artisti diramata tra Bologna, Firenze e Milano, fa affidamento sulla connessione con un network di oltre 50 realtà espositive che diventano una vetrina di visibilità, in particolare per gli emergenti.

Le strategie 

Durante il lockdown, Rigo e Fumana hanno imparato in beata solitudine, e tramite il web, come mettere in piedi una struttura aziendale, intercettando il mercato di riferimento e il target di interesse, andando alla scoperta, per la prima volta, di un mondo singolare e studiando accurate strategie di marketing e business. Le due fondatrici hanno quindi immaginato un percorso modulare in cui pittori e scultori avessero la possibilità di apprendere, per esempio, cosa significa gestire e proteggere la proprietà intellettuale o quale prezzo dare ai lavori prima di venderli. «La genialità degli artisti del passato, quali Leonardo, Raffaello e Michelangelo, non è data solo dalle opere, bensì da come hanno sviluppato la carriera in maniera strategica con uno stile imprenditoriale», sottolineano le manager della startup, che ha lo scopo di rafforzare la piattaforma di e-learning, attiva dal 24 agosto, per avvicinare le aziende all'arte. Non solo esposizioni, ma anche società creative driven. Così, collaborando, i creativi avranno l'occasione di scambiarsi know-how, competenze e conoscenze. «Il nostro è un Paese di straordinari talenti, imprenditoriali e artistici. Abbiamo unito i due mondi per insegnare agli artisti indipendenti come sfruttare il loro potenziale e trasformarlo in professionalità», chiosa Silvia Rigo, affiancata dalla socia Francesca Fumana, che chiarisce «L'artista è sempre stato un imprenditore e noi facciamo in modo che si riappropri dell'identità che, a volte, la storia gli ha tolto. Come? Con la tecnologia, attraverso la digitalizzazione e l'innovazione».

 

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