Le caregiver scrivono a Conte: «Dal lockdown in poi siamo state ignorate»

Le caregiver scrivono a Conte: «Dal lockdown in poi siamo state ignorate»
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Martedì 20 Ottobre 2020, 17:34

Le caregiver scrivono al presidente Conte: siamo ignorate. Ricordano in una lettera le difficoltà che stanno vivendo, dal lockdown in poi, senza aiuti e assistenza, costrette a farsi carico di tutto il lavoro di cura e assistenza. «Abbiamo ascoltato con la massima attenzione le sue parole anche domenica sera, abbiamo, ingenuamente, sperato ancora una volta di trovare una risposta del Governo alle difficoltà che, dal 5 marzo ad oggi, si trovano a vivere le persone con disabilità e i loro congiunti caregiver....ormai allo stremo delle forze. Con il dovuto rispetto istituzionale che l'educazione ci impone, corre però l'obbligo di fare alcune riflessioni su queste sue parole: "Prestiamo e continueremo a prestare attenzione alle persone disabili ed alle loro famiglie....saremo sempre vicini alle loro esigenze". Vede signor Presidente, queste parole suonano come le precedenti, quando Lei rassicurava :"nessuno sarà lasciato indietro". ..non siamo rimasti indietro...siamo stati volutamente ignorati».

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Le mamme e i papà dei ragazzi e bambini disabili, i parenti di persone non autosufficienti lamentano di essere stati abbandonati. «I caregiver sono coloro che hanno supplito all'assistenza, alla didattica, alla quotidianità di persone impossibilitate a vivere autonomamente la loro vita, sono coloro che hanno rinunciato alla loro individualità per svolgere, con abnegazione e con amore, un ruolo cui lo Stato avrebbe dovuto far fronte, sono coloro su cui avete preteso di contare durante questa emergenza. Noi,Signor Presidente, siamo esseri umani esattamente come Voi e quando Lei ci ricorda che siete coscienti degli sforzi che ci sono stati richiesti, siamo qui a rispondere: se siete coscienti, non venite a dirci che ci sarete vicini, di parole non abbiamo bisogno. Visto che i fatti sono assolutamente lontani dalle vostre intenzioni, dite chiaramente che preferite ignorarci...almeno il dono dell'onestà».