Molestie da strada, l'80 per cento delle donne è vittima

Le molestie verbali scritte con i gessetti in strada a Torino
Le molestie verbali scritte con i gessetti in strada a Torino
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Giovedì 11 Luglio 2019, 14:18
Se tutte quelle battutacce finissero scritte sull'asfalto - come hanno cominciato a fare alcune studentesse a Torino - per strada non ci sarebbero altro che insulti. Lo sanno bene le ragazze, e non solo loro. Un commento volgare ogni dieci passi, c'è quello che comincia a seguirti, quell'altro sul bus che si butta addosso, chi fa battutacce. Il fastidio diventa paura. Capita alle più giovani e anche alle altre, capita ovunque, a Roma a Milano come a New York o Parigi. D'estate come d'inverno. Molestie da strada, street harassment, l'80 per cento delle donne ne è vittima. Una ragazzina su 4 a 12 anni subisce apprezzamenti fastidiosi da parte di sconosciuti. Un fenomeno che non accenna a diminuire. Il 43,6% delle italiane (cioè 8,8 milioni di donne) secondo le ultime ricerche Istat afferma di aver subìto forme di aggressioni sessuali almeno una volta nella propria vita. Le più frequenti sono quelle verbali (4,8 milioni), seguite da pedinamenti (4 milioni) e atti di esibizionismo (3 milioni). I tempi cambiano e anche le molestie di genere si trasformano: con la diffusione degli smartphone sono calate le telefonate oscene, mentre è in aumento l’upskirting (fotografare di nascosto sotto le gonne delle ragazze). Un reato particolarmente odioso, all’insaputa delle vittime.

Niente è cambiato dalla passeggiata di Shoshana per le vie di Manhattan, era il 2014.  In 10 ore di camminata a passo veloce in jeans e T-shirt, la ragazza subì 108 atti molesti, tra frasi indesiderate, urla e pedinamenti, senza contare fischi e strizzate d’occhio. Il tutto fu ripreso da una telecamera e postato su YouTube. Un’esperienza che qualsiasi italiana conosce bene: questo fenomeno, che colpisce anche le persone Lgbt e può avere connotazioni omofobe e razziste.  Basta uscire di casa da sola per avere alte probabilità di venire importunata da perfetti sconosciuti.

La molestia verbale, catcalling,  in Francia è un reato. Il Governo Macron ha dato peso ai dati di una ricerca del 2016 che ha fatto emergere come l’83 per cento delle donne francesi, dal nord a sud, dalle grandi città ai paesini, fossero state vittima di fastidiosi apprezzamenti o di vere e proprie intimidazioni e ha cercato di arginare il fenomeno. I molestatori da strada adesso rischiano una multa fino a 750 o 3000 euro, a seconda della gravità.

A  Torino le molestie verbali da qualche mese fsi combattono con i gessetti: è l'iniziativa di tre studentesse che su profili Facebook e Instagram Catcalls of Turin invitano a condividere le molestie ricevute per strada e poi le scrivono con gesso colorato, a caratteri cubitali, nelle strade in cui è successo. 
«Le ragazze ci scrivono e ci dicono di sentirsi in colpa, perché non sono riuscite a reagire a molestie verbali subite mentre passeggiavano da sole.
Ci raccontano le loro storie, le frasi a sfondo sessuale, le attenzioni non volute e noi le scriviamo sulle strade della città dove sono state dette, per lasciarle impresse
».

Così sono comparse in strada a Torino frasi come «Che belle gambe... mucho rispetto», «Tu sì che mi daresti una svegliata la mattina», «Se vuoi una spalla a cui appoggiarti ce l'ho io qua, amore mio».  O anche «Bellissima, ti va un bicchiere?», urlato a una ragazzina di 11 anni.
 
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