Guerra ai Manel, i congressi con solo relatori maschi, nel mirino di osservatori contro il gap

Guerra ai Manel, i congressi con solo relatori maschi, nel mirino di osservatori contro il gap
di Franca Giansoldati
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Lunedì 8 Giugno 2020, 18:30

In Italia – considerando come si svolgono le periodiche riunioni tra banchieri o capitani d'industria, senza considerare le ultime imbarazzanti immagini del Fondo Monetario o del G7 – i meeting con relatori solo di sesso maschile, come se non vi fossero anche figure professionali di sesso femminile in grado di rappresentare una istituzione o essere all'altezza dell'evento – sono praticamente la regola. Contro i 'manel' – come vengono chiamati i panel di soli uomini – si è espresso il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, una specie di mosca bianca che ha rinunciato a partecipare a un tavolo di lavoro solo maschile. 



L'anno scorso aveva fatto discutere la presa di posizione di Francis S. Collins, direttore del National Institute of Health (N.I.H.), una istituzione leader nel panorama della ricerca biomedica americana.  La sua decisione arrivava dopo un documento redatto dalla National Academy of Sciences, Engineering and Medicine intitolato  “Sexual Harassment of Women: Climate, Culture, and Consequence in Academic Science, Engineering, and Medicine”  dove, oltre a denunciare una situazione imbarazzante di molestie denunciava la pervicace volontà, diffusa e carsica, di escludere a prescindere le professioniste dai panel.

Contro i 'Manel' è nato da tempo un movimento piuttosto attivo e articolato nei paesi anglosassoni per monitorare i miglioramenti o i peggioramenti di un atteggiamento culturale di natura discriminatoria.

Il principio fa leva sul fatto che se uomini e donne costituiscono due categorie diverse e complementari, diventa difficile e incomprensibile che non si rappresentino entrambe. A Bruxelles è nata la piattaforma Brussel Binder per dare voce alle donne europee ed è aperta ai professionisti di vari settori che si iscrivono per essere messi in contatto tra di loro anche tramite newsletter.

Lo stesso fa @EUPanelwatch e  @genderavenger. Per sensibilizare l'opinione pubblica sulla scorrettezza di fondo dei 'Manel' è nato anche un filone sfottò. Per esempio un blog su Tumblr chiamato «Congrats, you have an all male panel», in cui vengono pubblicate le foto di meeting, summit, incontri, convegni dove spiccano solo giacche e cravatte e un universo rigorosamente pieno di testosterone. Ogni volta che viene segnalato in un paese (sono una decina le nazioni bersagliate) un evento discriminante, viene pubblicata una foto con una specie di parodia. Congratulazioni! Il vostro 'Manel' è di soli uomini.

Spesso in questi anni è capitato sovente di raccogliere lo sfogo e l'amarezza di tante economiste, professioniste, scienziate, accademiche. Tutte constatavano che la presenza femminile ai livelli di vertice è ancora sotto rappresenta nonostante l'esistenza di figure di livello che vengono escluse più per un automatismo di cooptazione maschile che non per distrazione. 






 

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