Pari opportunità e linguaggio d'odio, gli avvocati: «Troppi ostacoli per le donne»

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Il primo appuntamento del comitato delle Pari Opportunità dell'Ordine degli avvocati di Roma è l'occasione per fare il punto nella categoria forense su differenze salariali, welfare. Con un focus dedicato al linguaggio d'odio e parità di genere. Nell'aula magna della Cassazione intervengono anche i magistrati. Ha aperto i lavori il presidente del Cpo di Roma, Lello Spoletini. Il dibattito moderato da Alberto Matano, giornalista del Tg1 e conduttore de La Vita in diretta, nel pomeriggio la sessione sul linguaggio d'odio, invece, moderata dalla giornalista del Messaggero, Franca Giansoldati. La presidente della sezione Persone, Famiglia e Minori della corte di Appello di Roma, Franca Mangano, mette in relazione le problematiche di pari opportunità anche in Magistratura. «Le donne hanno portato nel diritto una cultura della mediazione che sta cambiando la giurisprudenza, i numeri vedono ormai il sorpasso sugli uomini ma servono concorsi con criteri nuovi e una rete di servizi che aiuti le donne a crescere nei ruoli di carriera. In ogni caso ora anche le avvocate hanno la possibilità di invocare il legittimo impedimento in caso di gravidanza, con tutele di welfare che anni fa non esistevano». Il tema viene ripreso dalle avvocate e avvocati che si susseguono negli interventi. Ricordando la pioniera Lind Poet, che vide respingere a inizio novecento la sua richiesta di iscrizione all'albo (solo 100 anni fa, l'apertura alle donne; in magistratura avvenne nel 1963). La due giorni rappresenta il debutto del comitato romano, ma a Roma sono venuti a dare testimonianza molti colleghi e colleghe delle pari opportunità di tutt'Italia. Nunzio Luciano, della Cassa Forense, parla di questione di tempo: «Dal 2019 le avvocate attive saranno più degli avvocati attivi: potranno scegliere loro rappresentati e senza di loro non si potrà fare nulla. A sostegno delle colleghe stiamo lavorando a quindici progetti di sostegno di maternità e difficoltà di gestione della vita professionale e quella famliare».
Spoletini sunteggia: «Senza fondi, i comitati delle pari opportunità possono poco, diventano un comitato di serie B».
Servizio di Alvaro Moretti - video Paolo Caprioli/Ag.Toiati