Aborto farmacologico, le donne scendono in piazza:«No al ricovero forzato, libere di scegliere!»

Aborto farmacologico, le donne scendono in piazza:«No al ricovero forzato, libere di scegliere!»
di Francesca Tomassini
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Domenica 21 Giugno 2020, 14:17 - Ultimo aggiornamento: 19:50

Arrabbiate, ma lucide e determinate. Questo lo stato d'animo con cui le donne dell'Umbria, e non solo, si stanno avviando alla manifestazione contro la delibera con cui la Regione Umbria ha introdotto l'obbligo del ricovero ospedaliero anche in caso di aborto farmacologico. L'appuntamento è per oggi pomeriggio a Perugia, ore 17 in piazza IV Novembre. L'iniziativa, promossa dalla neonata RU2020, Rete umbra per l'autodeterminazione che raccoglie varie realtà associative femministe e singole donne, ha avuto la risonanza di una vera e propria chiamata alle armi.

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 «Nonostante l'occasione non sia certo da festeggiare- dichiarano dalla Ru- siamo felici perchè per far fronte a questa emergenza, in pochissimi giorni siamo riuscite a finalizzare e a mettere in piedi la rete, qualcosa a cui stavamo lavorando da mesi. E' un risultato grandioso. Entrando nel merito della questione, riteniamo che questa scelta non sia a tutela della salute delle donne, come sostenuto dalla presidente Tesei, ma che vada nella direzione esattamente opposta: prevedere un ricovero ospedaliero di tre giorni, forzato e inutile, rende il momento dell'interruzione della gravidanza ancor più difficile e doloroso». Per questo e per un milione di altri motivi, ognuna i suoi, ragazze, mamme, nonne si stanno organizzando per raggiungere il capoluogo. «La cosa bella- raccontano dalla Ru - è che c'è stata una mobilitazione intergenerazionale, con una fortissima partecipazione da parte delle giovanissime».
Organizzate, le modalità di partecipazione sono nel rispetto delle norme anti covid, colorate, ognuna indossa qualcosa di rosso, sorridenti ma agguerrite perchè su un argomento come questo non c'è spazio per la trattativa. A poco più di quarant'anni dalla legge sull'aborto (sancita il 22 maggio 1978 ndr) le donne sono costrette a tornare a manifestare per ribadire quello che doveva essere un diritto acquisito e inalienabile. «E' assurdo, incredibile- commenta Emanuela che insieme ad altre due amiche guiderà da Amelia a Perugia- non bastano i medici obiettori e l'ostracismo sociale per  le donne che decidono di affrontare un percorso doloroso come l'aborto».

E allora tutte in piazza, senza se e senza ma. «Perugia- precisano dalla RU- sarà solo la prima tappa. perchè purtroppo altre quindici regioni hanno in programma quello che in Umbria è stato già deliberato». Non solo. Per chi non potrà essere presente, è stato lanciata una chiamata sui social. Pubblicare la propria foto con l'ashtag #liberediscegliere. 

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