Coronavirus, cinquemila guariti nelle Marche ma preoccupano i positivi all'Hotel House: termoscanner all'ingresso

Coronavirus, cinquemila guariti nelle Marche ma preoccupano i positivi all'Hotel House: termoscanner all'ingresso
Coronavirus, cinquemila guariti nelle Marche ma preoccupano i positivi all'Hotel House: termoscanner all'ingresso
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Sabato 13 Giugno 2020, 09:56 - Ultimo aggiornamento: 10:02

ANCONA - Due tamponi positivi nelle ultime due giornate di analisi: entrambi riguardano residenti dell’Hotel House, il maxi-condominio multietnico di Porto Recanati dove circa duemila persone popolano i i 480 appartamenti del palazzone a forma di croce che svetta per 16 piani vicino al mare. Anche ieri nelle Marche è emerso un solo caso di positività al Covid-19, su 638 tamponi del percorso prime diagnosi, a cui se ne aggiungono 687 del percorso guariti. L’ultimo contagiato presenta un quadro clinico non grave, con tosse e mal di gola, catalogato come pauci-sintomatico ma meritevole di un ricovero, mentre l’altro positivo scoperto il giorno precedente all’Hotel House era del tutto asintomatico.



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Timori di un focolaio? Per ora no, perché di tamponi nel palazzone mappamondo ne sono stati fatti più di cento e i positivi sono fermi a due persone conviventi, ma è chiaro che il dipartimento di prevenzione dell’Area Vasta 3 di Macerata monitora attentamente la situazione tracciando i contatti per evitare che l’infezione si propaghi. Il sindaco di Porto Recanati Mozzicafreddo ha già disposto controlli con il termoscanner all’ingresso del condominio e annunciato che saranno distribuiti materiale per la sanificazione e mascherine. 
 
Il bilancio dei contagi nelle Marche è salito ieri a 6.752 (su 72.169 primi tamponi esaminati). Continuano a diminuire i ricoverati per Coronavirus, scesi ieri da 26 a 22, mentre quello dei guariti e dimessi ha superato quota 5mila, salendo in un solo giorno da 4.857 a 5.009 (+152). 
Ricoverati in calo
In calo i ricoverati in reparti non intensivi (da 11 a 10) e nelle aree post-acuti (da 14 a 11) mentre è stabile da quattro giorni il quadro dei degenti più gravi: zero in terapia intensiva, uno in semi-intensiva. I convalescenti in strutture territoriali tipo Rsa scendono da 62 a 61. In sensibile calo anche i positive al Covid-19 curati in isolamento domiciliare (da 876 a 728), dato che si riflette sui positivi attuali, scesi a 750. Restano in quarantena precauzionale, dopo incontri ravvicinati con contagiati, 1.055 marchigiani (325 con sintomi) tra cui 75 operatori sanitari. 
I risultati positivi ottenuti dalle Marche nel contenimento dell’epidemia sono certificati anche dall’ultimo report di ministero della Salute e Istituto superiore di Sanità sul monitoraggio della fase 2 delle regioni, dopo il rilascio del lockdown. L’indice di propagazione del contagio Rt (il numero medio di infezioni secondarie generate da una persona infetta) attribuito alle Marche scende da 0,86 a 0,76. 
Incidenza stabile
Rimane stabile intorno a 1 l’incidenza settimanale dei nuovi casi positivi ogni 100mila abitanti, il valore-spia che denuncia l’eventuale ripresa di focolai. Nella prima settimana dopo il rilascio del 4 maggio le Marche avevano 10,69 contagi ogni 100mila abitanti, adesso siamo a meno di un decimo. Il valore dell’ultima settimana di riferimento (dall’1 al 7 giugno) è a 1,05 (16 casi in tutto) stabile rispetto alla settimana precedente (0,98), dunque a rischio “basso”. Nelle regioni dove l’epidemia stenta a sbollire siamo a ben altri valori: 2,9 per la Liguria, 4,04 per il Piemonte, 9,73 per la Lombardia. E il dato non è aggiornatissimo, perché negli ultimi 7 giorni l’incidenza di positivi nelle Marche è scesa ancora: 12 casi totali, circa 0,8 ogni 100mila residenti. «In quasi tutta la Penisola - si legge nel report di ministero della Salute e Iss - sono stati diagnosticati nuovi casi di infezione nella settimana di monitoraggio.

Tale riscontro, in gran parte dovuto alla intensa attività di screening e indagine dei casi con identificazione e monitoraggio dei contatti stretti, evidenzia tuttavia come l’epidemia in Italia non sia conclusa».

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